“Rien sans peine” il motto dello scudo gentilizio dei padroni di casa che si ripete in tutte le sale, ammonisce ch’ è l'ora di abbandonare qualche serata di ballo, più o meno clandestina, a Monastero ed a Castagnoli. Bisogna troncare le passeggiatine romantiche nel viale dei Cipressi, ed accomodare con qualche affrettato giuramento le faccenduole amorose da parte dei più infiammabili (ahimè quanti sospiri e che lagrimucce in quel di Rietine, di S. Piero, di Castagnoli...)
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Prime avvisaglie. Ragazzi, si parte! Ancora con la Vª Armata Americana, II Corpo, Generale Kejesl Proprio come a Monte Lungo. Dopo tanto tempo e tante vicende si riprende la marcia a fianco dei primi compagni di lotta Alleati.
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“Rien sans peine”. Ve lo ricordò il Cappellano mentre in pieno assetto di guerra ascoltavate la Messa al campo in quella nuova vigilia di armi sulla spianata del Castello di Meleto. E la parola fluida e suasiva del sacerdote scendeva nei vostri cuori a richiamarvi i più teneri affetti, a ricordarvi i vostri doveri, a riaccendere vieppiù le speranze ed i desideri da lungo compressi.
Ed il Comandante vi ripeteva le vecchie raccomandazioni, sempre utili e sempre necessarie: “la Sezione di Sanità
deve essere la casa dove tutti trovano aiuto e conforto - chiunque di passaggio, sano, ferito, ammalato, venga ristorato - ricordatevi, o portaferiti, che dalla vostra celerità può dipendere la vita di un uomo - ogni stilla di sangue perduto è un varco di più aperto alla morte - ricordatevi che ogni ferito ha sete: non manchi mai l'acqua nelle vostre borracce - ricordatevi che ogni ferito ha freddo; copriteli bene, mettete le borse di acqua calda - ricordatevi che in guerra rappresentate le mani ed il cuore della mamma - fate presto, fate bene, fate con cuore, fate con amore. . .!”
. . . “E sarete benedetti da Dio e dagli uomini…”
- E' il saluto e l'augurio del Cappellano” … -
E Dio vi concederà di rivedere le vostre case e di ritrovare quel bene che voi avrete fatto ai vostri fratelli…”
Una sommessa preghiera si leva dall' anima di tutti: è un'offerta, una promessa, una speranza. Ed un voto il Cappellano fa per tutti; dove la pace sospirata ci raggiungerà verrà eretta una Cappella votiva, un omaggio che la 51ª Sezione di Sanità eleverà alla Madonna della Pace… e sorgerà all'angolo di una strada dove ogni viandante fermerà il passo ed il cuore...
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Partenza! Via giù per la china del Castello, mentre la primavera sboccia prepotente nei prati e nei vigneti, per le strade del Chianti, attraverso Firenze ridesta e beantesi ai piedi della collina Fiesolana, su per il Mugello, per la polverosa rotabile della Futa, per il Passo della Raticosa, su cui si fondono le ultime nevi.
Ed ecco lo squallore del paesaggio appenninico, ecco la martoriata Val d'Idice, ecco la linea: la lotta dura e selvaggia ricomincia.
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