I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

mercoledì 28 dicembre 2011

Federico Levy

Firenze 28 ottobre 2011

Il Ruolo delle Forze Armate Italiane nella liberazione delle città. 1943-1945

La Liberazione delle Città delle Marche

Inutile sottolineare quanto tutt'oggi sia importante curare lo studio della storia del nostro Paese, e in particolare proprio laddove essa è testimone del travagliato cammino della sua liberazione. La guerra di Liberazione ha assunto fin dal principio una valenza politica di portata inestimabile per la futura Italia, in quanto in essa l'energia politica costituente ha tratto il principio di costruzione del nuovo ordine politico, istituzionale e culturale che hanno regalato all'Italia una nuova “vita”. Perciò, al di fuori di agiografica retorica, è quanto mai utile promuovere una ricerca storica su quegli anni fondamentali che cerchi il più possibile di arricchire quel complesso di saperi ad essa inerenti nell'ottica di un sincero sforzo volto a tramandarlo alle generazioni future. Anche per questo motivo assume valore peculiare narrare il concreto svolgersi della guerra di Liberazione là dove materialmente assume sostanza, nei vari territori italiani, nelle città, nelle esperienze, nei volti. Da qui anche la grandissima importanza che assumono le dimensioni della ricerca, i campi di analisi, soprattutto le fonti che sono per lo storico ciò che la creta è per lo scultore. Così nell’ambito della Sezione Studenti e Cultori della Materia si è già avviato un programma che prevede la raccolta delle testimonianze dei protagonisti della Guerra di Liberazione. Proprio in virtù di questa particolare attenzione all'autenticità e peculiarità della ricerca (ben diversa, pur senza volerla ovviamente sostituire, da un manuale di storia o libro di analisi storico-politologica), la fonte storica della testimonianza personale è considerata di inestimabile valore proprio nel suo aspetto di soggettività. Un dedito lavoro sulle testimonianze che può assumere molteplici forme: dalla trascrizione di interviste orali ai protagonisti alla raccolta del materiale documentario attraverso programmi di ricerca e documentazione, con l'analisi di lettere, diari,... Anche in virtù di questo, nell'ambito di questa vasta ricerca il territorio di riferimento assume una preziosa importanza. Pertanto il sottoscritto (che nasce e vive a Mondavio, in provincia di Pesaro) è onorato di esser parte di questo progetto partecipando alla raccolta di testimonianze di protagonisti marchigiani.
Accanto a questo si sta già provvedendo alla stesura e messa in supporto informatico di documentazione di protagonisti del periodo. Sottolineo a proposito la raccolta di Diario  e documentazione del tempo, in particolare il Diario di Francesca Bonci che è già stato pubblicato sulla rivista il Secondo Risorgimento d’Italia che tratta della liberazione di Osimo ed ha ampi tratti delle vicende della battaglia di Filottrano.
Come per altre zone, nell’ambito del progetto Storia in Laboratorio, da sottolineare sono iniziative nelle scuole volte alla ricerca di documentazione sulla guerra di Liberazione, come è già stato fatto nel comune di Castelferretti. In questa località è stato avviato un programma di raccolta di testimonianze e documentazione nel 2005 che ha portato ad una prima pubblicazione sulla Rivista Il Secondo Risorgimento d’Italia e poi alla pubblicazione del volume “ I tempi delle oche verdi”, che prende il nome da una pratica dei contadini della zona di Castelferreti in tempo di guerra, i quali davano in verderame alle oche, bianche, per mimetizzarle alla osservazione aerea alleata. Anche in questo caso  gli aspetti positivi di questo tipo di attività vanno oltre i limiti immediatamente tangibili  della stessa. Ovviamente non sono uno specialista in materia, ma ritengo che la funzione didattica svolta dalla promozione di un ruolo attivo degli studenti nella ricerca storica dia un contributo alla lotta contro questa sorta di “eterno presente” al quale il dibattito pubblico nel nostro Paese ci sta tristemente abituando. La storia infatti permette non solo di cogliere alcuni “perché” del nostro presente dalla comprensione del passato, il che non è poco; ma soprattutto fornisce dei termini di paragone, già analizzati e problematizzati, che per analogia e comparazione possono fornire punti di riferimento per comprendere meglio i fenomeni del presente. Qualche strumento per evitare la paralisi dell'ignoranza.  Tutto questo sarà raccolto in un volume, nell’ambito della Collana Storia in Laboratorio, con il titolo onnicomprensivo di “Combattere l’Oblio” ed un sottotitolo di riferimento. Il volume dedicato alle Marche, come gli altri dello stesso titolo che si dedicano ad altri territori, si propone quindi la raccolta di queste testimonianze affinché, impresse su carta ed inchiostro, non solo non vadano perdute ma si indirizzino là dove si tramanda il sapere nel futuro, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi di cultura e studio.

martedì 6 dicembre 2011

Aleksander Wozny a Roma

ACCADEMIA POLACCA DELLE SCIENZE
CENTRO DI STUDI A ROMA


invita
alla conferenza di


Prof. Aleksander WOŹNY

(Università di Breslavia)

sul tema

La Radio Vaticana di fronte alla legge marziale in Polonia

a 30 anni dall’introduzione della legge marziale in Polonia nel 1981

Martedì, 13 dicembre 2011, alle ore 18.30
presso il Centro di Studi dell’Accademia Polacca delle Scienze a Roma, vicolo Doria, 2 (Piazza Venezia)


R.S.V.P.                tel.: 06.6792170              fax: 06.6794087 E-mail: accademia@accademiapolacca.it