I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

venerdì 23 dicembre 2016

Quadro di Battaglia delle Forze Partigiane II


Con l’arrivo di Alessandro Vaja, e la cattura di Tommasi si arriva ad un nuovo ordinamento:
(13 aprile 1944)
Gruppo Divisione Marche
           . Comandante: Alessandro Vaja (Alberti)
           . Vice Comandante. Ruggero Giannini (Franco)
           . Commissario Politico: Ernesto Sarti ( Ruggero)

Tutti i distaccamenti esistenti dislocati nelle zone A, B,C, (Pesaro Ancona, Macerata) presero la denominazione di:

- Brigata Pesaro, al comando di Ottavio Ricci
- Brigata Ancona, al comando di Amato Tiraboschi
- Brigata Spartaco, al comando di Giorgio Gatti

mercoledì 21 dicembre 2016

Quadro di Battaglia delle Forze Partigiane III


Struttura Organizzativa dei GAP (Gruppo di Azione Patriottica)

. Nucleo:  5 uomini
. Squadra, 2 nuclei = 10  uomini
. Distaccamento: 3 squadre = 30 uomini
. Battaglione: 4 distaccamenti = 120 uomini
. Brigata, 2 distaccamenti = 240 uomini

Al comando di ogni brigata vi era:
. Comandante
. Commissario Politico
. Un Tecnico
. Vari Ufficiali

Nella Seduta del 21 giugno 1944 il Comitato di Liberazione delle Marche approvò un documento in cui, tra l’altro, si stabiliva:
1……
2. La delegazione è l’organo supremo di tutte le forze armate delle Marche ed ad esso sono subordinati i distaccamenti e le brigate partigiane nonché l’organizzazione militare GAP.
3. I GAP (Gruppi di Azione Patriottica)già organizzati, stabiliscono accordi con altre formazioni militari territoriali allo scopo di unificare i comandi di brigata, di distaccamento, di squadra, utilizzando tutti i patrioti che corrono a partecipare alla lotta contro i fascisti e l’invasore tedesco secondo le loro capacità, la loro fede patriottica e le prove date nell’azione pratica….
4…; 5…; 6..; 7...
Il rappresentante  del PCI, Ruggero Luigi, del PDC, Rabini dr. Francesco, Partito d’Azione, Marinelli Avv. Oddo, PSI, Bocconi avv. Alessandro, Partito dell’Opposizione liberale, Gruppo Ufficiali, conte Fiorenzo Fiorenzi.

Il 22 Giugno 1044 le forze partigiane nella provincia di Ancona furono distribuite come segue sul territorio:
. Divisione “Ferruccio”, 24 distaccamenti, operanti in:


.. Fabriano
.. Sassoferrato
.. Stigliano (sede del comando di
    Brigata “Mario”)
.. Valdiola ( campo di lancio n. 2)
..  Porcarella
.. Roti
.. Poggio San Vicino
.. Acquaccio ( campo di lancio n. 2)
.. Castel San Pietro
.. Cingoli
.. Apiro
.. Fabriano
.. Castelletta
.. Serra San Quirico
.. Albacina
.. Montignano
.. San Cataldo
.. Merano
.. Serralta
.. Forchiusa
.. Trivio
.. Pescacci

.. Castellaro

Massimo Coltrinari
info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

venerdì 9 dicembre 2016

Quadro di Battaglia delle Forze Partigiane IV

. Divisione “Valle Misa”, con 26 distaccamenti operanti in:



   .. Montefortino
   .. Caudino
   .. Palazzo
   .. Costa
   .. Piticchio
   .. San Mariano
   .. Avacelli
   .. Magnadorsa
   .. Castiglioni
   .. Cabernardi
   .. San Fortunato
   .. Piana di Serra
   .. Marzocca
   .. Senigallia
   .. Castelleone di Suasa
   .. San Nicola
   .. Battistini
   .. Tomba
   .. Bombo
   .. Ostra
   .. Pianello di Ostra
   .. Corinaldo
   .. Ripe
   .. Montemarciano
   .. Barbara



.  Divisione “Valle Esina” con 24 distaccamenti operanti in:
  


   .. Jesi
   .. Chiaravalle
   .. Morro d’Alba
   .. Belvedere Ostrense
   .. Monsanvito
   .. Castelferretti
   .. Moie
   .. Falconara
   .. Santa Lucia di Monte San Vito
   .. Santa Maria Nuova
.. Collina di Santa Maria Nuova
.. Angeli di Rosura
.. Mergo
.. Cupramontana
.. Staffolo
.. Porcarella
.. Sasso
.. Domo
.. Maiolati
.. Monte Roberto
.. Casal Bellino
.. Pianello



.  Divisione “Conero” con 36 distaccamenti operanti in:


   .. Ancona
   .. Ancona Cantiere Navale
   .. Tavernelle
   .. Varano
   .. Santo Stefano
   .. Posatora
   .. Poggio-Massignano
   .. Conero
   .. Camerano
   .. Sirolo-Numana
   .. Aspio-Candia
   .. Offagna
   .. Osimo
   .. Filottrano
   .. Castelfidardo
   .. Loreto
   .. Sappanico
   .. Montacuto
   .. Gallignano
   .. Castel d’Emilio
   .. Agugliano
   .. Paterno
   .. Pietralacroce di Ancona
   .. Casine di Paterno
   .. Polverigi


massimo coltrinari
 info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

venerdì 25 novembre 2016

C48 Storia delle marche in età monarchica

Il Corso si sviluppa approfondo momenti topici delle storia delle Marche dal 1861 al 1945, tra cui il passaggio del fronte nel luglio 1944. Il Blog sarà di riferimento per il Syllabus n. 6

a Lato i blog di riferimento ed i testi per le altri parti del corso


Cimitero Militare Polacco di Loreto

lunedì 21 novembre 2016

.Universita 5 Castelli, Corsa di Storia C48


E' stato attivato per l'anno Accademico 2016-2017 
il corso C48

Storia delle Marche in età monarchica
1860-1946

SI PREFIGGE DI PORRE L'ACCENTO SUI MOMENTI FOCALI DELLA STORIA DELLA REGIONE
DAL PASSAGGIO DELLE MARCHE
DALLO STATO PREUNITARIO ALLO STATO NAZIONALE
FINO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE QUANDO LA REGION E DU NELLA TRINCEAMARITTINA IN PRIMA LINEA
ED ALLA SECONDA GUERRA MONDAILE OVE NEL LUGLIO 1944 VIDE IL PASSAGGIO DEL FRONTE FINO AL REFERENDUM ISTITUZIONALE DEL 1946

domenica 23 ottobre 2016

Il Corpo di Liberazione Italiano ed Ancona

BIBLIOGRAFIA  e  SITOGRAFIA

 info: massimo coltrinari
 centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

==, ==, Diario Storico Militare del Corpo Italiano di Liberazione, Giugno, Luglio, Agosto 1944, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1944.
==, ==, Partecipazione Marche, Rivista. 10. Numero speciale, 15 novembre 1977, Ancona, Regione Marche.
==,==, La Partecipazione delle Forze Armate alla Guerra di Liberazione ed alla Resistenza. 8 settembre 1945 – 8 maggio 1945, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 2003.
AA.VV., Polverigi 1944. Il passaggio del fronte e gli uomini in guerra. Testimonianze, lettere, diari, documenti d’archivio, Polverigi, Scuola Media di Polverigi, Comune di Polverigi, 2004.
AA.VV. La Resistenza nell’Anconetano. Dalle prime lotte antifasciste alla Liberazione, Ancona, Edito dall’ANPI Provinciale di Ancona, 1963
AA., AA., L’agonia dello zuccherificio, in Jesi e la sua valle, n. 16, 1970
AA., AA., Il Piave. Giornale-settimanale dei soldati Italiani con l’Ottava Armata, Raccolta Luglio 1944
AA.,AA., La Guerra di Liberazione. Scritti nel Trentennale., Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1979.

[1]AA.AA., Polverigi. Il giorno più lungo. Memorie storiche del 17 luglio 1944 giorno della seconda battaglia di Ancona, , Quaderno n. 3, Polverigi. Mediateca Gualtiero Giamagli Editrice, 2014
Abbruzzetti A., Diario di Guerra del Cav. Angelo Abbruzzetti, inedito
Appignanesi P., Bacelli D.,La Liberazione di Cingoli. 13 luglio 1944 e le altre pagine di storia cingolana, Cingoli, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione di Macerata-Amministrazione Provinciale di Macerata-Comune di Cingoli, 1986.
Baducci F., ( a cura di) Il passaggio del fronte e gli uomini in guerra. Testimonianze, lettere, diari, documenti di Archivio, Polverigi, Scuola Media Polverigi, Comune di Polverigi, 2012
Balestra E., Diario parrocchiale di Santa Maria del Piano di Don Ezio Balestra, inedito
Bandini F., Il dirottamento del Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) al settore adriatico. in Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.
Battaglia R., Storia della resistenza italiana, Torino, Einaudi, 1964
Bedeschi L., La nostra guerra di liberazione. Gli Arditi, Ravenna, Editrice Savio, s.d.
Bertolo G., L’ora della Liberazione, in Pesaro contro il fascismo, Urbino, Argalia, 1972,
Biegarìski S., ( a cura di), Dzialania 2 Korpusu we Wloszech, (Le operazioni del II Corpo in Italia), Londra, Komisja Historyczna 2-go Korpusu, 1963, Vol. I
Biegarìski, S., Ankona, Varsavia, Ksiazka i Wiedza, 1986
Bonci F., Diario 1944. Il passaggio del Fronte ad Osimo, in, “Il Secondo Risorgimento d’Italia”, Anno XIV, n.1, 2004
Boscardi E., “E il 7 giugno di sorpresa sfilarono gli Italiani – un episodio della Liberazione di Roma dimenticato dalla storia ufficiale”, in Il Tempo, Roma, 7 giugno 1984.
Boscardi E., L’entrata delle truppe italiane a Roma, in Dalle Mainarde al Metauro. Il Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) 1944. in Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.
Boscardi E., Toselli P., (a cura di), Le Divisioni Ausiliarie nella Guerra di Liberazione – Atti del Convegno di Studi, Lucca, 8, 9, 10 ottobre 1994, , Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1998.
Boscardi E., Toselli P., Grassi N. (a cura di), Dalle Mainarde al Metauro. Il Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) 1944. – Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.
Caglini C., Bombardamenti su Ancona e Provincia 1943-1944, Ancona, Cassa di Risparmio, 1983.
Camilletti M.G.,, ( a cura di) Raymonts Ellis. Memorie di un soldato inglese nelle Marche. Ancona, Affinità Elettive, 2010
Campana G., ( a cura di)  La battaglia di Ancona del 17-19 luglio 1944 e il II Corpo d’Armata Polacco , Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, 2002
Campana G., ( a cura di) Catalogo. Il II Corpo d’Armata Polacco nelle Marche: 1944-1946. Mostra Fotografica., Regione Marche, Comune di Piagge, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, 2006
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Campana G., 1943-1947. Il II Corpo d’Armata Polacco in Italia.,Ancona, Regione Marche, Museo della Liberazione di Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, Quaderni del Museo della Liberazione di Ancona n. 1  2009
Campana G., Agosto 1944. Il II Corpo d’Armata Polacco a Senigallia,Ancona, Regione Marche, Museo della Liberazione di Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, Quaderni del Museo della Liberazione di Ancona n. 3,  2013
Campanella E., Documento. Quarantennale della Liberazione di Jesi 20 luglio 1944. Archivio Pivetta.
Campanella E.,. Discorso Celebrativo Quarantennale della Liberazione di Jesi, Archivio Sergio Pivetta.
Campanella E., Monte Marrone: Cerniera tra il Primo Raggruppamento Motorizzato ed il Corpo di Liberazione in Dalle Mainarde al Metauro. Il Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) 1944. – Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.
Cappellano F., Orlando S., (a cura di), L’Esercito Italiano dall’armistizio alla Guerra di Liberazione. 8 settembre 1943 -25 aprile 1945., Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito Ufficio Storico, 2005
Catraro L., Cesaroni M., Bislani R., Il passaggio del fronte di guerra raccontato da mio nonno. Racconti degli alunni delle quinte elementari dell’anno scolastico 1993/1004, Castelfidardo, Comune di Castelfidardo, 1994.
Centro Studi di Agugliano e Castel d’Emilio, Primo Convegno “Da castelli a Comune. Le nostre Radici, Primo Convegno, Agugliano, 18 Aprile 2009.
Ciacci A., Hoppe H. La 278° divisione di fanteria in Italia 1944-1945, in Jesi e la sua valle, Luglio 1964
Coltrinari (Baldoni) M., Il fronte del sud ed il fronte del nord nelle marche. Giugno-Settembre 1944, in “Il Secondo Risorgimento d’Italia”, Anno XIV, n.1, 2004
Coltrinari M., Coltrinari L., La ricostruzione e lo studio di un evento militare, Roma, Società Editrice Nuova Cultura, Università La Sapienza, 2009.
Coltrinari M., Giugno-Settembre1944. IL fronte in Italia diviene secondario nella strategia alleata. La conclusione del ciclo operativo del Corpo Italiano di Liberazione e le origini tecnico-operative dei gruppi di Combattimento, .in “Il Secondo Risorgimento d’Italia”, Anno XIV, n.1, 2004.
Comune di Filottrano, X anniversario della Battaglia di Filottrano. 9 luglio 1944. 9.luglio 1954, Filottrano, Comune di Filottrano, 1954
Comune di Osimo, I giorni della liberazione. Corpo Italiano di Liberazione e Resistenza nell’Osimano, Osimo, Comune di Osimo Introduzione P. Polenta, 1974
Crapanzano E. (a cura di), Il Corpo Italiano di Liberazione. Aprile-settembre 1944. Narrazione-Documenti, Roma, Ministero della Difesa-Esercito, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1971, 2° Edizione,
De Napoli D., I “Patrioti” della Maiella, in Dalle Mainarde al Metauro. Il Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.) 1944. in Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996
Davy G.M.O., The Seventh and three enemies, The Story of World War II and the 7th Queen’s Own Hussars, London, The Nava & Military Press Ltd, 1952
Falaschi L., L’Androne. Ricordi di guerra di un.. quasi ottuagenario, Quaderno n. 16, Polverigi. Mediateca Editrice, 2012
Fazi M., Pieroni I., 17 luglio 1944 E’ il giorno bramato della offensiva e della completa liberazione.. Giugno-Agosto 1944. Diari del passaggio del fronte di Osimo e Offagna, Offagna, 2002
Fajans R., Seguimmo la battaglia di Osimo. Memorie di un corrispondente di guerra, in Rivista di Ancona, Rassegna del Comune, Numero Speciale dedicato al ventennale della liberazione di Ancona, marzo aprile 1964, anno VII,
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Fratesi M., Don Giulio racconta. L’impegno civile di don Giulio Giacconi, Agugliano, Comune di Agugliano (An), 2007
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Hoppe H., Die 278 infanterie division in Italien 1944/1945, Bad Nauheiem, Verlag Hans Henning Podzum, 1953
Jackson W.G.F., La battaglia d’Italia, Milano, Il Club degli Editori, 1970
Iwanowki W. Diazlania zaczepne 2 Korpowa Polskiego nad Adriatykien, ( Le operazioni offensive del II Corpo polacco nel settore adriatico, in Walki Formaccji Polskich na Zachodzie (Combattimenti delle Forze Armate in Occidente) a cura di Bieganski W., Varsavia, Ministertwo Obrony Narodowej, 1981
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Lombardi G., Il Corpo Italiano di Liberazione, Roma, Magi-Spinetti, 1945.
Luconi G., Il giorno più lungo. 25 luglio 1943 – 20 luglio 1944, Jesi, Editrice Jesi e la sua valle, 1975.
Malaparte C., La Pelle, Milano, Garzanti, 1967
Marenga A., Il II Corpo Polacco nella campagna d’Italia. I rapporti con le formazioni della Resistenza. La battaglia per Ancona come descritta nel “Rapporto del II Corpo Polacco nel settore Adriatico”,  in “Il Secondo Risorgimento d’Italia”, Anno XIV, n.1, 2004
Mazzetti M., Aspetti operativi della campagna primavera-estate 1944, in Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.
Morroni M., (a cura di) Abbadia. Osimo Stazione. Storia, Memoria e Immagini., Osimo, Comune di Osimo, 2005
Morroni M., Là sul colle del tuo Borgo Natio. Il Borgo San Giacomo e la Misericordia di Osimo, Osimo, Comune di Osimo, 2009
Morroni M., Osimo Libera 1943-1945. La resistenza e la lotta di Liberazione. I verbali del C.L.N., Osimo, Comune di Osimo ANPI Osimo Fondazione Quinto Luna, provincia di Ancona, 2003
Olmi L., Diario di Guerra di Don Luigi Olmi, inedito
Orlandini P., Da balilla a partigiano, Falconara, Rema, 1998
Orlandini P., Il contributo degli Osimani alla lotta di liberazione nazionale, Osimo, 1954
Partecipazione Marche, Rivista, 10 Numero Speciale, 15 novembre 1977
Papini M., Il Governo della Resistenza; il CLN delle Marche,Ancona, Regione Marche, Provincia di Ancona, Museo della Liberazione di Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, Quaderni del Museo della Liberazione di Ancona n. 2, 2011
Papini M., La Guerra e la resistenza nelle Marche, Atti del Convegno di Studi. Ancona. Sala Auditorium Fiera della Pesca 24-25 novembre 1994, Bologna, Editrice Clueb, 1995
Perabò P., Vertua Edoardo., Nulla è cambiato, Milano, M&B., 2000  
Politi A., Le dottrine tedesche di controguerriglia. 1936-1944, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1991
Piccinini G. ( a cura di), Atti del Comitato di Liberazione Nazionale (Luglio-Dicembre 1944), Ancona, Deputazione di Storia Patria per le Marche, Comune di Ancona, 2006
Ricchezza A., Il Corpo Italiano di Liberazione. Campagna d’Italia. Milano, Comune di Milano, 1963
Ricchezza A., Ricchezza G., L’ Esercito del Sud. Il C.I.L. dopo l’8 settembre, Milano, Mursia 1973
Sanfelice di Monteforte F., La Strategia. Antologia sul dibattito strategico ordinata per argomenti”, Genova, Rubettino, 2010.
Santarelli G., La battaglia di Filottrano, Filottrano, Cassa Rurale ed Artigiana, 1986
Scuola Media “G. Spontini” di Agugliano, La Liberazione. 18 luglio 1944, Agugliano, Editrice Fortuna Fano, s.d
Senigalliesi A., Composizione sociale delle formazioni partigiane nella zona sud di Ancona, in Atti del Convegno di Studi. Ancona. Sala Auditorium Fiera della Pesca 24-25 novembre 1994, Bologna, Editrice Clueb, 1995
Senigalliesi A., Resistenza  Società nel basso Musone, Tesi di Laurea, Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, Anno Accademico 1994-1995
Smolinska M., Smolinski J., Il II Corpo d’Armata Polacco nella campagna d’Italia (1944-1945), Varsavia, Editore PAT Varsavia, 2008
Sparapani S., Rapporti tra Alleati e partigiani, in Atti del Convegno di Studi. Ancona. Sala Auditorium Fiera della Pesca 24-25 novembre 1994, Bologna, Editrice Club, 1995
Stefani F., La Storia e la Dottrina degli ordinamenti dell’Esercito Italiano, Dalla Guerra di Liberazione alla Arma Atomica Tattica, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore della Difesa, Ufficio Storico, 1987, Voll. III, Tomo I
Tasselli S.,  Ancora sulla 111a Compagnia Protezione Ponti in “Storia e Battaglie”, n. 65, gennaio 2007,
Tasselli S., 111a Compagna Protezione Ponti, in  “Storia e Battaglie”, n. 63, novembre 2006,
Tonelli E., Castelferretti:un paese ricorda il passaggio del fronte. Luglio 1944.in “Il Secondo Risorgimento d’Italia”, Anno XIV, n.1, 2004
Urieli C., 1944. Verso la liberazione., Amministrazione Comunale di Santa Maria Nuova, Comitato XL Anniversario della Liberazione, 9 luglio 1944 -19 luglio 1984, Osimo, Grafiche Scarponi, 1984
Urieli C., L’attesa, Jesi, Edizioni Nicolini, 1975
Utili U., Ragazzi in piedi!.... La ripresa dell’Esercito Italiano dopo l’8 settembre, Milano, Mursia, 1979
Vaia A., Da Galeotto a Partigiano,Milano, Teti, 1977
Matteucci I., La Lapide ed il Cippo di Piazza Ugo Bassi, Ancona, Il lavoro editoriale, 2007
Vertua E., Vertua Edoardo, Due Alpini. Due Guerre di Liberazione. 1915-18 – 1943-1945., Missaglia (Lc), A.G.Bellavite Editore in Missaglia, 2006









Sitografia
www.cronacheanconetane.it
www.labattagliadifilottrano.it
www.libreriauniversitaria.it

domenica 2 ottobre 2016

.Organigramma del Corpo Polacco

II Corpo d’Arma Polacco, nel marzo 1944, aveva questo  ordinamento:
Comando, Quartier Generale, Unita dipendenti. base logistica
  .. 7a Divisione di Riserva
  .. Sezione Stampa
  .. Ospedale da 600 letti
  .. Ospedale da 600 letti
  .. Ospedale da 600 letti
  .. Ospedale da 200 letti
  .. centro di addestramento complementi
  .. scuola di tattica
  .. ospedale a lunga degenza
Unità direttamente dipendenti
. 9° Reggimento artiglieria da campagna
. 10° Reggimento artiglieria pesante-campale
. 11° reggimento Artiglieria pesante-campale
. 7° reggimento artiglieria a cavallo
. 7° reggimento semoventi controcarro
. 7° reggimento artiglieria contraerei leggera
. 8° reggimento artiglieria contraerei pesante
. 1° reggimento Osservatori di Artiglieria
.  Reggimento Esplorante “Lancieri dei Carpazi”
. X battaglione Genio
. 10a compagnia pontieri
. XII battaglione trasmissioni
. Battaglione Guardie
. Compagnia Polizia Militare
. Sezione Topografica
. Sanità. Servizio medico
. Unità Rifornimento e Trasporti
. Unità Meccani Elettricisti
. Unità Materiali logistici
. Unità Recupero Materiali
. 12° Corte Marziale (Tribunale Militare di Corpo d’Armata)
Unità
. 3a Divisione di fanteria “Fucilieri dei Carpazi”
  . I Brigata di fanteria “Fucilieri dei Carpazi”
    .. I Battaglione
    .. II Battaglione
    .. III Battaglione
  . II Brigata di fanteria “Fucilieri dei Carpazi”
    .. IV Battaglione
    .. V Battaglione
    .. VI Battaglione
  . 1° Reggimento artiglieria da campagna
  . 2° Reggimento artiglieria da campagna
  . 3° Reggimento artiglieria da campagna
  . 4° Reggimento artiglieria controcarro
  . 3° Reggimento artiglieria contraerei leggera
 
  . 12° Reggimento esplorante “Lancieri di Podolia”
  .  III Battaglione Trasmissioni
  .  III Battaglione Genio
  .  III Battaglione Mortai – Mitragliatrici
  .  3a Compagnia Polizia Militare
  .  Servizi
     .. 1a Ambulanza da campo
     .. 2a Ambulanza da campo
     .. 1a Compagnia Trasporti
     .. 2a Compagnia Trasporti
     .. 12a Compagnia Trasporti
     .. 13a Compagnia Trasporti
     .. 1a Officina meccanici elettricisti
     .. 2a Officina meccanici elettricisti
     .. 3° Parco materiali logistici
     .. 3° Corte Marziale (Tribunale militare divisionale)
     .. Servizi divisionali
. 5a Divisione di fanteria “Kresowa”
. . V Brigata di fanteria “Wilno”
    .. XIII Battaglione
    .. XIV Battaglione
    .. XV Battaglione
  . VI Brigata di fanteria “Lwow”
    .. XVI Battaglione
    .. XVII Battaglione
    .. XVIII Battaglione
  . 4° Reggimento artiglieria da campagna “Kresowa”
  . 5° Reggimento artiglieria da campagna “Wilno”
  . 6° Reggimento artiglieria da campagna “Lwow”
  . 5° Reggimento artiglieria controcarro
  . 5° Reggimento artiglieria contraerei leggera
 
  . 15° Reggimento esplorante “Lancieri di Poznan”
  .  V Battaglione Trasmissioni
  .  V Battaglione Genio
  .  V Battaglione Mortai – Mitragliatrici
  .  5a Compagnia Polizia Militare
  .  Servizi
     .. 5a Ambulanza da campo
     .. 6a Ambulanza da campo
     .. 5a Compagnia Trasporti
     .. 6a Compagnia Trasporti
     .. 15a Compagnia Trasporti
     .. 16a Compagnia Trasporti
     .. 5a Officina meccanici elettricisti
     .. 6a Officina meccanici elettricisti
     .. 5° Parco materiali logistici
     .. 5° Corte Marziale (Tribunale militare divisionale)

     .. Servizi divisionali

(continua)
informazioni: massimo coltrinari. centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

sabato 1 ottobre 2016

Organigramma del 2°Corpo Polacco


. II Brigata Corazzata
            .. 4° Reggimento corazzato “Scorpione”
            .. 1° Reggimento corazzato “Lancieri di Krechowce”
            .. 6° Reggimento corazzato “Bambini di Lwow”
  .. 9a Ambulanza da campo
            .. 9a Compagnia Trasporti
  .. 9a Officina meccanici elettricisti
  .. 9° Parco materiali
  .. 9° Squadrone Trasmissioni
  .. Polizia Militare
  .. Corte Marziale (Tribunale militare)
  .. Servizi[1] 

massimo coltrinari
 info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org


     [1] L’organigramma è tratto da Campana G., 1943-1947. Il II Corpo d’Armata Polacco in Italia.,Ancona, Regione Marche, Museo della Liberazione di Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, Quaderni del Museo della Liberazione di Ancona n. 1  2009

giovedì 29 settembre 2016

Madonna degli Angeli Cerimonia





ESERCITO ITALIANO AL SACELLO MILITARE MADONNA DEGLI ANGELI A SULMONA (AQ)

L’AQUILA, 2 novembre 2016
Oggi 2 novembre 2016, il Gen. B. Rino DE VITO, Comandante Militare dell’Esercito per l’Abruzzo, su invito dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, ha partecipato alla solenne cerimonia commemorativa in suffragio dei caduti di tutte le guerre e su tutti i fronti presso il Sacello militare Madonna degli Angeli sito in Badia, frazione di Sulmona (AQ).

Le Autorità militari, civili e religiose intervenute hanno potuto visitare il Sacello e successivamente hanno partecipato alla cerimonia iniziata con le note dell’Inno Nazionale e con l’ alzabandiera, proseguita con la deposizione di una corona d’alloro sulle note della Leggenda del Piave e con il Silenzio per concludersi con la celebrazione della Santa Messa officiata dal Parroco Don Andrea Accivile.





lunedì 26 settembre 2016

Brigata Maiella Parte V. Operazioni sul Cesano

(nota redazionale a cura di Federico Mammarella)

d) SLOGGIAMENTO DEL NEMICO DALLA RIVA MERIDIONALE

DEL FIUME CESANO
(14 - 19 agosto)

Il 13 agosto il C. I. L. viene trasferito sulla linea di Fabriano mentre il settore viene presidiato da un nuovo gruppo di cavalleria composto di tre reggimenti da ricognizione, nonché dal H.C.R. e dalla Brigata “Maiella” tutti sotto il comando del generale Bohusz-Szyszko.

Primo compito affidato alla “Maiella” entro la nuova formazione fu quello di assumere una parte del settore fino allora tenuto dal C. I. L. (183° reggimento fanteria) e di continuare la sorveglianza del proprio settore. Ciò ha nuova mente esteso il settore di competenza a 20 chilometri.
La sostituzione del C.I.L con la “Maiella” si effettua con l’assunzione, da parte di un plotone della Brigata di appena 40 uomini, del settore già affidato al 183° reggimento fanteria appoggiato da un gruppo di artiglieria, ciò perché il reggimento non aveva avuto contatto diretto col nemico essendo stata svolta l’attività di [39] operazioni soltanto dalle opposte artiglierie.

Resosi edotto della nuova situazione, il Comandante della Brigata lascia sulla direzione di Pergola una pattuglia di osservazione, mentre concentra il grosso della “Maiella” nella direzione Piticchio (170394) - San Lorenzo(150465).

Il 14 agosto le formazioni della “Maiella” sloggiano dalla dorsale Loretello(149428) - San Pietro (136425) le forze di copertura del nemico e prendono contatto col nemico fortemente piazzato sulla dorsale Monte secco [rectiusz Montesecco} (110430) - Mezzanotte (080418) a sud del fiume Cesano.
Contemporaneamente pattuglie della Brigata giungono sul fiume riconoscendone i passaggi e individuando le posizioni nemiche sulla riva settentrionale.

Correlativamente alla predisposta operazione del gruppo di cavalleria sul fiume Metauro, la “Maiella” riceve l’incarico di respingere il nemico nel proprio settore sulla riva nord del fiume, predisponendone i passaggi e le teste di ponte.

Per rendere possibile l’esecuzione di tale incarico il tenente colonnello Lewicki concentra ogni sforzo della Brigata al fine di occupare la dorsale di Montesecco che costituisce il principale punto di resistenza nemica a sud del fiume. L’operazione è condotta concentricamente da 3 parti, ovest, sud ed est.
Contemporaneamente pattuglie vengono appostate durante la notte dal 17 al 18 agosto a settentrione di Montesecco, cosicché quando l’ultimo {40] reparto nemico si ritira dalla città esso viene preso sotto il fuoco delle nostre mitragliatrici, subendo notevoli perdite.

Già nello stesso giorno la zona a sud del fiume Cesano viene rastrellata mentre pattuglie della “Maiella” inviate a nord riescono ad individuare le posizioni nemiche.

Malgrado il ripiegamento effettuato al di là del fiume, i tedeschi profittano dello sparso dislocamento della Brigata nella zona e conducono attive ricognizioni notturne al fine - secondo dichiarazioni rese da prigionieri catturati dalle pattuglie - di riconoscere l’entità delle nostre forze nel settore e soprattutto di constatare l’entità degli spostamenti sulle principali vie di comunicazione.


Una di tali pattuglie, utilizzando i servizi resi da un fascista del luogo, cerca di assaltare nella notte dal 19 al 20 agosto la sede del Comando della Brigata “Maiella” nella città di Piticchio. Grazie alla efficiente vigilanza dell’apposito corpo di guardia l’assalto viene sventato e il nemico e costretto a ripiegare oltre il fiume con notevoli perdite in morti e feriti.

domenica 25 settembre 2016

Testimonianze. 1944.

Di Federico Mammarella

Ricerca: Il Corpo Italiano di Liberazione da Jesi al Metauro
Oggetto: Intervista a Franco Del Baldo (Ad Mandinel)

Granarola (Gradara), Lunedì 2 Maggio 2016


 

“La mia famiglia aveva 20 ettari di terra, tutta la vallata sotto al monte di Granarola; alla fine della guerra, quando i tedeschi si ritirarono contammo ben 133 granate cadute sulla nostra proprietà, con voragini di 5-6 metri l’una e profonde 2-3 metri. Noi stavamo qui, in questa casa, ma a fine agosto un gruppo di tedeschi ci mandò via e vi si insediò, piazzando anche un cannone di contraerea. Noi dovemmo quindi sfollare sul monte, nelle grotte sopra via San Savino, vicino alla vecchia casa dei Mauri. 

Tutte le famiglie di questa parte (nord-est) del paese sfollarono in queste grotte, mentre quelle verso la chiesa si rifugiarono nelle grotte sotto al castello, dal lato verso Cattolica.
Quando cominciarono i bombardamenti alleati sulla zona, noi eravamo già sfollati, lasciando quindi campo libero alle truppe tedesche che potevano così controllare l’intera zona fino verso Tavullia-Borgo Santa Maria[1].

Essendo sul finire dell’estate, avevamo preparato i covoni del grano e aspettavamo il momento adatto per trebbiarli, ma l’avanzata del fronte alleato e la ritirata sulla linea difensiva dei tedeschi ci impedì di completare i lavori, cosicché tutti i covoni rimasero lì. 

Quando ricevemmo l’ordine di sfollare, ci raggiunsero nelle grotte anche un nostro zio di Gabicce ed un amico, pescatore, di Cattolica: mio zio portò con se la sua Fiat Balilla ed una motocicletta, mentre il pescatore portò 10 quintali di tonno come scorta. Si decise di nascondere tutto sotto ai covoni, ai quali aggiungemmo due cassoni di farina e, vicino, posizionammo anche i gabbioni dei conigli, con circa 50-60 animali dentro.

Nelle grotte eravamo al sicuro dai bombardamenti, essendo in aperta campagna e completamente invisibili dall’alto, mentre rimanere nelle case sarebbe stato più pericoloso, anche cercando di rispettare il coprifuoco, dal momento che una minima fiammella poteva diventare un facile bersaglio per i bombardieri inglesi. Ma, anche se eravamo al sicuro dalle bombe che piovevano dal cielo, non eravamo al sicuro dai tedeschi: infatti questi rastrellavano continuamente la zona in cerca di uomini adulti da arruolare nelle fila della Todt[2] e inviarli sul fiume Foglia per scavare le trincee anticarro e fortificare le difese. 

Con noi c’erano circa una ventina di uomini, e i tedeschi in qualche modo vennero a saperlo. Un giorno vedemmo salire verso la grotta una pattuglia di soldati, che puntavano verso di noi, sicuramente in cerca di questi uomini. Per salvarli, le donne escogitarono il seguente piano: fecero stendere tutti gli uomini sul fondo della grotta, e sopra vi posizionarono delle coperte e dei tappeti, sulle quali esse si sedettero, mettendosi a fare i loro lavori da massaia. Quando i tedeschi soldati arrivarono, cercarono dappertutto, ma non riuscendo a trovarli, se ne andarono senza successo.
Vicino casa, giù nella vallata, il cannone di contraerea intanto continuava a sparare. Un giorno riuscì a colpire un velivolo alleato che cadde poi nella zona di Santa Maria delle Fabbrecce (Pesaro).  

Nella galleria del treno (la tratta Ancona-Bologna), invece, i fascisti avevano nascosto armi e munizioni. I bombardieri inglesi, avendo intuito la cosa, cominciarono a bersagliare continuamente la galleria, ma essendo abbastanza ben protetta dallo strato superiore di terra, non riuscirono a farla saltare: gli aerei arrivavano in picchiata dal lato nord (lato Gradara); a circa 1,5 Km sganciavano gli ordigni, che arrivavano a colpire le immediate vicinanze della galleria per forza d’inerzia: vennero ritrovate traversine e pezzi di binari fino a circa 1 Km di distanza a causa delle esplosioni, ma le polveri e le munizioni non furono mai colpite.

Il bivio per Santo Stefano era presidiato da un carro armato tedesco: un giorno esso venne cetrato in pieno dall’aviazione inglese e l’equipaggio cercò dia mettersi in salvo ma uno di loro non vi riuscì. Quando quella sera scendemmo dal monte per andare a vedere da vicino cosa fosse successo, vidi la scena più brutta di tutta la mia vita: a tredici anni mi trovai davanti il corpo di quel soldato tedesco, bruciato vivo, morto tra le fiamme scaturite dall’esplosione. Non ho mai più dimenticato quella scena, e ancora oggi me la ricordo come fosse ieri.

Finalmente, tra il I e il 2 settembre, gli alleati riuscirono a sfondare la Linea a quota 204, nei pressi di Pozzo Alto, arrivando sul Conca il 2 stesso, facendo ritirare i tedeschi al di là del fiume, dove si trincerarono: Granarola era ormai fuori dai combattimenti diretti. Ma, prima di ritirarsi, i tedeschi compirono le ultime “eroiche” gesta: quel giorno, spirava un forte vento di maestrale, così i soldati in ritirata pensarono bene di appiccare il fuoco ai primi covoni al margine della proprietà, che con il vento a favore, ben presto si propagò a tutti gli altri, scatenando un inferno di fuoco e fiamme, bruciando ogni cosa e tutto ciò che vi avevamo nascosto: tonno, Balilla, motocicletta… i covoni bruciarono tutto il giorno, e la mattina successiva, quando scendemmo per controllare l’entità dei danni, i  midul ( il bastone centrale del covone) bruciavano ancora, e girando per quell’inferno, ritrovammo anche i gabbioni dei conigli, che purtroppo non erano riusciti a salvarsi, chiusi dalla rete metallica…

Quando sfollammo, avevamo con noi anche una cavalla con la sua puledrina, che portammo con noi su alle grotte. Ma i tedeschi, in ritirata, ci sequestrarono la cavalla, lasciandoci la puledra. Qualche anno dopo, a guerra finita, andammo alla Fiera di San Gregorio a Morciano di Romagna, l’antica fiera degli animali, e portammo con noi la puledra, che nel frattempo era diventata una bella cavalla; all’improvviso la cavalla si imbizzarrì e sparì. La ritrovammo più tardi assieme ad un’altra vecchia cavalla: sua madre. Quei soldati che la portarono via, probabilmente poi la persero durante i frenetici giorni della ritirata, e i due animali, annusandosi, si riconobbero subito, nonostante gli anni passati e non fu più possibile separarle, tanto che dovemmo ricomprare la nostra vecchia cavalla”
Ecco la storia di Franco.


Finito di raccontare, l’ho ringraziato, tendendogli la mano e lui me la strinse con forza, dicendomi: «Sono io che ringrazio te. E’ bello vedere un giovane come te che si interessa alla storia di noi anziani e alla storia del nostro paese! Tu devi sapere che la mia generazione ha vissuto un periodo di cambiamento estremo, che io definisco RIVOLUZIONE. Quando ero piccolo, ho arato questa terra con l’aratro in legno, lo stesso attrezzo usato fin dai tempi di Cristo, sempre uguale, senza innovazioni. Quando arrivò il primo aratro in ferro, con il vomere e le ruote, sembrò un cambiamento epocale. Ora abbiamo da poco comprato la nuova vendemmiatrice elettronica. Dimmi tu se questa non è una rivoluzione?»




[1] Dopo la presa di Montecassino (17 maggio 1944) e l'ingresso a Roma (4 giugno) da parte degli alleati, le armate tedesche in Italia si ritirano verso nord per attestarsi lungo la "Grüne Linie" (Linea Verde), più conosciuta col nome di "Linea Gotica": una fitta rete di fortificazioni che corre dal Tirreno (Grosseto) all'Adriatico (Pesaro) tagliando in due l'Italia, basata sul concetto di "difesa in profondità", che terrà fermo il fronte italiano per otto mesi. Fonti: http://www.lineagotica.eu/news.php?idk=9
[2] L'Organizzazione Todt (OT) fu una grande impresa di costruzioni che operò, dapprima nella Germania nazista, e poi in tutti i paesi occupati dalla Wehrmacht impiegando il lavoro coatto di più di 1.500.000 uomini e ragazzi. Creata da Fritz Todt, Reichsminister für Rüstung- und Kriegsproduktion (Ministro degli Armamenti e degli Approvvigionamenti), l'organizzazione operò in stretta sinergia con gli alti comandi militari durante tutta la Seconda guerra mondiale. Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_Todt

venerdì 23 settembre 2016

Una testimonianza

Comm. Giovanni Corvino
Via Marchianò n°16
71121 Foggia
Tel. 0881-636341 – 32897770368



Egr. dr. Coltrinari,
            conoscendo la Sua passione ed interessi per le vicende militari, ritenendo di farLe cosa grata, Le accludo copia del ruolino ricostituito del mio 1° plotone della 3^ compagnia del Battaglione Alpini “Piemonte”, con delle precisazioni a conferma di quanto Lei già conosce, provenienti da chi le ha realmente vissute.
            Come Lei sa il plotone ha partecipato alla conquista di Monte Marrone sul lato destro la notte del 31 marzo 1944, e come risulta dagli atti ufficiali, compresi quelli del Generale Utili, l’intervento degli uomini della 3^ compagnia (trattasi del 1° plotone) fu determinante nel respingere l’attacco tedesco nella notte di Pasqua del 9-10 aprile 1944.
            A fine di maggio la terza compagnia, passata dal Capitano Campanella, infortunatosi in una ricognizione, al Capitano Barbieri, con in testa il 1° plotone conquistò Colle dell’Altare ed il giorno successivo attraverso il Balzo della Cicogna scese alla Madonna del Canneto, ove fu uno scontro con i tedeschi in ritirata per proseguire il giorno dopo sul sentiero che portava ad Opi (fui decorato di Medaglia di Bronzo sul campo).
            Ma ormai la strada per Roma era aperta. Per cui il Battaglione Alpini “Piemonte” tornò alla base di Monte Marrone per essere trasferito con tutto il C.I.L. su settore Adriatico alle dipendenze dell’8^ Armata inglese, per l’avanzata sul settore Adriatico, Orsogna, Guardiangrele, Torre dei Passeri, l’Aquila, Ascoli Piceno, fiume Musone, incontrando anche grosse difficoltà e resistenze. La sera del 19 luglio, sul fiume Esino la 1^ e la 2^ compagnia del Battaglione Piemonte ebbero degli scontri con i tedeschi a Case Guglielmi, mentre il mattino del 20 luglio alle ore 7, con il mio plotone ho attraversato l’Esino e sono entrato a Jesi.
            Egregio dr. Coltrinari, io, nonostante la mia giovane età, solo 22 anni, avevo già maturata una grossa esperienza nella campagna di Russia, facevo parte, sempre come comandante di plotone fucilieri, del Battaglione “Val Cismon” del 9° alpini della Divisione Julia. Ero rientrato in  Italia nel gennaio 1943, perché ferito in combattimento da pallottola di parabellum a quota 205.6 del famoso quadrivio di Seleny Yar-Deserowka (fui decorato di Medaglia di Bronzo, anche se la proposta era per Medaglia d’Argento sul campo non andata in porto per i noti eventi della ritirata).
            L?8 settembre ero nell’Alta Val d’Isonzo, precisamente a Voschia (zona slava), dopo aver raggiunto il nostro Centro di Mobilitazione di Feltre e consegnato quanto eravamo riusciti a recuperare, fui ospite a casa del Tenente medico della mia compagnia, dr. Salvatore Vergani, a Montebelluna e dopo qualche giorno di valutazione per quale decisione prendere, fui catturato il 15 settembre, ad Ancona dai tedeschi e trascorsi 15 giorni, come prigioniero nella Caserma Cialdini. Prevedendo di essere internato, riusci a liberarmi ed il 13 ottobre 1943 attraversai la linea Gustav tra Guglionesi e Montenero di Bisaccia (Termoli).
            Una volta al Sud, dal Distretto Militare di Foggia fui inviato prima a Bari al Comando Tappa n.8 e poi a Lecce al Comando Tappa n.10 per essere poi destinato a Bari presso il costituente Reparto Esplorante Alpini (forza una compagni mista tra alpini ed artiglieri alpini) comandata dal Capitano Renato Maiorca. Il Reparto fu trasferito ad Alberobello per iniziare la preparazione e successivamente a Nardò ove si erano radunati altri alpini e fu costituito un Battaglione di Alpini ed una Batteria di Artiglieria Alpina denominato priam Battaglione Alpini Taurinense, poi Battaglione Alpini Piemonte. Per vari motivi il Battaglione fu trasferito a Cisternino per completare l’addestramento.
            Il Battaglione Alpini Piemonte entrò a far parte del 1° Raggruppamento Motorizzato, che già l’8 dicembre era stato impiegato a Montelungo, per cui nei primi di marzo il Battaglione fu trasportato nella zone delle Mainarde (Colli al Volturno-Scapoli-Castelnuovo al Volturno) per poi essere  impiegato nella conquista di Monte Marrone.
            Del periodo 5 anni, trascorsi con l divisa grigio-verde, sono soddisfatto, ho sempre fatto al meglio il mio dovere e ne rimango grato, perché partito volontario a 18 anni, come un bambino, sono fortunato, perché ho riportato a casa il mio telaio, con tanta esperienza e maturità, capace di affrontare le gioie ed i dolori che la vita ci offre.

            Mi scusi per la lunga chiacchierata e per il tempo che le ho rubato e cordialmente La saluto.