I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

giovedì 30 giugno 2022

51a Sezione di Sanità La Battaglia del Musone e della Valle Esina III Parte I Quadri

 Si iniziava l’azione con la rottura da parte dei carri del Corpo d’Armata Polacco, mentre le nostre fanterie dovevano estendere l’azione a sinistra. Non possiamo che riprendere le parole del Comandante stesso del C.I.L. per sintetizzare l’andamento di quella sanguinosa battaglia:

QUADRI DELLA 51° SEZIONE DI SANITA’

DURANTE LA BATTAGLIA DEL MUSONE

 

COMANDO

 

COMANDANTE

Capitano Medico Giuseppe Gerosa

 

AIUTANTE MAGGIORE

S. Tenente Medico Franco Gasparro Rocca

 

ADDETTO

S. Tenente Medico Franco Castelli

 

UFFICIALE DI AMMINISTRAZIONE

Ten. di Amm. Ferdinando Movalli

 

CAPPELLANO

Ten. Capp. Don Costantino Carnevale

__________________________________



 

 

1° REPARTO DI SANITA'                                                         2 ° REPARTO DI SANITA'

    AUTOCARREGGIATO                                                               AUTOCARREGGIATO

       COMANDANTE                                                                            COMANDANTE

        S. Ten. Medico                                                                             S. Ten. Medico          

      Mario Valente                                                                        Roberto Dalcanton

 

                   1°                                                                                                  2°

PLOTONE PORTAFERITI                                                              PLOTONE PORTAFERITI

         COMANDANTE                                                                              COMANDANTE   

               Tenente                                                                                        S. Tenente

        Piero D’Ercole                                                                     Antonio Forino

 

“Il guado è facile ma su di esso il nemico aveva un eccellente campo di tiro. Per raggiungere il guado bisognava discendere un ripido ciglione in generale scopertissimo; solo in un piccolo tratto era alberato e si doveva obbligatoriamente sboccare di lì.

Il I° Battaglione del 68° Fanteria scattò alle 7,15 e passò in buona parte; sulla destra i carri passarono, deviarono, non si videro più; da noi il combattimento si spezzò in lotte accanite di piccoli gruppi, tra le insidie dei canneti, delle siepi, delle coltivazioni; si progrediva molto lentamente con troppe perdite.

Allora si cercò di aggirare da destra, dove ci attendeva una scottante sorpresa; il cuneo dei carri era penetrato senza sforzo, ma alle sue spalle la breccia si era richiusa; i tedeschi tornarono alle loro buche raso terra: ci falciavano di fianco con fuochi micidiali.

Si dovette insistere nell’azione frontale; battutissimo era il guado da cannoni e da mortai, e tra le salve fitte piccoli gruppi kaki si avventurarono correndo, sostavano ansanti sull’altra sponda, sparivano nel verde.

Così passò il resto del I° Battaglione, così passò il II° per ore, incredibilmente lente nel sole torrido; più avanti le squadre, i plotoni, le compagnie, s’aprivano a ventaglio, si insinuavano strisciando nelle maglie dei fuochi della difesa, rade, puntiformi inidentificabili, efficacissime; logoravano inesorabilmente questa rete, ma insieme ne erano lungamente logorate”

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Quanti tragitti avete compiuto o portaferiti del I° Plotone, in quella dura giornate del 17 Luglio? Neppure voi li avete contati perché non ne avete avuto il tempo, perché la tensione dei nervi e dello spirito superava qualsiasi precedente, perché l’alterna vicenda di quel combattimento impegnava tutti a fondo dal primo ufficiale all’ultimo soldato, dall’alba alla notte, mentre i fanti erano esausti e l’obiettivo doveva ad ogni costo essere raggiunto.

Il IX Reparto d’Assalto, che ha compiuto la brillante azione di Cingoli e di Villastrada, si è attestato in terzo scaglione nella zona di Fonte ed a sera riceve l’ordine di scavalcare.

Sono ancora parole del generale Comandante“passò come un’ala oltre il fiume. Irruppe come una molla compressa, spezzò, travolse le resistenze ancora ostinate, ma già vacillanti per lo sforzo accanito di un’intera giornata. Su per i dossi, nell’aria che imbruniva, incalzò il gregge dei fuggenti come una muta latrante con le gole del mitra.

Ed alle 10 di sera, da Rustico, si affacciò sul crinale conquistato”.

 


lunedì 20 giugno 2022

51a Sezione di Sanità. La Battaglia del Musone e della Valle Esina 17 luglio 1944

 17 Luglio

 

Ancora prima che fosse spenta l'eco del grido di guerra che aveva portato i baldi giovani della “Nembo” ad immolarsi sulla collina di Filottrano, altre gesta eroiche si andavano preparando. Si delinea il forzamento del passaggio del fiume Musone, sulla cui riva sinistra i tedeschi organizzano una dura resistenza: il peso preponderante del dell'azione è affidato alla II^ Brigata e specificatamente al 68° Reggimento Fanteria, che il mattino del 17 luglio, in azione combinata con elementi polacchi, attacca sotto Villa Spada.

La 51^ Sezione di Sanità ha un compito ben definito: impiantarsi in località avanzata, spingere i suoi due Reparti alle calcagna delle due Brigate, prepararsi a sostenere il lavoro di raccolta e di sgombero dei feriti che si presumono numerosi.

A sera del 16 luglio, la Sessione che ha lasciato la sua pesante base a Macerata, si è già impiantata sotto Filottrano in località Santa Maria. Il II° Reparto funzionante a Taverna è pronto a muovere al primo scatto delle truppe della I^ Brigata mentre il I° Reparto someggiato, alle ore 21, si accorda al I° Battaglione del 68° Fanteria per raggiungere Contrada Marinuccia; ma la reazione dei mortai nemici durante la notte è tremenda e disturba il movimento. Allora, mentre il Reparto si impianta in zona un po' più arretrata a nord di Centofinestre, il I° Plotone Portaferiti prosegue solo per non perdere il contatto con le truppe attaccanti.

Il passaggio del Rio Troscione è inibito a tutte le macchine, ma le ambulanze devono passare ad ogni costo. Mentre imperversa la furia dei tiri avversari, i soldati di Sanità trasformatisi in artieri, portano pietre, imposte, tavole ed infissi divelti dalle case circostanti dalle artiglierie nemiche.

 

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Il transito alle autoambulanze è assicurato ed ora avanti! avanti insieme alle truppe di Fanteria fino a Villa Spada, avanti, soldati senza fucile, fino alle sponde del fiume conteso.

Ci sono tra di voi i più alti, i più forti, perché forse ci sarà da portare la barella al guado del fiume. Ma il coraggio è in tutti: il più piccolo attraverso l'acqua si trascinerà da solo un ferito sulle spalle e si meriterà una Medaglia di Bronzo sul “campo”.

Avanti ragazzi! Il vostro comandante di Plotone, il Tenente Piero d'Ercole, non ha un momento di esitazione, non vi manda soli nell'impresa rischiosa, ma viene con voi, vi precede, vi trascina.......

E qualche giorno dopo la morte lo coglierà……. lo prenderà consapevole perché ha visto largamente morire intorno a sé. Non ha sfuggito la morte: le è andato incontro con tutta la spregiudicatezza della gioventù; è andato a cercarla sul campo, nel nobile intento di trarre in salvo gli altri, nella serena immolazione di se stesso, per non sopravvivere alle sventure della Patria!

 

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venerdì 10 giugno 2022

51a Sezione di Sanita. La Battaglia del Musone e della Valle Esina

 


“La polvere , la sitibonda

sorella del fango, ha bevuto

un fiume di sangue, ed è nera”.

(D’annunzio - Maia).

 

Il C.I.L  ha  serrato sotto e, mentre il nemico battuto sul Chienti si organizza a difesa del Musone, si stanno preparando azioni decisive a Macerata dove risiede il nostro Comando. E' in palio una posta importante: la conquista di Ancona. Al II° Corpo Polacco ed al Corpo Italiano di Liberazione viene affidato il complesso di operazioni strategiche che dovranno portare all'aggiramento e alla conseguente caduta della città per manovra.

Azione preliminare è la conquista di Filottrano, importante caposaldo nemico (8 luglio) che segna una pagina di sangue e di eroismo per i Paracadutisti della “Nembo”.

In una commossa rievocazione del Generale Comandante del C.I.L., così viene descritto l'importante fatto d'arme: “I battaglioni mano a mano che scendevano dall'autocarro si lanciavano nella mischia senza preparazione. Fu un combattimento garibaldino, tutto l'impeto, tutto di passione, saettante e spregiudicato: a sera non c'era più una riserva.

Sui verdi dossi che in lieve pendio ascendente concorrono fino al paese, si aprivano nel sole ardente di luglio i plumbei fiori delle bombe e delle granate a falciare le giovani vite. Ma le squadre progredivano correndo, esili linee kaki allineate le une dietro le altre, come le strofe di una canzone. E un'epica canzone era davvero nel cuore di quei ragazzi, gioiosi e terribili, e forse fu essa, più del mitra e più del cannone, a sgominare il nemico. Asserragliati nell'Ospedale, aggrappati all'orlo del conteso obiettivo tennero duro alle puntate dei carri ai soprassaldi dei contrattacchi; tenacemente mantennero la presa, scoraggiarono ogni velleità di riscossa: ed al mattino seguente il tricolore sventolava sull'alta mole del serbatoio dell'acqua che tutta la linea su larga fronte aveva piegato.

Fu una lotta molto cruenta. I polacchi cavallereschi spettatori, abbassarono il cappello.

Onore ai morti ed ai vivi di Filottrano”.

Noi della 51^ Sezione di Sanità non abbiamo partecipato a quel combattimento.

Per tutta l'eroica giornata, con l'orecchio e l'animo intenti al cannoneggiamento, alle notizie, alle ansie  della alterna vicenda dell'azione, abbiamo concorso al ricovero ed alla cura dei numerosissimi feriti, che ad ambulanze stracariche venivano riversati su Macerata: abbiamo udito il grido di gioia erompente da quelle bocche, quando, dopo una giornata d'assalti, il tricolore garrì al vento dal più alto fastigio di Filottrano.

Qualche settimana dopo, un plotone della 51^ Sezione di Sanità mosse a ricercare le salme degli eroi nelle fosse improvvisate sui declivi della collina, ai margini delle strade polverose, sulle bordure dei campi, e a ricomporle all'ombra dei cipressi, presso il muro esterno del cimitero, allineate a squadre così come erano andati all'assalto.