Si iniziava l’azione con la rottura da parte dei carri del Corpo d’Armata Polacco, mentre le nostre fanterie dovevano estendere l’azione a sinistra. Non possiamo che riprendere le parole del Comandante stesso del C.I.L. per sintetizzare l’andamento di quella sanguinosa battaglia:
QUADRI DELLA 51° SEZIONE DI SANITA’
DURANTE LA BATTAGLIA DEL MUSONE
COMANDO
COMANDANTE
Capitano Medico Giuseppe Gerosa
AIUTANTE MAGGIORE
S. Tenente Medico Franco Gasparro Rocca
ADDETTO
S. Tenente Medico Franco Castelli
UFFICIALE DI AMMINISTRAZIONE
Ten. di Amm. Ferdinando Movalli
CAPPELLANO
Ten. Capp. Don Costantino Carnevale
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1° REPARTO DI SANITA' 2 ° REPARTO DI SANITA'
AUTOCARREGGIATO AUTOCARREGGIATO
COMANDANTE COMANDANTE
S. Ten. Medico S. Ten. Medico
Mario Valente Roberto Dalcanton
1° 2°
PLOTONE PORTAFERITI PLOTONE PORTAFERITI
COMANDANTE COMANDANTE
Tenente S. Tenente
Piero D’Ercole Antonio Forino
“Il guado è facile ma su di esso il nemico aveva un eccellente campo di tiro. Per raggiungere il guado bisognava discendere un ripido ciglione in generale scopertissimo; solo in un piccolo tratto era alberato e si doveva obbligatoriamente sboccare di lì.
Il I° Battaglione del 68° Fanteria scattò alle 7,15 e passò in buona parte; sulla destra i carri passarono, deviarono, non si videro più; da noi il combattimento si spezzò in lotte accanite di piccoli gruppi, tra le insidie dei canneti, delle siepi, delle coltivazioni; si progrediva molto lentamente con troppe perdite.
Allora si cercò di aggirare da destra, dove ci attendeva una scottante sorpresa; il cuneo dei carri era penetrato senza sforzo, ma alle sue spalle la breccia si era richiusa; i tedeschi tornarono alle loro buche raso terra: ci falciavano di fianco con fuochi micidiali.
Si dovette insistere nell’azione frontale; battutissimo era il guado da cannoni e da mortai, e tra le salve fitte piccoli gruppi kaki si avventurarono correndo, sostavano ansanti sull’altra sponda, sparivano nel verde.
Così passò il resto del I° Battaglione, così passò il II° per ore, incredibilmente lente nel sole torrido; più avanti le squadre, i plotoni, le compagnie, s’aprivano a ventaglio, si insinuavano strisciando nelle maglie dei fuochi della difesa, rade, puntiformi inidentificabili, efficacissime; logoravano inesorabilmente questa rete, ma insieme ne erano lungamente logorate”
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Quanti tragitti avete compiuto o portaferiti del I° Plotone, in quella dura giornate del 17 Luglio? Neppure voi li avete contati perché non ne avete avuto il tempo, perché la tensione dei nervi e dello spirito superava qualsiasi precedente, perché l’alterna vicenda di quel combattimento impegnava tutti a fondo dal primo ufficiale all’ultimo soldato, dall’alba alla notte, mentre i fanti erano esausti e l’obiettivo doveva ad ogni costo essere raggiunto.
Il IX Reparto d’Assalto, che ha compiuto la brillante azione di Cingoli e di Villastrada, si è attestato in terzo scaglione nella zona di Fonte ed a sera riceve l’ordine di scavalcare.
Sono ancora parole del generale Comandante: “passò come un’ala oltre il fiume. Irruppe come una molla compressa, spezzò, travolse le resistenze ancora ostinate, ma già vacillanti per lo sforzo accanito di un’intera giornata. Su per i dossi, nell’aria che imbruniva, incalzò il gregge dei fuggenti come una muta latrante con le gole del mitra.
Ed alle 10 di sera, da Rustico, si affacciò sul crinale conquistato”.
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