I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

venerdì 10 giugno 2022

51a Sezione di Sanita. La Battaglia del Musone e della Valle Esina

 


“La polvere , la sitibonda

sorella del fango, ha bevuto

un fiume di sangue, ed è nera”.

(D’annunzio - Maia).

 

Il C.I.L  ha  serrato sotto e, mentre il nemico battuto sul Chienti si organizza a difesa del Musone, si stanno preparando azioni decisive a Macerata dove risiede il nostro Comando. E' in palio una posta importante: la conquista di Ancona. Al II° Corpo Polacco ed al Corpo Italiano di Liberazione viene affidato il complesso di operazioni strategiche che dovranno portare all'aggiramento e alla conseguente caduta della città per manovra.

Azione preliminare è la conquista di Filottrano, importante caposaldo nemico (8 luglio) che segna una pagina di sangue e di eroismo per i Paracadutisti della “Nembo”.

In una commossa rievocazione del Generale Comandante del C.I.L., così viene descritto l'importante fatto d'arme: “I battaglioni mano a mano che scendevano dall'autocarro si lanciavano nella mischia senza preparazione. Fu un combattimento garibaldino, tutto l'impeto, tutto di passione, saettante e spregiudicato: a sera non c'era più una riserva.

Sui verdi dossi che in lieve pendio ascendente concorrono fino al paese, si aprivano nel sole ardente di luglio i plumbei fiori delle bombe e delle granate a falciare le giovani vite. Ma le squadre progredivano correndo, esili linee kaki allineate le une dietro le altre, come le strofe di una canzone. E un'epica canzone era davvero nel cuore di quei ragazzi, gioiosi e terribili, e forse fu essa, più del mitra e più del cannone, a sgominare il nemico. Asserragliati nell'Ospedale, aggrappati all'orlo del conteso obiettivo tennero duro alle puntate dei carri ai soprassaldi dei contrattacchi; tenacemente mantennero la presa, scoraggiarono ogni velleità di riscossa: ed al mattino seguente il tricolore sventolava sull'alta mole del serbatoio dell'acqua che tutta la linea su larga fronte aveva piegato.

Fu una lotta molto cruenta. I polacchi cavallereschi spettatori, abbassarono il cappello.

Onore ai morti ed ai vivi di Filottrano”.

Noi della 51^ Sezione di Sanità non abbiamo partecipato a quel combattimento.

Per tutta l'eroica giornata, con l'orecchio e l'animo intenti al cannoneggiamento, alle notizie, alle ansie  della alterna vicenda dell'azione, abbiamo concorso al ricovero ed alla cura dei numerosissimi feriti, che ad ambulanze stracariche venivano riversati su Macerata: abbiamo udito il grido di gioia erompente da quelle bocche, quando, dopo una giornata d'assalti, il tricolore garrì al vento dal più alto fastigio di Filottrano.

Qualche settimana dopo, un plotone della 51^ Sezione di Sanità mosse a ricercare le salme degli eroi nelle fosse improvvisate sui declivi della collina, ai margini delle strade polverose, sulle bordure dei campi, e a ricomporle all'ombra dei cipressi, presso il muro esterno del cimitero, allineate a squadre così come erano andati all'assalto.

 


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