17 Luglio
Ancora prima che fosse spenta l'eco del grido di guerra che aveva portato i baldi giovani della “Nembo” ad immolarsi sulla collina di Filottrano, altre gesta eroiche si andavano preparando. Si delinea il forzamento del passaggio del fiume Musone, sulla cui riva sinistra i tedeschi organizzano una dura resistenza: il peso preponderante del dell'azione è affidato alla II^ Brigata e specificatamente al 68° Reggimento Fanteria, che il mattino del 17 luglio, in azione combinata con elementi polacchi, attacca sotto Villa Spada.
La 51^ Sezione di Sanità ha un compito ben definito: impiantarsi in località avanzata, spingere i suoi due Reparti alle calcagna delle due Brigate, prepararsi a sostenere il lavoro di raccolta e di sgombero dei feriti che si presumono numerosi.
A sera del 16 luglio, la Sessione che ha lasciato la sua pesante base a Macerata, si è già impiantata sotto Filottrano in località Santa Maria. Il II° Reparto funzionante a Taverna è pronto a muovere al primo scatto delle truppe della I^ Brigata mentre il I° Reparto someggiato, alle ore 21, si accorda al I° Battaglione del 68° Fanteria per raggiungere Contrada Marinuccia; ma la reazione dei mortai nemici durante la notte è tremenda e disturba il movimento. Allora, mentre il Reparto si impianta in zona un po' più arretrata a nord di Centofinestre, il I° Plotone Portaferiti prosegue solo per non perdere il contatto con le truppe attaccanti.
Il passaggio del Rio Troscione è inibito a tutte le macchine, ma le ambulanze devono passare ad ogni costo. Mentre imperversa la furia dei tiri avversari, i soldati di Sanità trasformatisi in artieri, portano pietre, imposte, tavole ed infissi divelti dalle case circostanti dalle artiglierie nemiche.
*********
Il transito alle autoambulanze è assicurato ed ora avanti! avanti insieme alle truppe di Fanteria fino a Villa Spada, avanti, soldati senza fucile, fino alle sponde del fiume conteso.
Ci sono tra di voi i più alti, i più forti, perché forse ci sarà da portare la barella al guado del fiume. Ma il coraggio è in tutti: il più piccolo attraverso l'acqua si trascinerà da solo un ferito sulle spalle e si meriterà una Medaglia di Bronzo sul “campo”.
Avanti ragazzi! Il vostro comandante di Plotone, il Tenente Piero d'Ercole, non ha un momento di esitazione, non vi manda soli nell'impresa rischiosa, ma viene con voi, vi precede, vi trascina.......
E qualche giorno dopo la morte lo coglierà……. lo prenderà consapevole perché ha visto largamente morire intorno a sé. Non ha sfuggito la morte: le è andato incontro con tutta la spregiudicatezza della gioventù; è andato a cercarla sul campo, nel nobile intento di trarre in salvo gli altri, nella serena immolazione di se stesso, per non sopravvivere alle sventure della Patria!
*********
Nessun commento:
Posta un commento