Sulla sinistra dello schieramento alleato la sa Armata americana è in movimento da qualche giorno.
Diverse divisioni si sono lanciate all’attacco ed a costo di dure perdite hanno obbligato il nemico a sloggiare dalle munite posizioni invernali e già si danno all’inseguimento.
Sulle roccie impervie dei monti di Abruzzo i soldati del C. I. L. fremono di impazienza: “qui, o ci lasciano andare avanti o si scappa” dicono i bersaglieri del settore Monte Marrone. Tutto è pronto per l’attacco in grande stile su tutto il settore a noi affidato. Si presume che le perdite non saranno gravi perchè il nemico è deciso a non lasciarsi agganciare, ma pur con un limitato numero di feriti si presenta assai arduo il compito per voi, o soldati della Sezione. Troppo pochi per sì lungo tragitto di montagna! e con molta avvedutezza sono stati già messi a disposizione anche 250 portaferiti ausiliari.
Alla vigilia dell’attacco a quota 1180, fra l’assembrarsi di alpini e di bersaglieri, spiccano anche i soldati del robusto plotone della 51a Sezione Sanità che, da oltre un mese dislocati in quelle zone, conoscono tutti i sentieri e tutte le abitudini del nemico; sanno dove “fa caldo” e dove si può star tranquilli. Lavorando alacremente di notte in terreno scoperto hanno perfino ottenuta una deviazione di un torrente che reca un rivolo provvidenziale nei pressi delle loro trincee e delle loro buche.
Al centro del settore, lungo il Rio Petrara il posto avanzato della Sezione si è già spostato al piede della mulatteria che la 51a compagnia Artieri ha intagliato nella roccia con settimane e settimane di pesante e rischioso lavoro. Più a destra, alle Sorgenti ed a Castel S. Vincenzo, l’altro plotone di portaferiti segue le mosse del 68° Fanteria pronto a scattare. Tutto il dispositivo minutamente studiato e preparato dallo Stato Maggiore del C. I. L. entra in azione la mattina del 27 maggio.
È il momento che dà il brivido dell’entusiasmo guerriero; è la parola fine imposta ai lunghi mesi di snervante attesa di quegli uomini inchiodati alle roccie, alle postazioni, alle squallide capanne trasformate in rifugi.
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Sotto la protezione dell’intenso cannoneggiamento dell’11° Reggimento Artiglieria e del IV° Gruppo someggiato, muovono all’attacco il 4° Reggimento Bersaglieri, il battaglione “Piemonte” gli arditi del IX° Reparto d’Assalto, il 185° Reparto Paracadutisti, il 68° Fanteria. Un reggimento della “Nembo” si è aggiunto al nostro fianco sinistro ed opera sulla catena delle Mainarde.
I primi obbietivi sono raggiunti. Ecco che un reparto avanzato della Sezione di Sanità, dal fondo valle di Rio Petrara deve, per l’alba ciel 28, funzionare a quota 1700... Allora la sezione di sanità motorizzata. con rapida metamorfosi, carica sui muli i suoi materiali e con una scalata notturn
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