Liberata Osimo, il 6 luglio, le forze partigiane svogono azioni concorrenti. Così esse sono riportate nella memorialistica
“Il 6 luglio il distaccamento “Riccio”, trasferito all’interno della città ed il GAP Fabrizi, che operava nella zona circostante, attaccano i Tedeschi e li costringono ad abbandonare le loro posizioni Alle prime ore del 7 luglio Osimo è liberata e la popolazione saluta festante i partigiani” continua con una quasi requisitoria nei confronti dei Polacchi.”Nella stessa giornata arrivano i Polacchi del generale Anders che hanno rinunciato al loro piano di bombardare la città grazie all’intervento tempestivo dei partigiani. A nome del comando di divisione prendo contatto con il comando polacco il quale non mi vuole riconoscere, ma ordina ai partigiani e a tutti i cittadini di non muoversi da Osimo senza il loro permesso. Buona parte degli ufficiali apparteneva a quella nobiltà polacca che aveva saputo nel passato battersi nel passato per l’indipendenza del suo paese, ma che adesso era preoccupata soltanto di riconquistare il suo potere e di riprendere le sue immense proprietà fondiarie. Per questo dicevano apertamente di avere fretta di finire la guerra in Italia e ricominciarla subito contro l’Unione Sovietica. Nei nostri confronti il loro comportamento fu altezzoso e provocatorio, proprio da veri rampolli della nobiltà terriera; ma furono anche volgari e rozzi al punto di chiedere ai nostri partigiani, come fossero dei mezzani, di procurare loro le signorine”.
Cfr. Vaia A., Da Galeotto a Partigiano, Milano,
Teti, pag.1977. 209-11.
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