I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

venerdì 10 marzo 2023

La battaglia per Ancona. Una battaglia in cinque fasi Ipotesi di studio.

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Soldato polacco in addestramento su un mortaio italiano
Marche, luglio 1944

L'Attacco polacco ad Ancona. Luglio 1944.

Durante le lezioni del 9° Corso ISSMI, ripreso poi in seguito, nel descrivere le operazioni nel settore adriatico, si elaborò l’assunto, dissertando sulla battaglia di Ancona, in cui questa fu vista in cinque fasi. Si diceva allora:

Per comprendere quello che è successo dal 1 al 20 luglio, le suddivisioni attuali partono dal punto di vista Polacco, ove il Corpo Italiano di Liberazione non è minimamente preso in considerazione. Un approccio che esclude gli Italiani da ogni ruolo partecipativo. Nostro intento è inserire tutti i protagonisti della Battaglia di Ancona e quindi, dobbiamo ipotizzare più fasi in questa battaglia.

Tenendo nella dovuta considerazione il Corpo Italiano di Liberazione e le sue azioni nel contesto degli avvenimenti, abbiamo avanzato l’ipotesi di articolare questo avvenimento in cinque fasi: la prima, detta anche battaglia di Loreto, dal 1-6 luglio 1944, che termina con l’occupazione di Osimo, a cui segue l’azione del Corpo Italiano di Liberazione, dal 7 al 9 luglio con la conquista di Filottrano, che si usa chiamare nel suo complesso, prima battaglia di Ancona; segue un momento di riflessione ed assestamento e riordino dei reparti, dal 10 al 16 luglio, in cui il Corpo Italiano di Liberazione assicura ulteriormente il fianco sinistro del Corpo d’Armata Polacco, riuscendo ad occupare Cingoli; terminata questa terza fase, inizia l’attacco principale, per aggiramento, ad  Ancona il 17-18 luglio 1944, con infine i giorni conclusivi quelli dello sfruttamento del successo, quinta fase, del 19-20, con la conquista di Jesi e con le forze tedesche costrette a retrocedere oltre linea dell’Esino, che comunemente è detta seconda battaglia di Ancona.”

Non è che sia di rilievo questa articolazione per la realtà storica: ma queste fasi, puramente teoriche, hanno nella loro accezione il preciso significato di segnalare e prendere in considerazione da parte di memorialisti e di storici e di altri che a vario titolo si interessano di questi argomenti, anche il Corpo Italiano Liberazione, che nella suddivisione fino ad ora proposta lo escluse, prendendo solo in considerazione l’azione del II Corpo Polacco. Da rilevare, infine, che proprio su queste riflessioni nacque l’idea di scrivere questo volume.  (massimo Coltrinari)

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