SASSOFERRATO
- IL METAURO - IL FOGLIA
”... ruinò col Metauro in tortuosa
corsa pei greppi verso l'Adria giallo
pei borri della Marca montuosa.”
(Marradi – Rapsodie
garibaldine)
Ridiscendere a Jesi brulicante di macchine alleate,
percorrere la statale verso Fabriano incrociando migliaia di mezzi delle
colonne motocorazzate, scorgere il fondo valle popolarsi di parcheggi e di
accampamenti, veder spiegarsi grandi ospedali di sgombero: il tutto dà
l'impressione precisa che, affacciatesi sulla pianura verso l'Adriatico, le
agguerrite Divisioni dell'8a Armata stiano preparando un colpo
grosso, contro le difese della linea gotica.
Il Corpo Italiano di Liberazione, alleggerito di
alcune Unità, si schiera a protezione del fianco sinistro su di un settore
montano, ove, benché la pressione alleata sia stata meno forte, il nemico si è
man mano sganciato, in seguito alla ritirata del grosso delle sue forze verso
il mare.
Si tratta di riprendere il contatto col tedesco,
stabilire l'andamento del suo fronte, la consistenza dei suoi apprestamenti
difensivi, leggere le sue intenzioni. Si tratta insomma di svolgere quel lavoro
di ricognizione e di pattugliamento in cui i nostri sono maestri, per poi attaccare
il nemico con decisione senza dargli tregua.
Il Comando tattico del C.I.L. si è stabilito a
Sassoferrato; noi un poco più oltre, col II° Reparto a Castiglioni, ed il I° a
Catobaglie.
Dopo un periodo di azioni assillanti con rapidi
spostamenti motorizzati, i portaferiti, debbono ora nuovamente affrontare lunghe
marcie di montagna. La zona ha una rete stradale discreta, ma le interruzioni
operate dal nemico limitano assai l'impiego degli automezzi.
Il 20 Agosto è il giorno dell'azione su Pergola,
occupata dallo Squadrone Cavalleggeri, incorporato nel IX° Reparto d'Assalto.
Il nostro I° Reparto nell'imminenza dell'azione si è trasferito a Coldimaggio,
mentre il II° si è fatto più sotto a Serra S. Abbondio.
Fenigli
Il giorno successivo è la volta di Fenigli. Dura
resistenza oppongono i tedeschi agli Arditi incalzanti. Si sono asserragliati
nelle case, sparano dalle finestre, fanno cantare le loro artiglierie, ma
debbono cedere all'irruenza dei nostri, che registrano purtroppo dolorose
perdite.
Il Comandante del IX° Reparto d'Assalto aveva
chiesto una robusta squadra di portaferiti al seguito. Essi iniziano la dura
marcia, e la continuano per diversi giorni. Lo sgombero dei feriti era previsto
sul II° Reparto a Serra S. Abbondio; fu invece spostato sul I°, chè, dopo la
occupazione di Pergola le ambulanze ebbero la possibilità di spingersi fin sotto
Fenigli e più oltre. Lente coppie di buoi affiancarono in quei momenti nel lavoro
di trasporto i nostri, che fecero il resto senza tregua, correndo col cuore in
bocca, sotto le barelle cariche, per le mulattiere scabrose, per ore ed ore,
col viatico di qualche cannonata, che arrivava a variare l'uniformità di quel
paesaggio collinoso.
Ed i feriti di Fenigli furono salvi perché
all'incredibile fu spinto lo spirito di sacrificio di quegli uomini della
Sezione di Sanità, e come un Ufficiale alleato rimaneva estatico nell'assistere
da un osservatorio all'avanzata degli Arditi, così la sera di Fenigli furono
proprio il Generale Comandante e l'Ufficiale Inglese di collegamento che,
preoccupati dalle difficoltà dello sgombero dei feriti e ricevendo assicurazione
che già tutti erano stati recuperati e ricoverati in Ospedale, si
congratulavano col Comandante della Sezione ed avevano parole di ammirazione per
i portaferiti “gli oscuri, gli umili, gli eroi partecipi di ogni combattimento.”
* * *
Seguire con una descrizione la difficile avanzata
degli Arditi a Molleone, al Monte Paganuccio, al Monte Pietralata, è
altrettanto arduo quanto deve esser stato pesante per gli uomini della Sezione
di Sanità tener loro dietro scavalcando crinali, scivolando nelle valli e
risalendo quote elevate.
Più a sinistra l'azione si sviluppa pure in senso
favorevole: l'occupazione di Cagli avviene per il duplice intervento delle
truppe attestate su Frontone e di una colonna di Bersaglieri venuta dalla
direzione di Scheggia.
Cagli, isolata fra due fiumi, diventa la sede del
Comando Tattico del C.I.L.: vi si trova già dal 27 agosto il II° Reparto nostro
proveniente dal Bivio di Cupe.
Il Comando della 51a Sezione di Sanità,
trascinandosi dietro il suo attendamento, dalla Stazione di Monterosso, dove si
è trasferito il 22 agosto, si porta a Frontone, indi alla Stazione delle Pole
(29 agosto); il I° Reparto, da Pergola a Molleone e poi alla Stazione delle
Pole, sorpasserà il Metauro alla Stazione di Urbania e sarà la punta più
avanzata della nostra Sezione verso la linea gotica.
Mentre Bersaglieri e Marinai rimangono sulle
posizioni conquistate, ed il IX° Reparto d'Assalto da Urbania spinge le sue
pattuglie fino al fiume Foglia, arriva l'ordine decisivo di fermarsi...
Tutto il C.I.L. dovrà interrompere la sua marcia
vittoriosa e ridiscendere in zona di riordinamento.
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