I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

domenica 20 marzo 2022

51a Sezione di Sanità. Ritorno a Sant'Anna dei Goti

 

“Ragazzi, in piedi: perché questa

è l'aurora di un giorno migliore....

La scelta da parte del comando alleato di S. Agata dei Goti come sede del I° Raggruppamento Motorizzato, in fase di riordinamento, poteva considerarsi un ritorno. A S. Agata in effetto erano stati i Bersaglieri del 51° btg. a temprare gli animi e le armi alla vigilia della grande impresa. A S. Agata erano già giunte le notizie delle giornate tremende della prova. Le accoglienze che vennero fatte ai reduci della battaglia di Monte Lungo furono veramente affettuose: correva di bocca in bocca la narrazione degli episodi più salienti, il ricordo dei nomi dei valorosi; rientravano dagli ospedali i primi feriti guariti e convalescenti. Nel tepore di  molte case, circondati dall'affettuosità di innumeri famiglie ospitali, i soldati del 51° Nucleo di Sanità trovarono un po' di pace e di riposo nell'attesa di nuovi eventi.

S. Agata dei Goti, appollaiata su un isolotto roccioso quasi tagliato fuori dal mondo – l'ardito ponte del Vanvitelli era stato fatto saltare dei tedeschi in fuga – fu testimone, in quel freddo gennaio 1944, dei più fondati timori sulla sorte del rinascente esercito italiano e sulla continuità ed efficacia del primo sforzo pagato a duro prezzo di sangue. L'efficienza dei battaglioni di fanteria e di bersaglieri era seriamente compromessa dalle perdite; occorreva tempo per riordinare le file, troppo tempo perché  il comando della 5^ Armata non si decidesse ad abbandonare l'idea di un reimpiego del Raggruppamento.

Furono seguiti con ansiosa  attesa i passi del Generale comandante che allo Stato Maggiore rappresentava la situazione nella sua cruda realtà. Fu salutata con entusiasmo la notizia sulla trasformazione del I° Raggruppamento in Divisione.

Il 51° Nucleo di Sanità Motorizzato che il Capo di Stato Maggiore dell'Esercitò passò in rivista e per cui ebbe lusinghiere parole di elogio, si presentava serrato nei suoi ranghi, senza incrinature, e si apprestava a divenire Sezione di Sanità divisionale.

Sopravvengono giorni di nero sconforto e di abbattimento. Gli americani insistono per avere singoli reparti del raggruppamento quali unità di lavoratori; si accentuano di nuovo i sintomi di uno sbandamento morale per la incertezza della nostra situazione.

Ne approfittarono gli eroi del bar e del tappeto verde, sulle cui labbra troppo spesso fioriva il frizzo “chi ve lo fa fare?” e dove bisognava costruire essi tentavano di demolire, dove urgeva suscitare la fiamma dell'entusiasmo essi si affannavano a narcotizzare lo spirito,

Si parlava di scioglimento, di assorbimento dei nostri servizi e delle nostre artiglierie da parte degli alleati. Il morale non accennò a migliorare se non quando, non appena giunto il nuovo Comandante, Generale Utili, si sente dire che il Generale Clark è ritornato sul proposito di escludere il Raggruppamento da compiti di linea. Si vocifera di movimenti in vista. Pare trattarsi solamente del XXIX° Btg. Bersaglieri e del 185° Reparto Paracadutisti “Nembo”. Si parla più avanti anche di due gruppi di artiglieria eppoi di elementi alleggeriti del genio e del Nucleo di Sanità. Incominciavano ad incrociarsi ordini, ricognizioni, preparativi febbrili: nasceva l'aurora di un giorno migliore.

Il Capo Ufficio di Sanità viene inviato di tutta fretta a prendere istruzioni dal Generale medico Huguénot direttore dei servizi sanitari del Corpo di Spedizione Francese. Il 6 febbraio il 51° Nucleo di Sanità Motorizzato muove con tutte le altre truppe e raggiunge il fronte in zona Volturno, a fianco della 2^ Divisione Marocchina.

 

 

 

Nessun commento: