15 luglio 1944. Del camioncino che
doveva trasportare lo zio e gli altri, non si è saputo più nulla! Temiamo che
qualcosa sia accaduto. La nottata l’abbiamo trascorsa come al solito in
cantina, ma non è stata tanto nera..come si prevedeva. L’artiglieria polacca è
stata in continuo movimento, ma poche le risposte dei tedeschi. Le sig.ine
Blasi sono molto più paurose di noi, tanto che sono sempre in grotta…
Io e Lina ogni tanto facciamo delle
sfuggitine a asa nostra. L’andirivieni è continuo e numeroso. Ci intratteniamo
con gli ospiti ed abbiamo imparato alcune paorle in polacco
(Buongiorno:gendobri, buona sera: dobrevieciur; buona notte: dorano; piccola:
malenka; come state?: iak cen pan ma?; molto bene, grazie: barzo dobbrge,
genkuie; arrivederci: dovienia; cosa?: zo-zo si: tac; no: gne; non è vero: gne
prava; ecc.
Naturalmente gli spropositi da ambo le
parti sono infiniti e grossissimi. Per noi la loro lingua è complitatissima,
loro parlano tutto all’infinito e con gli accenti spostati. Da immaginarsi le
risate che ne seguono da tutte le parti. Essi ci dicono: “bono parlare
popolski, gne difficile …italiano si!!!” Nelle conversazioni quando non
riusciamo a capirci aiutiao con i disegni ed i gesti! Oggi poi c’è stata la piccola nota amena! L’autista
valerio si adatta come lui dice, anche il cuciniero in privato. In fatti si è
presentato con un’oca in mano (gkensc) e dopo aver molto parlato nel suo
idioma, come se noi l’avessimo capito perfettamente, abbiamo compreso che voleva
pelarla in un posto senza sporcare la cucina. Fatta questa funzione dopo una buona ora
che già l’oca bolliva in pentola, mi chiese: Io volere quello coso…Che cosa?
Rispondo io, quello coso.. e guardava attorno alla cucina. Allora io ho aperto
tutti cassetti, la credenza ed infine la madia. Un
“oh..” di esclamazione uscì dalla sua bocca e indicando il mattarello mi
disse: “quello coso, si bono…” Infatti si è messo a fare la pasta con grande
maestria, non solo, ma poi quando fu tutto cotto ci volle offrite un piatto di
minestra. In verità era buona ed ai nostri complimenti, lui tutto orgoglioso
andava dicendo “tutto bono, molto bono..” uniche parole che lui sa dir ein
italiano!
Ore 21. In questo momento ci
vediamo apparire Federico Confalonieri e ci racconta che non è potuto venire
ieri sera all’ora stabilita perché gli è capitato un incidente durante il
tragitto, non solo ma il camioncino è rimasto là a Recanati e lui è vento a
piedi. In considerazione che la nottata passata e la giornata di oggi sono state discrete (delle pillole sono
venute, ma non sono state, tanto cattive….) si è deciso che nessuno di noi
partirà. Fosse questo un buon auguri che ci facciamo.” [1]
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