MOVIMENTI E TRASFERIMENTI Dl UNITÀ - RIDUZIONE DELLA FORZA OPERANTE DEL C.
I. L.
In conformità
con le direttive generali emanate dall'8a armata britannica, il
Corpo polacco mentre ancora le unità del C. I. L. stavano completando il loro
schieramento nel nuovo settore — dispose che il C. I. L. si trasferisse a sud
di Macerata, nella zona di Loro Piceno, «allo scopo di riorganizzarsi,
rimettersi in efficienza e riposare », con questa avvertenza :
— che il settore di cui il C. I. L. aveva in atto la
responsabilità, doveva essere tenuto da una brigata sulle direttrici generali
Sassoferrato - Frontone - Cagli e Sassoferrato - Pergola, e da un battaglione
sulla direttrice generale Pascelupo - Cagli;
— che la divisione «Nembo» sarebbe passata in riserva
a disposizione delle forze di cavalleria polacche che agivano nel settore già
tenuto, nella prima quindicina di agosto, dalle unità del C. I. L.; — che le
rimanenti unità del C. I. L. dovevano essere ritirate nella zona predetta di
Loro Piceno, tra il fiume Chienti e il parallelo di S. M. di Pieca, tenendo
presente che il loro movimento doveva essere ultimato entro le ore 12 del 20
agosto.
Il comandante del C. I. L. diede in conseguenza i suoi
ordini disponendo (All. 59) :
a) Nel settore
Sassoferrato - Gubbio dovevano rimanere soltanto:
— comando tattico del C. I. L.
— comando II brigata con queste unità dipendenti:
reggimento marina «S. Marco», battaglione alpini «Monte Granero» con relativa
batteria alpina da 75/13, IX reparto d'assalto, IV e V gruppo da 75/13
someggiato, V gruppo cannoni da 57/50 controcarri meno una sezione, due
compagnie salmerie del XXII gruppo;
— comando 4° reggimento bersaglieri col solo XXIX
battaglione, rinforzato da una sezione cannoni da 57/50 controcarri, e con una
compagnia salmerie del XXII gruppo a disposizione: alle dirette dipendenze del
comando del C. I. L. ;
— I° compagnia motociclisti del reggimento
bersaglieri: in riserva per il comando del C. I. L.
— 11° reggimento artiglieria col I gruppo da 105/28,
il II gruppo da 100/22 e il CLXVI gruppo da 149/ 19, alle dipendenze del
comando del C. I. L. tramite comando artiglieria del C. I. L.;
— tutti gli elementi del genio tenendo presente che i
plotoni telegrafisti della II brigata dovevano essere portati a due.
b) Quanto allo schieramento degli anzidetti reparti,
su un totale di 5 battaglioni, 3 dovevano essere schierati in 1° scaglione e 2
in 2° scaglione, e precisamente, da destra a sinistra (Schizzo n. 19):
— il battaglione alpini «Monte Granero» sulle
posizioni da q. 263 di fosso della Pera a q. 402 di C. Gilioni;
— il
battaglione «Bafile» da q. 388 di Piandigallo a q. 555 a nord di Monte Morcia;
— il XXIX battaglione bersaglieri sulle posizioni di
Cantiano;
— il IX reparto d'assalto e il battaglione «Grado», in
2à scaglione, rispettivamentc a Coldorso e a Poggetto (a nord - est di Serra S.
Abbondio);
— 1a compagnia bersaglieri motociclisti, in
riserva, a Cabernardi;
— per l'artiglieria :
·
il IV e V gruppo da 75/13 someggiato rispettivamente
nella zona poco a nord di Pianello e in quella di Tangano;
·
il I gruppo da 105/28 dell'11° reggimento nella zona
di q. 495 (a nord -est di Poggio Maledetto);
·
il II gruppo da 100/22 dell'11° reggimento nella zona
di q. 454 (a nord di Poggio Maledetto);
·
il IV gruppo da 75/18 a est di Frontone; il CLXVI
gruppo da 149/19 a Poggio Maledetto;
·
il V gruppo da 57/50 controcarri, frazionato coi
battaglioni in 1°scaglione.
c) La divisione «Nembo» passava alla dipendenza
temporanea di impiego delle forze di cavalleria polacche quale riserva.
d) Tutte le altre unità del C. I. L. dovevano
trasferirsi nella prevista zona di riordinamento a sud di Macerata, dove
sarebbero state, sino a nuovo ordine, alle dipendenze del comandante della I
brigata[1]
.
Il movimento sarebbe avvenuto:
— per autotrasporto: comando I brigata, 68° reggimento
fanteria, V battaglione controcarri, 30 reggimento alpini col battaglione
«Piemonte» e relativa batteria alpina, XXXIII battaglione bersaglieri, III e IV
gruppo[2]
da 75/18 dell'11à reggimento artiglieria;
— per via ordinaria: salmerie dei reparti e CCL gruppo
salmerie.
e) Riserva di ordini per il riordinamento e il
movimento dei servizi.
Erano stati appena diramati questi ordini, quando il
comando polacco comunicò che la divisione «Nembo», dopo essere stata sostituita
dal 15° reggimento lancieri e dalla banda «Maiella», si sarebbe spostata, nella
mattinata del 18 agosto, nella zona Castiglioni Avacelli - Serra S. Quirico -
Mergo, tornando alle dipendenze del C.I.L.
Successivamente, il comando del II Corpo polacco dispose
che anche la divisione «Nembo» venisse trasferita nella zona di riposo
stabilita per le unità del C. I. L., effettuando il movimento nei giorni 21, 22
e 23 agosto. In tal modo, delle truppe del C. I. L., rimasero impiegate per le
operazioni solo quelle del settore Sassoferrato - Gubbio: forze equivalenti a circa
una brigata mista con una proporzionalità quasi paritetica tra elemento di
manovra — 5 battaglioni di fanteria — ed elemento fuoco pesante di artiglieria
— 6 gruppi oltre quello controcarri — quindi di poco a favore di quest'ultimo[3]
.
La densità di fuoco delle linee tenute dalle truppe
del C. l. L. rimaste ad operare, rispetto all'ampiezza del settore affidato il
cui sviluppo in linea d'aria era di circa 18 chilometri, risultava
sensibilmente scarsa. C'era tuttavia da considerare che la densità di fuoco
delle linee tenute dai tedeschi risultava sempre inferiore, anche se le forze
nemiche fronteggianti lo schieramento del C. I. L. non consistevano più —
stando alle ultime notizie fornite da prigionieri— in un battaglione, come era
stato detto in un primo tempo, ma in 3 battaglioni schierati all'incirca comeappresso:
— il II del 194° reggimento fanteria, sulle posizioni
ad est di Pergola;
— il II dell'85° reggimento Iaeger, sulle posizioni ad
ovest di Pergola;
— il I dell'85° reggimento Iaeger, in 2° scaglione a
sud di Acqualagna.
A proposito del nemico si precisava che egli teneva
una compagnia controcarri dell'85° reggimento nella zona di Cupe, a cavallo
della rotabile Pergola -Cagli, e che inoltre presidiava le località di Molleone
e di Fenigli, nonchè le alture a nord della rotabile Pergola Cagli. Circa una
quarantina di tedeschi erano stati notati, con armi automatiche e mortai, nella
zona di Acquaviva, poco a sud -est di Cagli. Sulla displuviale fra il fiume
Cesano e il torrente Tarugo, a nord di Pergola, il nemico occupava Monte Rolo,
Monte della Serra, Monte Gherardo. Una compagnia risultava schierata nella zona
di Barbanti. Notizie, come si vede, piuttosto confuse, il cui velo soffuso di
mistero, caratteristico proprio della guerra, attendeva di essere squarciato
dall'atto di forza delle truppe del C. I. L.
[1]
Tutti i
reparti affluiti in zona di riordinamento a sud di Macerata, compresa poi la
divisione «Nembo», passarono in seguito alle dirette dipendenze dell'8a
armata inglese
[3] All'atto della costituzione del I raggruppamento motorizzato, anch'esso
della forza di circa una brigata mista e che fu l'unità che iniziò la
collaborazione attiva con gli alleati e su cui si innestò poi il C. I. L. , il
rapporto tra elemento di manovra, fanteria e fuoco pesante di artiglieria, era
pure di poco a favore di quest'ultimo. Infatti, ad un totale di 3 battaglioni
di fanteria (I e II del 670 reggimento fanteria e LI battaglione bersaglieri)
corrispondeva un totale di 4 gruppi di artiglieria dell'11° reggimento
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