I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

venerdì 20 giugno 2025

AVANZATA SUL FIUME CESANO E LIBERAZIONE Dl CORINALDO (10 AGOSTO) E CASTELLEONE Dl SUASA (11 AGOSTO) REAZIONI TEDESCHE A CASTELLEONE Dl SUASA E A LORETELLO III Parte

 Da "Il Corpo Italiano di Liberazione" Ed 1975 Ufficio Storico dell'Esercito ( a cura di M Crepanzano)

Ma i tedeschi, di fronte allo sbalzo sulle nuove posizioni compiuto dalle unità del C. I. L., non mancarono di reagire prontamente.

Il giorno 11 agosto, dopo una violenta preparazione di fuoco effettuata prevalentemente con mortai, forze germaniche valutate ad una quarantina di uomini attaccarono, tra le ore 11 e le ore 12, le nostre posizioni di q. 211 a nord - est di Castelleone di Suasa. L'attacco, contenuto in un primo tempo dagli elementi alpini che si trovavano sul posto, venne successivamente stroncato del tutto per l'intervento di una compagnia del XIV battaglione paracadutisti (del 184° reggimento). Il nemico fu così costretto a ripiegare lasciando sul terreno 10 uomini tra morti e feriti.

L'indomani 12, sull'albeggiare verso le ore 4, i tedeschi con una compagnia tornarono ad attaccare, più a sinistra, le posizioni di Loretello, tenute da due nostri plotoni paracadutisti, i quali ritennero opportuno ripiegare di qualche centinaio di metri. Ma giunta poco dopo una compagnia paracadutista in rinforzo (la 46a), i nostri balzarono al contrattacco costringendo l'avversario a ripiegare; cosicchè Loretello, verso le ore 8, tornava di nuovo in nostro possesso. Nel pomeriggio, verso le ore 17, furono i nostri paracadutisti a reagire occupando, dopo breve preparazione di artiglieria, la q. 312 (circa 500 m. a nord di Loretello), dove venivano catturati 2 prigionieri. Risultò anche che il nemico, nell'abbandonare la posizione, aveva portato con sè 4 morti e una decina di feriti.

Pure nella notte sul 13 agosto, i tedeschi attaccarono con pattuglie le nostre posizioni avanzate di q. 245 (difese dal XIV battaglione paracadutisti), C. S. Onofrio (difese dal battaglione alpini «Monte Granero») e Croce del Termine (difese dal XXIX battaglione bersaglieri). Ma dovunque la pronta reazione delle nostre truppe e del fuoco pesante delle nostre artiglierie costrinse l'avversario a ripiegare oltre il fiume Cesano. Anzi sulla sinistra, nella zona di Loretello, i nostri paracadutisti ne approfittarono per reagire con una avanzata procedendo, con un plotone del XVI battaglione (183° reggimento), alla occupazione di S. Pietro.

Tutte queste puntate esplorative del nemico, senza contare l'azione di martellamento svolta con la sua artiglieria e coi suoi mortai contro le nostre posizioni di Corinaldo, C. S. Onofrio, Castelleone di Suasa e Loretello, erano in ultima analisi manifestazioni, in forma piuttosto dinamica, di una volontà temporeggiatrice. Si trattava per l'avversario di guadagnar tempo nello spazio in relazione al quadro operativo d'insieme. Lo sviluppo dei vari solchi fluviali nel senso dei paralleli, in connessione con l'andamento plastico delle successive displuviali, facilitava ai comandi tedeschi l'attuazione di irrigidimenti successivi, i quali, nei confronti della manovra offensiva operata dal    C. I. L. e dal Corpo polacco, conservavano il vantaggio di poter attuare una logorante e sfibrante manovra difensiva a tempi e spazi ristretti. Questo fatto continuava infatti a costringere le unità del C. I. L. ad agire per così dire a spallate successive: dal Musone all'Esino, dall'Esino al Misa, dal Misa al Nevola, dal Nevola al Cesano. Si trattava, dunque, di preparare ora una nuova spallata, quando ecco giungere l'ordine per il C. I. L. di cambiare settore.

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