I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

domenica 31 gennaio 2021

Ancona 1944. Passaggio del Fronte. Testimonianza di Giuliana Cannella

 

Giuliana Cannella nata a Pescara il 25/06/1927 poi residente dal 1935 in Ancona nel quartiere "la Pecora". Conobbe Corrado Fiorini dopo la guerra e si sposarono nel 1953.

Testimonianza 1

Giuliana Cannella ricorda: "Nella primavera del 1944, dopo il bombardamento che uccise 20 persone alla Pecora in Ancona (vicino all'Ammiragliato), la mia famiglia (genitori, sorellina e io) sfollammo sotto il Monte della Crescia a San Paterniano. Eravamo alloggiati nella casa dello stradino e un giorno verso luglio i tedeschi piazzarono un cannone proprio nella nostra aia. Quando iniziarono i bombardamenti ci rifugiammo nel seminterrato della chiesa che nel frattempo era stata pressoché rasa al suolo. Avevamo imparato a riconoscere i colpi in arrivo da quelli in partenza in modo da uscire dalla chiesa col minimo rischio possibile quando c'era bisogno di raggiungere il bagno nella costruzione di fronte. I tedeschi avevano preso gli uomini per utilizzarli come manovalanza. Dai finestrini del seminterrato, durante la notte, vedevamo i combattimenti. Avevamo fame e quando papà riuscì a raggiungerci, verso la terza o quarta notte, nonostante la paura, scappammo verso sud attraversando il Musone su un ponte di corde per raggiungere infine Recanati. Avevamo contato fino a 100 carrarmati alleati. Ci dissero poi che eravamo passati indenni fra campi minati."

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