I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

giovedì 21 maggio 2020

Le forze tedesche a difesa di Ancona 1


Le forze tedesche che difendevano Ancona erano inquadrate nella 10a Armata tedesca al comando del gen. Heinrich von Vietinghoff, responsabile della difesa del settore adriatico, dall’Appennino al mare, che dipendeva dal Gruppo di Armate “C” al comando del feldmaresciallo Albert Kesserling
Nell’arco di tempo che va dal 1 luglio al 20 luglio, ovvero la prima e la seconda battaglia di Ancona, gli organici delle forze tedesche contrapposti al II Corpo d’Armata Polacco ed al Corpo Italiano di Liberazione, di cui si riportano in quanto disponibili anche la Forza Organica per sottolineare come i tedeschi avessero forze solo per azioni difensive di breve durata, tali quindi di dare delle battute d’arresto, ma non in grado di operare delle reazioni dinamiche anche di brevissima portata. La forza impiegata nel settore adriatico era composta da due divisioni, la 278a e la 71a divisione, e comprendevano tre reggimenti granatieri, un battaglione fucilieri, un reggimenti di artiglieria, un gruppo controcarro, un battaglione Geni, un gruppo Trasmissioni, un battaglione complementi e servizi divisionali. In realtà, dopo i combattimenti di Montecassino, la 71a dispone di una sola unità intatta, il reggimento di artiglieria, mentre i tre reggimenti granatieri della 278a sono ridotti alla forza di un solo battaglione per reggimento.  (continua con post in data 30 maggio 2020)

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