Le forze tedesche che difendevano Ancona erano
inquadrate nella 10a Armata tedesca al comando del gen. Heinrich von
Vietinghoff, responsabile della difesa del settore adriatico, dall’Appennino al
mare, che dipendeva dal Gruppo di Armate “C” al comando del feldmaresciallo
Albert Kesserling
Nell’arco di tempo che va dal 1 luglio al 20 luglio,
ovvero la prima e la seconda battaglia di Ancona, gli organici delle forze
tedesche contrapposti al II Corpo d’Armata Polacco ed al Corpo Italiano di
Liberazione, di cui si riportano in quanto disponibili anche la Forza Organica per
sottolineare come i tedeschi avessero forze solo per azioni difensive di breve
durata, tali quindi di dare delle battute d’arresto, ma non in grado di operare
delle reazioni dinamiche anche di brevissima portata. La forza impiegata nel
settore adriatico era composta da due divisioni, la 278a e la 71a divisione, e
comprendevano tre reggimenti granatieri, un battaglione fucilieri, un
reggimenti di artiglieria, un gruppo controcarro, un battaglione Geni, un
gruppo Trasmissioni, un battaglione complementi e servizi divisionali. In
realtà, dopo i combattimenti di Montecassino, la 71a dispone di una sola unità
intatta, il reggimento di artiglieria, mentre i tre reggimenti granatieri della
278a sono ridotti alla forza di un solo battaglione per reggimento. (continua con post in data 30 maggio 2020)
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