Dal 9 luglio fino
al 14 successivo, il Comando del Corpo
Italiano di Liberazione ha avuto alle dirette dipendenze il 12° reggimento
esplorante “Lancieri di Podolia”. I due reggimenti esploranti divisionali,
l’altro era il 15° Reggimento esplorante “Lancieri di Poznan”, erano
ordinarti su uno squadrone comando,
dotato di 3 autoblindo, da cui dipendevano un plotone mortai da 3 pollici , un plotone controcarro
con pezzi da 6 libbre ,
un plotone motociclisti, un plotone trasmissioni, e su tre squadroni di linea.
Ogni squadrone di
linea era ordinato su un plotone comando, su due autoblindo, su tre plotoni che
a seconda dei compiti avevano in dotazione autoblindo pesanti, veicoli da
ricognizione, “carrier”; infine vi era un plotone d’assalto.
In totale i
reggimenti esplorati erano dotati di 28
autoblindo pesanti Staghound, 24 mezzi da esplorazione, 60 “carrier” e 55
motociclette.
Dal punto di
vista numerico, nella seconda battaglia per Ancona, le forze polacche avevano
una forza in termini di uomini pari a circa 45.000 uomini[1],
anche se proprio la battaglia per Ancona evidenzierà i problemi di organico del
II Corpo d’Armata Polacco.[2]
Il supporto di fuoco era a netto vantaggio dei polacchi dal momento che
quest’ultimi avevano a disposizione la copertura aerea garantita dalla Desert
Air Force britannica, con la quale acquisirono immediatamente la supremazia
aerea e soprattutto una schiacciante superiorità dei mezzi corazzati. Infatti i
Polacchi potevano disporre di circa 156 carri medi, 33 carri leggeri e 24
semoventi a fronte di 28 semoventi a disposizione dei tedeschi.
[1] Al 1 luglio del 1944, alla vigilia dei combattimenti
per la conquista di Ancona, gli effettivi sono i seguenti: 2872 ufficiali,
41343 rea sottufficiali e truppa, 207 ausiliarie, per una forza totale di
44.422 uomini. Nella Base logistica sono presenti 1082 ufficiali, 8389 tra
sottufficiali e truppa, 1292 ausiliarie. Cfr. Campana G., 1943-1947. Il II Corpo d’Armata Polacco in Italia.,Ancona, Regione Marche, Museo della Liberazione
di Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle
Marche, Quaderni del Museo della Liberazione di Ancona n. 1 2009, pag. 38
[2] Il
problema organico sarà affrontato a settembre 1944 con un nuovo piano di
potenziamento. Il nuovo personale proverrà dalla “prima linea”, cioè, dopo una
selezione , dai polacchi di Pomerania,
Slesia, Posnania incorporati nelle Forze Armate tedesche e fatti prigionieri
dagli Alleati. Cfr. Campana G., 1943-1947.
Il II Corpo d’Armata Polacco in Italia., cit., pag. 38
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