I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

sabato 30 maggio 2020

Le forze tedesche a difesa di Ancona 3


Queste forze erano le seguenti.[1]
278a divisione di Fanteria (comandante gen. Herry Hoppe)
     .  Comando:
     .. Sede prima a Spoltore, poi a Castelfidardo dal 19 al 30 giugno, poi a Montemarciano dal
        1 al 17 luglio, quindi a Santa Lucia
     .. Forza Organica: 34 Ufficiali, 87 sottufficiali, 106 soldati
     . 992° Reggimento Granatieri ( comandante col. Kranz)
     ..  Forza Organica 48 ufficiali, 316 sottufficiali, 1644 soldati
     . 993° Reggimento Granatieri (comandante col Paul Broecker)
     ..  Forza Organica 48 ufficiali, 316 sottufficiali, 1644 soldati
     . 994° Reggimento Granatieri (comandante magg. Lutze, in comando interinale)
     ..  Forza Organica 48 ufficiali, 316 sottufficiali, 1644 soldati
     . 278° Reggimento di artiglieria. ( comandante magg.  von Lonski)
     ..  Forza Organica 85 ufficiali, 460 sottufficiali, 1906 soldati
     . CCLXXVIII battaglione fucilieri (comandante magg. Rudolf Godor
     ..  Forza Organica 15 ufficiali, 113 sottufficiali, 580 soldati
     . CCLXXVIII gruppo controcarro divisionale. (comandante cap. ris. Kirt Knorn)
     ..  Forza Organica 17 ufficiali, 123 sottufficiali, 344 soldati
     . CCLXXVIII battaglione genieri guastatori. (comandante magg. Hornung)
     ..  Forza Organica 18 ufficiali, 92 sottufficiali, 510 soldati
     . 924° reggimento da fortezza ( comandante col. von Seydlitz)
       .. CCLXXVIII battaglione da fortezza
       .. CCCV battaglione da fortezza
     . 305° Reggimento artiglieria  ( comandante col. Kurth)
71a  divisione di Fanteria. (comandante ten. gen. Wilhelm Raapke[2]

Il dispositivo tedesco contava un totale di 25.055 uomini di cui 12342 uomini per a 278a divisione e 12713 uomini per la 71a divisione. Queste sono cifre che si desumono dalla forza teorica delle tabelle organiche; in realtà la forza combattente era stimata, su fonti polacche, pari a circa 5000 uomini.    .


[1] I dati di forza sono stati tratti da http://www.comune di castelfidardo.an.it/visitatori/storia/archivio_pillole/1944 il passaggio del fronte di guerra. Htm. Sono dati che devono essere presi con precauzione, in quanto riportano la forza organica, ovvero quella scritta nelle tabelle organiche dei reparti. In realtà nessuna unità tedesca aveva questa forza schierata, essendo di molto inferiore, in virtù della mancanza di alimentazione del personale che non compensava lo stillicidio di perdite. In ogni caso, anche se la forza fosse stata quella tabellare, rimane sempre la sproporzione di forze con quella alleata. Come già detto a fronte e di oltre 43.000 polacchi e circa 25.000 italiani, i tedeschi schieravano una forza teorica di circa 20-25 uomini, con un rapporto di 1 a 3, che in realtà, come visto, era di gran lunga superiore se si ragguagliano le forze effettivamente impiegabili.
[2] La forza organica di questa divisione era di 10708 unità. In realtà la forza combattente schierabile non superava le 1000 unità; vi erano anche circa 2500 “Hilfswillige”, detti Hiwis, volontari di origine russa utilizzati nei compiti logistici e di supporto nelle immediate retrovie del fronte.

giovedì 21 maggio 2020

Le forze tedesche a difesa di Ancona 1


Le forze tedesche che difendevano Ancona erano inquadrate nella 10a Armata tedesca al comando del gen. Heinrich von Vietinghoff, responsabile della difesa del settore adriatico, dall’Appennino al mare, che dipendeva dal Gruppo di Armate “C” al comando del feldmaresciallo Albert Kesserling
Nell’arco di tempo che va dal 1 luglio al 20 luglio, ovvero la prima e la seconda battaglia di Ancona, gli organici delle forze tedesche contrapposti al II Corpo d’Armata Polacco ed al Corpo Italiano di Liberazione, di cui si riportano in quanto disponibili anche la Forza Organica per sottolineare come i tedeschi avessero forze solo per azioni difensive di breve durata, tali quindi di dare delle battute d’arresto, ma non in grado di operare delle reazioni dinamiche anche di brevissima portata. La forza impiegata nel settore adriatico era composta da due divisioni, la 278a e la 71a divisione, e comprendevano tre reggimenti granatieri, un battaglione fucilieri, un reggimenti di artiglieria, un gruppo controcarro, un battaglione Geni, un gruppo Trasmissioni, un battaglione complementi e servizi divisionali. In realtà, dopo i combattimenti di Montecassino, la 71a dispone di una sola unità intatta, il reggimento di artiglieria, mentre i tre reggimenti granatieri della 278a sono ridotti alla forza di un solo battaglione per reggimento.  (continua con post in data 30 maggio 2020)

giovedì 14 maggio 2020

giovedì 7 maggio 2020

Le forze polacche in Italia 3


Dal 9 luglio fino al 14 successivo, il  Comando del Corpo Italiano di Liberazione ha avuto alle dirette dipendenze il 12° reggimento esplorante “Lancieri di Podolia”. I due reggimenti esploranti divisionali, l’altro era il 15° Reggimento esplorante “Lancieri di Poznan”, erano ordinarti  su uno squadrone comando, dotato di 3 autoblindo, da cui dipendevano un plotone mortai da 3 pollici, un plotone controcarro con pezzi da 6 libbre, un plotone motociclisti, un plotone trasmissioni, e su tre squadroni di linea.
Ogni squadrone di linea era ordinato su un plotone comando, su due autoblindo, su tre plotoni che a seconda dei compiti avevano in dotazione autoblindo pesanti, veicoli da ricognizione, “carrier”; infine vi era un plotone d’assalto.
In totale i reggimenti esplorati erano dotati di  28 autoblindo pesanti Staghound, 24 mezzi da esplorazione, 60 “carrier” e 55 motociclette.
Dal punto di vista numerico, nella seconda battaglia per Ancona, le forze polacche avevano una forza in termini di uomini pari a circa 45.000 uomini[1], anche se proprio la battaglia per Ancona evidenzierà i problemi di organico del II Corpo d’Armata Polacco.[2] Il supporto di fuoco era a netto vantaggio dei polacchi dal momento che quest’ultimi avevano a disposizione la copertura aerea garantita dalla Desert Air Force britannica, con la quale acquisirono immediatamente la supremazia aerea e soprattutto una schiacciante superiorità dei mezzi corazzati. Infatti i Polacchi potevano disporre di circa 156 carri medi, 33 carri leggeri e 24 semoventi a fronte di 28 semoventi a disposizione dei tedeschi.


[1] Al 1 luglio del 1944, alla vigilia dei combattimenti per la conquista di Ancona, gli effettivi sono i seguenti: 2872 ufficiali, 41343 rea sottufficiali e truppa, 207 ausiliarie, per una forza totale di 44.422 uomini. Nella Base logistica sono presenti 1082 ufficiali, 8389 tra sottufficiali e truppa, 1292 ausiliarie. Cfr. Campana G., 1943-1947. Il II Corpo d’Armata Polacco in Italia.,Ancona, Regione Marche, Museo della Liberazione di Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, Quaderni del Museo della Liberazione di Ancona n. 1  2009, pag. 38
[2] Il problema organico sarà affrontato a settembre 1944 con un nuovo piano di potenziamento. Il nuovo personale proverrà dalla “prima linea”, cioè, dopo una selezione , dai polacchi  di Pomerania, Slesia, Posnania incorporati nelle Forze Armate tedesche e fatti prigionieri dagli Alleati. Cfr. Campana G., 1943-1947. Il II Corpo d’Armata Polacco in Italia., cit., pag. 38