Sulla base
di questo piano i compiti assegnati alle unità dipendenti risultarono i
seguenti.
Il II Corpo
d’Armata Polacco doveva conquistare il Porto di Ancona, l’aeroporto e la
raffineria di Falconara, inteso questo polo
come “città di Ancona”, il cui possesso era indispensabile per rifornire
le truppe alleate impegnate nell’offensiva contro i tedeschi che si stavano
attestando su quella che poi sarà definita la linea gotica. E’ importante
sottolineare che il compito del Corpo d’Armata polacco non si limitava solo
alla conquista di Ancona, ma anche alla conquista della Raffineria di Falconara
e dell’Aeroporto di Jesi. Se si nota questo si vede che il compito del C.I.L.
non è proprio secondario: infatti la conquista di Jesi mette in sicurezza le
conquiste polacche di Falconara sia come raffineria sia come aeroporto. La
presa del polo di Ancona era estremamente necessaria, e questo era noto a
tutti, per affiancare, se non sostituire, la capacità logistica del porto di Bari e di
Taranto, ormai troppo distanti.
Questo
compito è fissato nel piano d’operazione n. 5 in modo lapidario e chiaro:
Il II Corpo
d’Armata polacco deve conquistare la città di Ancona ed annientare la 278a
divisione tedesca.[1]
I reparti del II corpo dovevano:
. La 5a
Divisione”Kresowa” e la II
Brigata corazzata polacca avrebbero dovuto condurre l’attacco
principale.
. La 3a
divisione “Carpatica”, rinforzata da alcuni battaglioni delle altre divisioni,
avrebbe dovuto condurre lo sforzo secondario eseguendo una manovra diversiva e
dimostrativa sul lato destro dello schieramento.
. L’artiglieria
dell’intero Corpo d’Armata Polacco e del Corpo Italiano di Liberazione doveva
inizialmente concentrare la maggior parte del fuoco sulla direttrice di
avanzata della 5a Divisione fino alla conquista del Monte della Crescia e
successivamente in appoggio all’avanzata della II brigata Corazzata.
. Il Corpo
Italiano di Liberazione doveva forzare il Musone, conquistare la posizione di
Rustico e coprire il fianco sinistro delle formazioni polacche impegnate nella
manovra di aggiramento. Al raggiungimento dell’obiettivo, compiere forti
puntate nella direzione di Santa Maria Nuova e Casa Cappanera.
[1] Come
vedremo, ancorchè di sfuggita non essendo il tema di questo volume, il II Corpo
d’Armata Polacco riesce a conquistare il Polo di Ancona, ma non riesce a
distruggere la 278a divisione tedesca, che riesce a salvare gran parte del
personale e del materiale. Al riguardo di questo insuccesso i Polacchi parole
molto dure verso il Comandante del Corpo
Italiano di Liberazione e del suo comandante.