I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

venerdì 31 gennaio 2020

Il Passaggio del fronte. Dopo Filottrano Osimo Ancona 2


Il Comando del II Corpo Polacco, su questa linea, non diede rilevanza al combattimento di Filottrano. Nel loro rapporto ne fanno cenno in modo superficiale. La ragione di questo approccio, secondo Giuseppe Campana,  è da individuarsi nel fatto che l’obiettivo dei Polacchi era la conquista del Porto di Ancona, dell’Aeroporto e della Raffineria di Falconara, un polo, quello anconetano di estrema importanza dal punto di vista tattico-logistico. Tutto quello che era intorno a questo obiettivo perdeva di rilevanza.
 Da qui lo scarso spazio dato nel “Rapporto”a quello che sarà conosciuta come la “Battaglia di Filottrano”. Filottrano è un punto chiave nel dispositivo di difesa tedesco, ma la sua conquista, per i polacchi, è solo un episodio da inquadrare mele “battaglie per Ancona”.Le fonti storiche sia polacche sia tedesche concordano i fatti nel definire Prima Battaglia per Ancona ( o battaglia preliminare di Ancona) la presa di Filottrano e gli scontri che si svolgono dal 2 al 9 luglio 1944 e Seconda battaglia per Ancona ( o battaglia principale per Ancona) i combattimenti svoltesi dal 17 al 19 luglio 1944. Inserire l’episodio di Filottrano nel più ampio contesto delle battaglie di Ancona ha un’unica funzione di chiarezza storiografica e nulla toglie, ovviamente, al valore dei soldati del C.I.L.” [1]
Dal punto di vista tattico, questa impostazione non ha le sue notevoli rilevanze. Al Corpo Italiano di Liberazione non erano stati forniti dagli Alleati i “carri armati”, ovvero l’arma che permette sul campo di battaglia di svolgere l’azione risolutiva. Gli Italiani dovevano sì partecipare, perché non si poteva fare a meno[2]


[1] Campana G. (a cura di), Rapporto sulle operazioni del II Corpo Polacco nel settore adriatico. Giugno-Settembre 1944, la guerra nelle Marche. Le battaglie di Ancona, Loreto, del Metauro, della Linea Gotica in un documento del P.R.O., Ancona, Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche, 1999, pag. 32 e segg.
[2] I Polacchi erano usciti veramente provati dalla prova di cassino ed erano in estrema sofferenza in tema di uomini, soprattutto come consistenza delle fanterie. 
Campana vedere i contingenti di prima linea


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