I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

giovedì 18 luglio 2019

La conquista di Ancona Luglio 1944 I lineamenti operativi



I lineamenti operativi

a.      Polacchi
L’Esercito Polacco, durante le operazioni nel settore adriatico, si trovò per la prima volta ad utilizzare in maniera autonoma un unico complesso di forze corazzate e di manovra. Sino ad allora aveva  operato con contingenti poco motorizzati ed una artiglieria quasi esclusivanebte ippotrainata. Durante le operazioni italiane si trovarono ad operare secondo nuove tecniche e dottrine militari, quello che poi succederà agli Italiani quando, costituitesi i Gruppi di Combattimento, dovranno addestrarsi ed operare secondo tecniche e dottrine britanniche. Il II Corpo d’Armata polacco era infatti strutturato sul modello britannico, ma disponeva di supporto diretto di artiglieria e carri armati, oltre che a Servizi non presenti in un Corpo d’Armata Britannico. Il parziale fallimento della manovra di accerchiamento delle forze tedesche in uscita da Ancona, come vedremo in seguito, può essere attribuito alla inesperienza del contingente polacco nell’utilizzo delle suddette dottrine di impiego di forze motorizzate e corazzate. Si verificò, infatti, uno scollamento nella fase di sfondamento tra le forze corazzate e la fanteria che non appoggiava adeguatamente l’avanzata dei carri armati. Ciò nonostante l’azione complessiva risultò efficace grazie all’imponente forza d’urto messa in campo  delle forze polacche contro le linee polacche. L’offensiva terrestre polacca, inoltre, era appoggiata efficacemente dalla British Deser Air Force, sia come bombardieri medi, attaccando obiettivi in profondità, sia come supporto aereo ravvicinato (Close Air Support) richiesto via radio contro bersagli di opportunità da parte di osservatori specializzati (Forward Air Controllers, ad integrazione alle truppe in avanzata secondo quanto previsto dalla dottrina di aereo-cooperazione alleata. Questa organizzazione fa comprendere come Osimo e gli altri paesi limitrofi non furono, durante il passaggio del fronte, bombardati in modo indiscriminato in quanto non era retti tizio raderli al suolo con bombardamenti massici, con il rischio di creare opportunità di difesa ai tedeschi, come il bombardamento della Abazia di Montecassino, inutile dal punto di vista delle operazioni, aveva dimostrato.
L’uso massiccio dell’artiglieria era attuato secondo la dottrina britannica, che prevedeva uno stretto coordinamento e la pre-pianificazione del fuoco sugli obiettivi del campo di battaglia nelle aree situate davanti alle truppe ed ai corazzati in avanzata. Questo impiego, che è ancora un retaggio della Grande Guerra, ebbe effetti devastanti sul morale delle truppe tedesche che si trovavano esposte al fuoco ed è all’origine di tutti i danni materiali subiti da Osimo e dagli altri paesi limitrofi al passaggio del fronte.

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