Volume valido e ben strutturato. L'autore esalta la resistenza in tutte le sue componenti, mettendo in rilevo quello che è stato il limite della Resistenza nelle marche. La fortissima connotazione ideologica imposta dal partito comunica nella persona del Vaia, che ha diviso più che unito le forze antifasciste
Vaia ha impostato una guerra rivoluzionaria in cui si doveva combattere per avere un Italia comunista.
Con Le forze polacche operanti nelle Marche, che per il loro passato erano fortemente anticomuniste questa impostazione ha aggiunto ulteriore danno all'azione di grande valore del movimento di resistenza.
L'Autore poi calca la mano quanto parla del passaggio del fronte, minimizzando oltre ogni dire l'azione sia alleata che quella del Corpo Italiano di Liberazione visto nella sostanza come forze retrive che dovevano essere solo spazzare via dalla realtà storica
Il risultato è stato una narrazione di parte che è naufragata negli anni e che si sorregge solo nei discorsi ufficiali, che sembrano più propaganda che altro
La resistenza nelle marche ne esce cosi misconosciuta e ridimensionata come diretta applicazione del principio che "quando una parte si impossesa del tutto, il tutto scopare"
Ed oggi la resistenza nelle Marche non è coniusciuta
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