I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

mercoledì 31 maggio 2023

Volume Il Copro Italiano di Liberazione. Da Monte Marrone alle Mainarde . IV di Copertina



Elementi del Corpo Italiano di LIberazione entrano a Tolentino



 Il volume descrive le operazioni condotte dal Corpo Italiano di Liberazione dall’aprile al settembre 1944, dalla impresa di Monte Marrone, che decretò definitivamente la sua sopravvivenza come unità combattente, alle operazioni nel Montefeltro e nell’Urbinate, passando per l’epica giornata di Filottrano e la partecipazione essenziale voluta dai Comandanti polacchi alla conquista di Ancona e del suo porto. Una delle tre unità di corpo d’armata, permise la manovra al 2° Corpo Polacco lungo la litoranea adriatica, garantendo sempre il proprio fianco avanzante, avente come obiettivo la conquista del porto di Ancona. Il Corpo Italiano di Liberazione, della forza passata via via da 25000 a 65000 uomini, avanzò lungo la linea interna liberando l’Aquila, Teramo, Ascoli Piceno, Macerata Tolentino e Jesi per poi concludere il suo ciclo operativo liberando Sassoferrato e Gubbio. Il valore militare, la capacita la abnegazione e la stima conquista sul campo si impose alla ammirazione dei soldati e dei Comandanti Polacchi ed alla attenzione di Statunitensi e Britannici. Questo fu una delle ragioni per cui, nel quadro della campagna d’Italia, gli Alleati decisero di porlo come base per formare entità di grado superiore, ovvero i Gruppi di Combattimento. Un segno di fiducia e stima da parte dei Comandi Alleati nelle forze combattenti italiane, dopo le pesanti incertezze nutrite all’indomani della Battaglia di Montelungo e le vicissitudini che seguirono in cui si palesò anche l’ipotesi di ritirare dal fronte ogni forza combattente italiana.

Il volume copre, come limite di tempo, il periodo che va dal marzo 1944, in cui il I Raggruppamento Motorizzato formalmente si trasforma in Corpo Italiano di Liberazione con l’immissione di nuove unità e reparti, alla fine di settembre, quando il Corpo Italiano di Liberazione è ritirato dalla raggiunta linea del Metauro e inviato nelle retrovie per essere disponibile alla trasformazione ordinativa nei Gruppi di Combattimento.  Come limite di spazio, il volume copre le regioni degli Abruzzi, del Molise e delle Marche, nell’Italia centro meridionale, con gravitazione verso il versante adriatico.

Il volume è anche espressione di un progetto, intitolato appunto “Il Corpo Italiano di Liberazione: dalle Mainarde al Metauro” che, presentato al Ministero della Difesa, è stato da questi approvato.

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