Curatore: Massimo Coltrinari; email:direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org.it) ll blog è attivato per ricevere note, articoli, saggi, studi, contributi, notizie e documenti sulla attività del Corpo Italiano di Liberazione operante nelle Marche dal giugno al settembre 1944 ed altri contributi sulla storia delle Marche nella Guerra di Liberazione 1943-1945. e per approfondimenti di Storia Militare delle Marche nell'ambito del Club Ufficiali Marchigiani.
I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
martedì 31 agosto 2021
venerdì 20 agosto 2021
Ricordare chi ci liberò.. I Comandanti del Corpo Italiano di Liberazione
MASSIMO COLTRINARI
La liberazione di Osimo.
Ricordare chi ci liberò
Secondo articolo ispirato all’intervento
di Paolo Mieli, lo scorso 16 luglio, nel quadro delle celebrazioni per il 77°
anniversario della Liberazione di Osimo; come noto il giornalista ha proposto
un interessante motivo di recupero della memoria e contrasto all’oblio,
significando che sarebbe cosa degna di nota che strade, vie, rondò ed altro
fossero intestati ai protagonisti di quelle giornate, i soldati polacchi del II
Corpo e i soldati italiani del Corpo Italiano di Liberazione. Con la nota
precedente abbiamo delineato l’iniziativa[1]
ed indicato i nomi dei Comandanti polacchi, con questa indichiamo i nomi dei
comandati del C.I.L. che furono i protagonisti di quelle giornate.
Perché i comandanti del Corpo
Italiano di Liberazione ? Che cosa centrano costoro con la liberazione di Osimo?
e con la battaglia per Ancona?
Negli anni si è costruita una
storia che è basata su pochi presupposti. Noi abbiamo adottato un approccio più
ampio sulla Guerra di Liberazione che si basa sul concetto militare di una
guerra su cimque fronti; il sud, il movimento partigiano al nord,
l’internamento in Germania ( la resistenza del “No”), la resistenza dei soldati
italiani all’Estero (Grecia, Jugoslavia, Francia, Albania ecc.) e la prigionia
di guerra (1943-1945)[2].
Rinviando al dizionario citato in nota per il framework adottato, qui possiamo
dire che i Polacchi, senza l’intervento di ulteriori forze non avrebbero con le
loro forze disponibili potuto conquistare Ancona. I rapporti di forza tra
tedeschi (difesa) e polacchi (attaccanti) erano si a favore dei polacchi ma non
sufficienti. Ovvero i polacchi non erano in grado di attuare una manovra a
livello corpo d’armata, ma solo a livello divisionale. Questo lo appreso a loro
spese con la sconfitta nella Prima battaglia per Ancona (1-6 Luglio 1944) in
cui attuando una manovra a livello divisionale, avendo come obiettivo Ancona, a
mala pena riuscirono a sorpassare Loreto e giungere sulla costa orientale di
Crocette-Castelfidardo, perdendo il 25% delle forze corazzate (49 carri armati sui
200 disponibili) in quattro giorni di battaglia. Perdite inaccettabili per i
risultati conseguiti. Sospesa la battaglia, riconsiderati i termini operativi,
come da dottirna, Ancona poteva essere conquista solo con una manovra di Corpo
d’Armata, ovvero impiegando con differenti compiti tre divisioni. I Polacchi
avevano solo due divisioni la 3a “Lancieri dei Carpazi” e la 5a
“Krescowa”. Nel loro organico dal mese
di aprile 1944 vi era anche il C.I.L., Corpo Italiano di Liberazione, 25 mila
uomini con i supporti, ovvero una unità a livello divisionale. Questa era
disseminata da Macerata fermo fino in Abruzzo, e si muoveva per via ordinaria,
cioè a piedi. Il Comando della VIII Armata Britannica ed il XV Gruppo d’Armate
in Italia avevano chiaramente detto che non vi era disponibili per i prossimi mesi nessuna divisione ne
altre turppe.
Convocato il gen. Utili comandante
del C.I.L. (ed il suo capo di SM, Col Lombardi) al HQ Polacco si elaborò in piano per l’attacco su Ancona,
in gran parte suggerito dallo stesso Utili, facendo conto anche della sua
esperienza come Capo di SM del gen. Messe in Russia con il CSIR. Il Piano
prevedeva che, avendo come obiettivo Ancona, la 3a “Lancieri dei Carpazi”
esercitasse il fissaggio (cioè bloccare il massimo forze tedesche minacciando attacchi)
sulla parte destra dello schieramento (in pratica dalla Baraccola al mare verso
est), la 5a “Krescowa” sfondasse al centro lungo la via di facilitazione
Casenuove, Croce di San Vincenzo, Agugliano Cassero e sbucare a nord di
Falconara (chiudendo in una sacca tutte le forze tedesche a difesa), il C.I.L.
avanzare sulla sinistra, gravitare verso occidente puntare su Jesi, dando
sicurezza e protezione al fianco attaccante polacco. Ancona sarebbe stata
conquista per manovra, evitando combattimenti nel centro abitato.
Premessa fondamentale a questo
piano era il controllo del crocivia di Filottrano punto focale delle vie di
facilitazione che portano ad Ancona. Chi controlla Filottrano arriva in Ancona
e questo i tedeschi lo sapevano bene tanto che, percepita la minaccia, il 7
luglio fanno affluire a Filottrano un intero battaglione della loro esigua riserva. Compito di attaccare e conquistare
Filottrano fu affidato al C.I.L., che in 24-36 ore, fu portato con autocarri sulle
basi di partenza per l’attacco a Filottrano (gli autocarri che erano stati per
mesi negati, spuntarono miracolosamente in poche ore e furono messi a
disposizione degli Italiani). Conquista Filottrano il 9 luglio, entro una
settimana il piano per Ancona poteva essere attuato. E così fu.[3]
La volontà inglese di minimizzare ad ogni costo ed in ogni luogo ed in ogni
momento l’apporto degli italiani alla guerra al tedesco (Prima con il I
Raggruppamento Motorizzato, poi con il C.I.L., poi con i Gruppi di
Combattimento) ha fatto si che noi nella nostra storia abbiamo cancellato
questo apporto. Nessuno nel nostro territorio, Osimo compreso, sa che Osimo
come Ancona sono state liberate con la partecipazione dagli uomini del C.I.L.,
come in effetti avvenne. Ancona è stata liberata dai Polacchi. Prova indiretta
è il comportamento del Comando Polacco che avevano sul campo constatato che
senza i 25.000 uomini del C.I.L. Ancona non sarebbe stata presa se non
chiamando una divisone alleata, che non era disponibile al momento, da altri
settori. La concezione brillante del piano, l’azione vittoriosa su Filottrano,
premesse di successo, sono opera del C.I.L. l’azione di sicurezza svolta
durante l’attacco, fondamentale per impedire manovre aggiranti tedesche sono
così evidenti che permettono di dire che anche gli Italiani parteciparono alla
liberazione del nostro capoluogo. A conferma di ciò l’atteggiamento tedesco:
quando il 20 luglio mattina gli uomini del C.I.L. entrarono e conquistarono
Jesi, il gen Hoppe, comandante tedesco diede l’ordine di abbandonare tutte le
posizioni di resistenza e porsi in salvo oltre il fiume Cesano. Ancona era
definitivamente al riparo di ogni minaccia tedesca. Normalmente se una cosa uno
non la vuole ottenerem non la ottiene, così come se uno vuole negare una cosa
normalmente la nega. In tutta questa
vicenda prevale la volontà britannica,
di non dare nessun merito agli Italiani. Fino al 1949, dopo il trattato
di pace, e l’entrata dell’Italia nella NATO questa era la loro posizione. L’apporto
delle Forze Armate Italiane ( oltre 500 mila uomini alla fine della guerra) è
negato. Dopo il 1949, ma ormai l’onda era passata, arrivarono i riconoscimenti,, quelli che
ancora oggi non sono arrivati dagli Italiani per gli uomini che combatterono
nel I Fronte la Guerra di Liberazione.
Con questa iniziativa cerchiamo
di fare del nostro meglio e quindi onorare chi partecipò come soldati italiani alla
liberazione delle nostre terre, sotto comando Polacco, dedicando loro vie,
vicoli, larghi e rondò di terre per cui combatterono. Fuor di retorica,
ricordare e combattere l’oblio, ormai dominante potrebbe essere degno di nota
ricordare, con i comandanti, quei soldati che sono stati e sono gli ispiratori
dei componenti dell’Esercito attuale, loro erede, che come loro, non si è mai
risparmiato e non si risparmia per il bene di tutti.
Questi comandanti erano:
Gen. Giovanni Messe, Capo di
Stato Maggiore Generale, comandante di tutte le forzr armate italiane nel 1944
Gen. Paolo Berardi, Capo di Stato
Maggiore dell’Esercito, nel luglio 1944
Gen. Umberto Utili, Comandante
del Corpo Italiano di Liberazione del luglio 1944
Col. Lanfranco Lombardo, Capo di
SM del Corpo Italiano di Liberazione
Gen. Ettore Fucci, vice
comandante del Corpo Italiano di Liberazione
I Comandanti sono a livello di
Comandante di Corpo. Ovviamente non è nel progetto, per ragioni di opportunità,
indicare i Comandanti di Brigata, come il gen. Moriggi, l’artefice di
Filottrano, di reggimento, Ten.Col. Briatorre, artecice della liberazione di
Jesi, , Col Valfè di Bonzo, Col. Leandro Giaccone ecc. o equivalenti che sono
oltre una decina e men che meno i comandanti di battaglione che sono tre volte
tanto.
Nelle pubblicazioni indicate in nota[4]
saranno compilate le biografie dei Comandanti citati, ed anche quelli di
livello ordinativo inferiore non citati, che potrebbero essere di utilità nel
corpo del progetto.[5] Anche
attraverso le colonne della “La Meridiana”, oltre che sul blog “marche1944.blogspot.com, aggiorneremo chi è interessato a questa
iniziativa degli sviluppi futuri.
[1] Chi
volesse ulteriori dettagli Info: federazione.ancona@istitutonastroazzurro.org
[2] Vds
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione, Roma-Viterbo, Edizioni
ArcheAres, Collana I Libri del Nastro Azzurro, 2018-2022, 8 Volumi.
[3] Una
dettaglia ricostruzione di quanto detto sta in Coltrinari M., Il Corpo Italiano di Liberazione e Ancona.
Il passaggio del fronte: giugno-luglio 1944. Il tempo delle oche versi e del
laro rosso, Roma, Università la Sapienza. Ed Nuova Cultura, 2014, La
ricostruzione è correlata dalle Note di Diario ( Giugno - Luglio 1944)
dell’osimana Francesco Bonci che riporta come ha vissuto Lei e la sua famiglia
in Osimo quei giorni di paura e di tragedia
[4]
Via via che si completano saranno pubblicate su
“www.coltrinarimarche1944.blogspot.com”
[5]
Le foto sono tratte da Giuseppe Campana (a cura di) La Battaglia di Ancona del
17-19 luglio 1944 ed il Corpo d’Armata Polacco, Ancona, Istituto regionale per
la storia del movimento di liberazione delle Marche. Il progetto vuole anche
rendere omaggio a Giuseppe Campana che si impegnò con estremo successo a ricostruire
questi avvenimenti ed a mettere a
disposizione di tutti materiale di archivio di estremo interesse. Un doveroso
omaggio allo studioso ed all’amico difficilmente dimenticabile.
martedì 10 agosto 2021
Ricordare chi ci liberò. I Comandati del II Corpo Polacco
MASSIMO COLTRINARI
La liberazione di Osimo.
Ricordare chi ci liberò
Secondo articolo ispirato all’intervento
di Paolo Mieli, lo scorso 16 luglio, nel quadro delle celebrazioni per il 77°
anniversario della Liberazione di Osimo; come noto il giornalista ha proposto
un interessante motivo di recupero della memoria e contrasto all’oblio,
significando che sarebbe cosa degna di nota che strade, vie, rondò ed altro
fossero intestati ai protagonisti di quelle giornate, i soldati polacchi del II
Corpo e i soldati italiani del Corpo Italiano di Liberazione. Con la nota
precedente abbiamo delineato l’iniziativa[1]
ed indicato i nomi dei Comandanti polacchi, con questa indichiamo i nomi dei
comandati del C.I.L. che furono i protagonisti di quelle giornate.
Perché i comandanti del Corpo
Italiano di Liberazione ? Che cosa centrano costoro con la liberazione di Osimo?
e con la battaglia per Ancona?
Negli anni si è costruita una
storia che è basata su pochi presupposti. Noi abbiamo adottato un approccio più
ampio sulla Guerra di Liberazione che si basa sul concetto militare di una
guerra su cimque fronti; il sud, il movimento partigiano al nord,
l’internamento in Germania ( la resistenza del “No”), la resistenza dei soldati
italiani all’Estero (Grecia, Jugoslavia, Francia, Albania ecc.) e la prigionia
di guerra (1943-1945)[2].
Rinviando al dizionario citato in nota per il framework adottato, qui possiamo
dire che i Polacchi, senza l’intervento di ulteriori forze non avrebbero con le
loro forze disponibili potuto conquistare Ancona. I rapporti di forza tra
tedeschi (difesa) e polacchi (attaccanti) erano si a favore dei polacchi ma non
sufficienti. Ovvero i polacchi non erano in grado di attuare una manovra a
livello corpo d’armata, ma solo a livello divisionale. Questo lo appreso a loro
spese con la sconfitta nella Prima battaglia per Ancona (1-6 Luglio 1944) in
cui attuando una manovra a livello divisionale, avendo come obiettivo Ancona, a
mala pena riuscirono a sorpassare Loreto e giungere sulla costa orientale di
Crocette-Castelfidardo, perdendo il 25% delle forze corazzate (49 carri armati sui
200 disponibili) in quattro giorni di battaglia. Perdite inaccettabili per i
risultati conseguiti. Sospesa la battaglia, riconsiderati i termini operativi,
come da dottirna, Ancona poteva essere conquista solo con una manovra di Corpo
d’Armata, ovvero impiegando con differenti compiti tre divisioni. I Polacchi
avevano solo due divisioni la 3a “Lancieri dei Carpazi” e la 5a
“Krescowa”. Nel loro organico dal mese
di aprile 1944 vi era anche il C.I.L., Corpo Italiano di Liberazione, 25 mila
uomini con i supporti, ovvero una unità a livello divisionale. Questa era
disseminata da Macerata fermo fino in Abruzzo, e si muoveva per via ordinaria,
cioè a piedi. Il Comando della VIII Armata Britannica ed il XV Gruppo d’Armate
in Italia avevano chiaramente detto che non vi era disponibili per i prossimi mesi nessuna divisione ne
altre turppe.
Convocato il gen. Utili comandante
del C.I.L. (ed il suo capo di SM, Col Lombardi) al HQ Polacco si elaborò in piano per l’attacco su Ancona,
in gran parte suggerito dallo stesso Utili, facendo conto anche della sua
esperienza come Capo di SM del gen. Messe in Russia con il CSIR. Il Piano
prevedeva che, avendo come obiettivo Ancona, la 3a “Lancieri dei Carpazi”
esercitasse il fissaggio (cioè bloccare il massimo forze tedesche minacciando attacchi)
sulla parte destra dello schieramento (in pratica dalla Baraccola al mare verso
est), la 5a “Krescowa” sfondasse al centro lungo la via di facilitazione
Casenuove, Croce di San Vincenzo, Agugliano Cassero e sbucare a nord di
Falconara (chiudendo in una sacca tutte le forze tedesche a difesa), il C.I.L.
avanzare sulla sinistra, gravitare verso occidente puntare su Jesi, dando
sicurezza e protezione al fianco attaccante polacco. Ancona sarebbe stata
conquista per manovra, evitando combattimenti nel centro abitato.
Premessa fondamentale a questo
piano era il controllo del crocivia di Filottrano punto focale delle vie di
facilitazione che portano ad Ancona. Chi controlla Filottrano arriva in Ancona
e questo i tedeschi lo sapevano bene tanto che, percepita la minaccia, il 7
luglio fanno affluire a Filottrano un intero battaglione della loro esigua riserva. Compito di attaccare e conquistare
Filottrano fu affidato al C.I.L., che in 24-36 ore, fu portato con autocarri sulle
basi di partenza per l’attacco a Filottrano (gli autocarri che erano stati per
mesi negati, spuntarono miracolosamente in poche ore e furono messi a
disposizione degli Italiani). Conquista Filottrano il 9 luglio, entro una
settimana il piano per Ancona poteva essere attuato. E così fu.[3]
La volontà inglese di minimizzare ad ogni costo ed in ogni luogo ed in ogni
momento l’apporto degli italiani alla guerra al tedesco (Prima con il I
Raggruppamento Motorizzato, poi con il C.I.L., poi con i Gruppi di
Combattimento) ha fatto si che noi nella nostra storia abbiamo cancellato
questo apporto. Nessuno nel nostro territorio, Osimo compreso, sa che Osimo
come Ancona sono state liberate con la partecipazione dagli uomini del C.I.L.,
come in effetti avvenne. Ancona è stata liberata dai Polacchi. Prova indiretta
è il comportamento del Comando Polacco che avevano sul campo constatato che
senza i 25.000 uomini del C.I.L. Ancona non sarebbe stata presa se non
chiamando una divisone alleata, che non era disponibile al momento, da altri
settori. La concezione brillante del piano, l’azione vittoriosa su Filottrano,
premesse di successo, sono opera del C.I.L. l’azione di sicurezza svolta
durante l’attacco, fondamentale per impedire manovre aggiranti tedesche sono
così evidenti che permettono di dire che anche gli Italiani parteciparono alla
liberazione del nostro capoluogo. A conferma di ciò l’atteggiamento tedesco:
quando il 20 luglio mattina gli uomini del C.I.L. entrarono e conquistarono
Jesi, il gen Hoppe, comandante tedesco diede l’ordine di abbandonare tutte le
posizioni di resistenza e porsi in salvo oltre il fiume Cesano. Ancona era
definitivamente al riparo di ogni minaccia tedesca. Normalmente se una cosa uno
non la vuole ottenerem non la ottiene, così come se uno vuole negare una cosa
normalmente la nega. In tutta questa
vicenda prevale la volontà britannica,
di non dare nessun merito agli Italiani. Fino al 1949, dopo il trattato
di pace, e l’entrata dell’Italia nella NATO questa era la loro posizione. L’apporto
delle Forze Armate Italiane ( oltre 500 mila uomini alla fine della guerra) è
negato. Dopo il 1949, ma ormai l’onda era passata, arrivarono i riconoscimenti,, quelli che
ancora oggi non sono arrivati dagli Italiani per gli uomini che combatterono
nel I Fronte la Guerra di Liberazione.
Con questa iniziativa cerchiamo
di fare del nostro meglio e quindi onorare chi partecipò come soldati italiani alla
liberazione delle nostre terre, sotto comando Polacco, dedicando loro vie,
vicoli, larghi e rondò di terre per cui combatterono. Fuor di retorica,
ricordare e combattere l’oblio, ormai dominante potrebbe essere degno di nota
ricordare, con i comandanti, quei soldati che sono stati e sono gli ispiratori
dei componenti dell’Esercito attuale, loro erede, che come loro, non si è mai
risparmiato e non si risparmia per il bene di tutti.
Questi comandanti erano:
Gen. Giovanni Messe, Capo di
Stato Maggiore Generale, comandante di tutte le forzr armate italiane nel 1944
Gen. Paolo Berardi, Capo di Stato
Maggiore dell’Esercito, nel luglio 1944
Gen. Umberto Utili, Comandante
del Corpo Italiano di Liberazione del luglio 1944
Col. Lanfranco Lombardo, Capo di
SM del Corpo Italiano di Liberazione
Gen. Ettore Fucci, vice
comandante del Corpo Italiano di Liberazione
I Comandanti sono a livello di
Comandante di Corpo. Ovviamente non è nel progetto, per ragioni di opportunità,
indicare i Comandanti di Brigata, come il gen. Moriggi, l’artefice di
Filottrano, di reggimento, Ten.Col. Briatorre, artecice della liberazione di
Jesi, , Col Valfè di Bonzo, Col. Leandro Giaccone ecc. o equivalenti che sono
oltre una decina e men che meno i comandanti di battaglione che sono tre volte
tanto.
Nelle pubblicazioni indicate in nota[4]
saranno compilate le biografie dei Comandanti citati, ed anche quelli di
livello ordinativo inferiore non citati, che potrebbero essere di utilità nel
corpo del progetto.[5] Anche
attraverso le colonne della “La Meridiana”, oltre che sul blog “marche1944.blogspot.com, aggiorneremo chi è interessato a questa
iniziativa degli sviluppi futuri.
[1] Chi
volesse ulteriori dettagli Info: federazione.ancona@istitutonastroazzurro.org
[2] Vds
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione, Roma-Viterbo, Edizioni
ArcheAres, Collana I Libri del Nastro Azzurro, 2018-2022, 8 Volumi.
[3] Una
dettaglia ricostruzione di quanto detto sta in Coltrinari M., Il Corpo Italiano di Liberazione e Ancona.
Il passaggio del fronte: giugno-luglio 1944. Il tempo delle oche versi e del
laro rosso, Roma, Università la Sapienza. Ed Nuova Cultura, 2014, La
ricostruzione è correlata dalle Note di Diario ( Giugno - Luglio 1944)
dell’osimana Francesco Bonci che riporta come ha vissuto Lei e la sua famiglia
in Osimo quei giorni di paura e di tragedia
[4]
Via via che si completano saranno pubblicate su
“www.coltrinarimarche1944.blogspot.com”
[5]
Le foto sono tratte da Giuseppe Campana (a cura di) La Battaglia di Ancona del
17-19 luglio 1944 ed il Corpo d’Armata Polacco, Ancona, Istituto regionale per
la storia del movimento di liberazione delle Marche. Il progetto vuole anche
rendere omaggio a Giuseppe Campana che si impegnò con estremo successo a ricostruire
questi avvenimenti ed a mettere a
disposizione di tutti materiale di archivio di estremo interesse. Un doveroso
omaggio allo studioso ed all’amico difficilmente dimenticabile.
domenica 1 agosto 2021
INFOCESVAM, Anno VIII, 8, N. (, 1 Agosto 2021
INFOCESVAM
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
____________________________________________________________________
ANNO VIII, 8, N. 8, 1 Agosto 2021
VIII/8/376 - La
decodificazione di questi numeri è la seguente VIII anno di edizione, 8 il
numero progressivo di Infocesvam, 376 il numero della comunicazione dal numero
1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione
“erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto
del Nastro Azzurro. L’Ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente
riguardante lo stesso argomento
VIII/8/377 Rivista
QUADERNI. Si ribadisce, ANCORA UNA VOLTA, che non verranno presi in
considerazione i contributi già pubblicati su altre riviste o edizioni, né
parti di opere già pubblicate e soggette a Diritti di autore pertinenti ad
altri soggetti
VIII/8/378 Con il 1
agosto 2021 inizia l’anno accademico 2021-2022. Per il Master in Storia
Militare Contemporanea è la IV edizione, per il Master in Politica Militare Comparata
è la III Edizione.
VIII/8/379 A seguito
della approvazione del Relativo progetto da parte del Ministero della Difesa, relativo
al Centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto si è deciso di
produrre un numero speciale della Rivista QUADERNI, in edizione a colori di 1000 copie da
distribuire alle Scuole di ogni ordine e grado.
VIII/8/380 Nella sessione
estiva del Master di Terrorismo ed Antiterrorismo tenutasi il 5 luglio 2021 si
sono laureati i Frequentatori Livio T., Domenico V, Vincenzo C., Parnanzone C.,
VIII/8/381 E’ stato
predisposto il manoscritto n. 2 del Volume I “Vicende dei Militari Italiani in
Russia, nell’ambito del Progetto 2020 dedicato alla Campagna di Russia
VIII/8/382 Nella sessione
estiva del Master di Storia Militare Contemporanea dal 1795 al 1960 il 20 luglio 2021 tutti i Frequentatori si
sono laureati
VIII/8/383 Save the Date.
Il 16 ottobre 2021 si terrà un Convegno a Roma, modalità e programmi su www.cesvam.org, organizzato dal CESVAM,
dedicato alla al centenario del Milite Ignoto
VIII/8/384 Nell’ambito
del progetto dedicato al Milite Ignoto, una iniziativa, nell’offerta didattica
del Master di Storia Militare Contemporanea, prevede di dedicare tesi alla
tematica del Milite Ignoto.
VIII/8/385 Al Ministero
della Difesa, dietro richiesta, sono stati presentati i progetti per l’anno
2022 con lettera ufficiale. Tra gli altri quello relativo al Centenario dell’Istituto,
alla Missione in Libano, al potenziamento del Museo dell’Istituto e agli
ordinamenti della Costituzione 1945-1949.
VIII/8/386 Con il nuovo
anno accademico L’Istituto del Nastro Azzurro/Cesvam ha attivato un terzo
Master, riedizione di un precedente master, dal Tema “Terrorismo ed Anti
Terrorismo Internazionale”. L’Edizione di questo anno sarà la VII
VIII/8/387 Nell’ambito
del Convegno che si terrà a Roma il 16 ottobre 2021, saranno presentate ed
illustrare le tesi di frequentatori dei Master in Storia Militare e Politica
Contemporanea sotto forma di comunicazione
VIII/8/388 Contrariamente
a quanto annunciato nel Bollettino precedente nel quale si notificava che Il
Cesvam, seguendo il calendario accademico avrebbe sospeso le attività per la
pausa estiva per i mesi di luglio ed agosto. Per la realizzazione del progetto del Milite Ignoto,
dati i tempi tecnici, rimane aperto e prosegue le attività normalmente.
VIII/8/389 Nell’ambito
del progetto dedicato al Milite Ignoto, una iniziativa, nell’offerta didattica
del CESVAM è stato approntato l’edizione 2021/Milite Ignoto del progetto Storia
in Laboratorio. Elementi di informazione su www.storiainlaboratorio.blogspot.com
mesi di agosto/settembre 2021
VIII/8/390 Progetto Prigionia
2017/2. Il volume I della serie dedicato
alla prigionia è in stampa. Sarà pronto entro la prima decade di Agosto
VIII/8/391 VIII/7/368 La
sessione estiva di laurea che si è tenuta il 2 luglio 2021 del Corso di
Aggiornamento e Perfezionamento in Terrorismo ed Anti terrorismo ha visto
brillantemente laurearsi la Dott.ssa Annalisa C.
VIII/8/392 Medaglie
coniate in occasione della Grande Guerra. A tutte le scuole che parteciperanno
al Progetto Storia in Laboratorio ed ai Frequentatori del Master che sceglieranno
una tesi sul Milite Ignoto sarà offerta a ricordo le suddette medaglie, a
significare la tradizione medaglistica dell’Istituto.
VIII/8/393 VIII/8/382 Nella
sessione estiva del Master di Politica Militare Comparata: Piani, Mezzi,
Obiettivi il 20 luglio 2021 tutti i
Frequentatori si sono laureati
VIII/8/394 Il Blog www.valoremilitare,blogspot.com per
il mese di luglio 2021 ha avuto un numero di accessi mensile oltre i 2020, mantenendosi nei livelli dei mesi precedenti
VIII/8/395 La Campagna di
divulgazione ed informazione, che doveva iniziare il I settembre 2021 inizierà
il 1 agosto 2021 in relazione al progetto del Milite Ignoto e alla
organizzazione del Congresso Nazionale che si terrà il 22 ottobre ad Arezzo
VIII/8/396 Con il nuovo
anno accademico L’Istituto del Nastro Azzurro/Cesvam ha attivato, per laureati,
riedizione di un precedente master, Corso di aggiornamento e perfezionamento
dal Tema “Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale. L’Edizione di questo
anno sarà la VII
VIII/8/397 Sono stati
pubblicati sul Sito del Nastro Azzurro/CESVAM e sulla Piattaforma www.cesvam
gli Indici del mese di luglio della Rivista QUADERNI ON LINE
VIII/8/398 Progetto Prigionia
2017/2. Il volume II della serie
dedicato alla prigionia è in stampa. Sarà pronto entro la seconda decade di
Agosto
VIII/8/399. Si ribadisce
che Il Progetto Capire la Grande Guerra si articola in tre volumi. Il Volume III
dedicato ai Generali della Grande Guerra è stato pubblicato. I Volumi I ,Né Alleati né Amici, ed il Volume II, “Una
Vittoria sul Campo” sono nella fase di editing. Si ritiene utile aspettare
anzichè andare in una terza Casa Editrice per ragioni di omogeneità
VIII/8/400 Prossimo
INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 settembre 2021. I precedenti numero di
Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM