I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

sabato 10 agosto 2019

La conquista di Ancona nel luglio 1944 L'ambiente operativo


                                                               Il fiume Musone nel 1944

L’ambiente operativo ne quale si svolsero le operazioni del II Corpo d’Armata Polacco e del Corpo Italiano di Liberazione nel periodo giugno-luglio 1944, nelle sue linee d’insieme, è caratterizzato da una zona appenninica ricca di colline nella prima fase dell’avanzata, fino a Macerata. IL terreno montagnoso particolarmente elevato, aspro e difficile era adatto all’impiego delle unità del Corpo Italiano di Liberazione, le quali, pur non essendo adeguatamente motorizzate, avevano però il vantaggio do essere ben allenate a manovrare in terreni impervi ed ad agire svincolate dalla rete stradale. La zona inoltre, proprio in relazione alla sua inospitalità, era caratterizzata da scarsa densità di popolazione, con un numero esiguo di centri abitati, peraltro di non vasta estensione.
Oltre  Macerata verso nord est, il terreno è caratterizzato da una successione di colline a sviluppo altimetrico piuttosto ridotto, di facile transito e separate tra di loro da successivi corsi d’acqua. Questi, pur non costituendo ostacoli per l’avanzata verso nord, offrivano tuttavia la possibilità di organizzare linee difensive molto efficaci che potevano sfruttare al meglio gli appigli tattici del terreno In sintesi la zona di manovra si articolava in aree montuose appenniniche all’interno del settore Adriatico e in zone collinari sposandosi più ad est verso il mare 

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