(nota redazionale di Federico Mammarella)
e)
COPERTURA DELLA LINEA DAL FIUME CESANO AL FIUME
METAURO
(20
- 25 agosto)
Nei
combattimenti per l’accesso al fiume Metauro, al gruppo della cavalleria viene
affidato il compito [41] di inchiodare il nemico nel settore. La brigata“Maiella”
doveva limitarsi ad assicurare il passaggio del fiume Cesano e successivamente
a coprire l’ala sinistra (ad ovest) del gruppo di cavalleria occupando
gradualmente Montalfoglio (1247) - Fratte Rosa (1150) e di qui poi operare su
Isola di Fano (0752) - Monte Raggio (0454).
Avendo
già individuato i passaggi del fiume e le posizioni nemiche, la “Maiella” sin
dall’alba del 21 agosto inizia due azioni: con un gruppo in dire- zione di San
Vito sul Cesano (1045), con l’altro su Montalfoglio. Con quest’ultimo opera
strettamente uno squadrone del reggimento Ulani dei Carpazi. Il nemico oppone
debole resistenza e circa alle ore 15 ambedue le località vengono occupate.
Il
22 agosto il reparto di Montalfoglio della “Maiella” senza incontrare seria opposizione
nemica, occupa Fratte Rosa, mentre altro reparto che muove da SanVito sul
Cesano occupa Monte Vecchio [recttiusz Montevecchio] (0848); pattuglie della
Brigata raggiungono nella stessa giornata il fiume Metauro.
La
giornata del 23 agosto, mentre si effettua l’avvicinamento al fiume degli altri
reparti della “Maiella” viene impiegata nell’apprestamento della difesa di tutti
i passaggi e nella sorveglianza del nuovo settore, descritto dallo schizzo n.7.
Compito della Brigata “Maiella” continua ad essere quello di coprire l’ala occidentale
del Gruppo Cavalleria, ma dal 23 agosto essa assume l’incarico supplementare di
riconoscere i passaggi del Metauro e di coprire l’avvicinamento del V Corpo
Britannico che doveva [42] eseguire un attacco in grande stile.
Nei
giorni dal 24 al 26 agosto la “Maiella” conduce intensamente azioni ricognitive
dei passaggi del Metauro e dello schieramento difensivo del nemico a nord del
fiume. Contemporaneamente la Brigata “Maiella” consegna il suo settore al V
Corpo Britannico, che il 26 agosto rimpiazza così il raggruppamento “Lew”.
Già
la sola circostanza che tutto l’intero Corpo Britannico presidia il settore tenuto
dalla “Maiella” sta a dimostrare che quest’ultima formazione, malgrado le
scarse forze, e riuscita a riempire il vuoto abbastanza grave che si era creato
fra lo schieramento delle forze alleate.
In
questo periodo lo stato fisico delle truppe della “Maiella” era pessimo. Mentre
i reparti regolari venivano cambiati nella prima linea entro determinati brevi
periodi non superiori ad una ventina di giorni, quelli della “Maiella” restavano
in azioni di linea senza venir cambiati anche per più di due mesi e ciò in condizioni
fisiche molto difficili. L’estensione del settore da sorvegliare affidato ad un
esiguo numero di uomini faceva sì che i singoli reparti della Brigata erano costretti
ad operare a distanza di alcuni chilometri gli uni dagli altri senza collegamento
tattico e tecnico. In caso di assalto nemico ciascuno di tali reparti doveva
contare unicamente sulle proprie forze senza Speranza di qualsiasi aiuto.
Conseguentemente
tutti i reparti della “Maiella” dovevano stare sempre in [43] allarme -letteralmente
tenere sempre le armi in mano - e ciò non solo per i reparti avanzati ma anche
per quelli di riserva e del comando. Questi ultimi benché raggruppati nelle
retrovie, erano ugualmente esposti alle forti azioni di pattugliamento e di
sortita del nemico a causa dei notevoli spazi vuoti fra i gruppi di prima linea.
Le sortite nemiche avevano luogo di continuo: il Comando della Brigata venne
per ben due volte direttamente attaccato, una volta ad Arcevia nella notte dal
9 al 10 agosto e l’altra a Piticchio nei giorni 19 e 20 agosto. In più i
tedeschi eseguirono una serie di sortite su gruppi avanzati di partigiani.
In
conseguenza di questo costante stato di allarme nonché dell’enorme sforzo
fisico (la “Maiella” operò sempre su terreno montuoso) gli uomini sono esausti;
la mancanza di sapone e di tempo per il bagno provoca a circa il 75% di essi delle
irritazioni cutanee, molti hanno i piedi pieni di vesciche e ulcerati. Il pro messo
riposo viene revocato all’ultimo momento e per due volte. Dopo l’arrivo al
fiume Metauro il riposo sperato viene sostituito dall’ordine di trasferimento immediato
sul settore marittimo per le ulteriori attività.
Tale
circostanza provoca in un primo tempo un notevole declino del morale del
soldato e financo rimostranze per l’ingiustizia e lo sfruttamento cui sarebbe stata
fatta segno la Brigata.
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