I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

sabato 9 luglio 2016

Brigata Maiella Parte VI La Battaglia di Pesaro

(nota redazionale di Federico Mammarella)

VI - LA BATTAGLIA DI PESARO

(28 agosto - 5 settembre)

Alla Brigata “Maiella”, auto trasportata il 27 agosto nel settore marittimo, non vengono più conferiti compiti a sé stanti. Reparti di essa vengono aggregati al H.C.R., che opera lungo la strada 11. 16 ed altri al reggimento Ulani dei Carpazi, destinato ad occidente della detta strada. Il grosso della “Maiella” fa parte del gruppo di riserva del Comandante del Raggruppamento Cavalleria.

Ciascuno dei reparti della Brigata “Maiella” - della forza di una compagnia raggiunge il 28 agosto il proprio reggimento di assegnazione; ambedue vengono immediatamente utilizzati nelle operazioni insieme con gli squadroni di prima linea.

I giorni 29 e 30 agosto trascorrono in intense azioni di pattugliamento sul nuovo settore della zona di Pesaro, fortemente presidiata dal nemico.

Il 30 agosto gli squadroni d’avanguardia di tutti e due i reggimenti entrano nella città, ma devono ripiegare a causa di un forte contrattacco nemico.

Il 31 agosto, all’alba, i due reggimenti rinnovano l’operazione sulla città, rafforzando gli squadroni di prima schiera con i reparti della “Maiella”.

L’attacco del H.C.R. viene immediatamente contenuto al [45] limite sud della città; per contro quello sferrato dal reggimento Ulani dei Carpazi consegue una penetrazione nella periferia incontrando opposizione soltanto in vicinanza dei binari ferroviari.

A causa delle difficoltà in cui vengono a trovarsi le autoblindo nei combattimenti stradali, lo squadrone carpatico viene fatto ritirare. Il 31 agosto e il 1° settembre trascorrono tra forti azioni di pattugliamento rivolte al riconoscimento dei raggruppamenti nemici.

Nella notte dal 31 agosto al 1° settembre i reparti della “Maiella” operando insieme con le formazioni blindate, conducono forti sortite sulla città.

Una sortita effettuata dal reparto del tenente Troilo (aggregato al H.C.R.) lungo il mare sorprende e liquida un osservatorio dell’artiglieria nemica catturando tutto il materiale ottico e l’armamento. Invece una sortita del reparto del tenente Pilli ter { in corporato nel reggimento carpatico) dà luogo ad un combattimento stradale per il quale devono lamentarsi notevoli perdite: vi cadono il tenente Filliter e il tenente La Marco, comandante del nuovo plotone costituito ad Arcevia. Il comando del reparto viene assunto dal sergente Devalerio [rectius: Di Valerio, cfr. l’allegato n. 4], che, dopo aver provveduto all’evacuazione dei feriti, ripiega verso il reggimento carpatico.

Il 2 settembre, dopo breve ed aspra lotta, gli squadroni di ambo i reggimenti, che operano insieme con i reparti della “Maiella”, occupano Pesaro, assumendo posizione di difesa lungo il canale al limite nord della città. [46]

Nelle ore pomeridiane del 2 settembre il reparto della “Maiella” che opera con il reggimento Ulani dei Carpazi, riceve l’ordine di occupare la collina 166 a settentrione di Pesaro (ciò per l’impossibilità delle formazioni blindate di attraversare il canale). L’incarico viene eseguito e il reparto incontra solo debole resistenza di piccole pattuglie del nemico in ritirata. Verso le ore 15 le pattuglie del reparto prendono contatto col XII reggimento Ulani, che, operando ad occidente di Pesaro, ha raggiunto la strada n. 16 a nord della città.

Con la conquista di Pesaro e del colle 166 hanno termine le operazioni effettuate dalla Brigata “Maiella” in unione alle formazioni di cavalleria ed anche col II Corpo Polacco nel settore adriatico.

Il 5 settembre la “Maiella” insieme col Il Corpo passa nelle retrovie per il tanto meritato riposo.

Il 6 settembre si trasferisce a Recanati, ove resta sino a novembre.

La lunga sosta viene utilizzata per la riorganizzazione della Brigata completandone gli effettivi. Il capitano Troilo, inviato precedentemente in Abruzzo, vi procede all’arruolamento di nuovi volontari e di ufficiali.

Il Comandante della “Maiella” invia mezzi di trasporto per rilevarli e nello stesso tempo utilizza i mezzi stessi per far condurre i veterani della Brigata a rivedere le famiglie. Durante il periodo di riposo di Recanati a tutti i partigiani venne concessa una licenza di due settimane; le [47] licenze vennero organizzate in modo che a ciascun soldato fosse assicurato il trasporto.

Contemporaneamente il Comandante riceve per tutta la formazione una sufficiente dotazione di divise invernali, degli attrezzi e delle armi: 4 autoblinde, con mitragliatrici pesanti, e mortai.

Alla Brigata “Maiella”, in aggiunta agli effettivi nuovamente forniti dalla regione abruzzese, viene aggregata una compagnia di comando italiana. Il 1°novembre la consistenza della Brigata è di 37 ufficiali e di circa 1000 soldati ripartiti nelle seguenti 5 compagnie:

a) compagnia di comando (plotone comando, plotone dei trasporti, plotone di amministrazione);

b) 3 compagnie di linea;

e) compagnia armi appoggio.

I soldati della “Maiella” portano le divise inglesi e i berretti italiani.

Quale distintivo della formazione resta confermata la mostrina del tipo cavalleria dai colori nazionali italiani.


Ai primi di novembre il tenente colonnello Lewicki, trasferito al 15° reggimento Ulani, consegna il comando della Brigata al maggiore Josef (Giuseppe)Kopec, che lo tiene sino al termine delle operazioni belliche. [48]


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