(nota redazionale di Federico Mammarella)
VI
- LA BATTAGLIA DI PESARO
(28
agosto - 5 settembre)
Alla
Brigata “Maiella”, auto trasportata il 27 agosto nel settore marittimo, non
vengono più conferiti compiti a sé stanti. Reparti di essa vengono aggregati al
H.C.R., che opera lungo la strada 11. 16 ed altri al reggimento Ulani dei Carpazi,
destinato ad occidente della detta strada. Il grosso della “Maiella” fa parte
del gruppo di riserva del Comandante del Raggruppamento Cavalleria.
Ciascuno
dei reparti della Brigata “Maiella” - della forza di una compagnia raggiunge il
28 agosto il proprio reggimento di assegnazione; ambedue vengono immediatamente
utilizzati nelle operazioni insieme con gli squadroni di prima linea.
I
giorni 29 e 30 agosto trascorrono in intense azioni di pattugliamento sul nuovo
settore della zona di Pesaro, fortemente presidiata dal nemico.
Il
30 agosto gli squadroni d’avanguardia di tutti e due i reggimenti entrano nella
città, ma devono ripiegare a causa di un forte contrattacco nemico.
Il
31 agosto, all’alba, i due reggimenti rinnovano l’operazione sulla città, rafforzando
gli squadroni di prima schiera con i reparti della “Maiella”.
L’attacco
del H.C.R. viene immediatamente contenuto al [45] limite sud della città; per
contro quello sferrato dal reggimento Ulani dei Carpazi consegue una
penetrazione nella periferia incontrando opposizione soltanto in vicinanza dei
binari ferroviari.
A
causa delle difficoltà in cui vengono a trovarsi le autoblindo nei combattimenti
stradali, lo squadrone carpatico viene fatto ritirare. Il 31 agosto e il 1° settembre
trascorrono tra forti azioni di pattugliamento rivolte al riconoscimento dei
raggruppamenti nemici.
Nella
notte dal 31 agosto al 1° settembre i reparti della “Maiella” operando insieme
con le formazioni blindate, conducono forti sortite sulla città.
Una
sortita effettuata dal reparto del tenente Troilo (aggregato al H.C.R.) lungo
il mare sorprende e liquida un osservatorio dell’artiglieria nemica catturando
tutto il materiale ottico e l’armamento. Invece una sortita del reparto del tenente
Pilli ter { in corporato nel reggimento carpatico) dà luogo ad un combattimento
stradale per il quale devono lamentarsi notevoli perdite: vi cadono il tenente
Filliter e il tenente La Marco, comandante del nuovo plotone costituito ad
Arcevia. Il comando del reparto viene assunto dal sergente Devalerio [rectius:
Di Valerio, cfr. l’allegato n. 4], che, dopo aver provveduto all’evacuazione dei
feriti, ripiega verso il reggimento carpatico.
Il
2 settembre, dopo breve ed aspra lotta, gli squadroni di ambo i reggimenti, che
operano insieme con i reparti della “Maiella”, occupano Pesaro, assumendo
posizione di difesa lungo il canale al limite nord della città. [46]
Nelle
ore pomeridiane del 2 settembre il reparto della “Maiella” che opera con il
reggimento Ulani dei Carpazi, riceve l’ordine di occupare la collina 166 a
settentrione di Pesaro (ciò per l’impossibilità delle formazioni blindate di attraversare
il canale). L’incarico viene eseguito e il reparto incontra solo debole
resistenza di piccole pattuglie del nemico in ritirata. Verso le ore 15 le
pattuglie del reparto prendono contatto col XII reggimento Ulani, che, operando
ad occidente di Pesaro, ha raggiunto la strada n. 16 a nord della città.
Con
la conquista di Pesaro e del colle 166 hanno termine le operazioni effettuate
dalla Brigata “Maiella” in unione alle formazioni di cavalleria ed anche col II
Corpo Polacco nel settore adriatico.
Il
5 settembre la “Maiella” insieme col Il Corpo passa nelle retrovie per il tanto
meritato riposo.
Il
6 settembre si trasferisce a Recanati, ove resta sino a novembre.
La
lunga sosta viene utilizzata per la riorganizzazione della Brigata completandone
gli effettivi. Il capitano Troilo, inviato precedentemente in Abruzzo, vi procede
all’arruolamento di nuovi volontari e di ufficiali.
Il
Comandante della “Maiella” invia mezzi di trasporto per rilevarli e nello stesso
tempo utilizza i mezzi stessi per far condurre i veterani della Brigata a rivedere
le famiglie. Durante il periodo di riposo di Recanati a tutti i partigiani venne
concessa una licenza di due settimane; le [47] licenze vennero organizzate in
modo che a ciascun soldato fosse assicurato il trasporto.
Contemporaneamente
il Comandante riceve per tutta la formazione una sufficiente dotazione di
divise invernali, degli attrezzi e delle armi: 4 autoblinde, con mitragliatrici
pesanti, e mortai.
Alla
Brigata “Maiella”, in aggiunta agli effettivi nuovamente forniti dalla regione
abruzzese, viene aggregata una compagnia di comando italiana. Il 1°novembre la
consistenza della Brigata è di 37 ufficiali e di circa 1000 soldati ripartiti
nelle seguenti 5 compagnie:
a)
compagnia di comando (plotone comando, plotone dei trasporti, plotone di amministrazione);
b)
3 compagnie di linea;
e)
compagnia armi appoggio.
I
soldati della “Maiella” portano le divise inglesi e i berretti italiani.
Quale
distintivo della formazione resta confermata la mostrina del tipo cavalleria
dai colori nazionali italiani.
Ai
primi di novembre il tenente colonnello Lewicki, trasferito al 15° reggimento
Ulani, consegna il comando della Brigata al maggiore Josef (Giuseppe)Kopec, che
lo tiene sino al termine delle operazioni belliche. [48]
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