I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

mercoledì 14 maggio 2014

Il tempo delle Oche Verdi. Le divergenze tra gli Alleati

H. Alexander
D. Ike Eisenhover
Ike parla ai paracadutisti la sera del 5 giugno 1944 alla vigilia dello sbarco in Normandia.

Nel campo strategico vi era profonde divergenze strategiche sul come condurre la guerra alla Germania da parte degli Alleati, Statunitensi e Britannici.
All’inizio del 1944, gli Statunitensi volevano concentrare tutte le forze disponibili nello sbarco nel nord della Francia, e poi puntare al cuore della Germania per porre fine alla guerra (strategia diretta). I Britannici volevano attaccare  su tutti i fronti disponibili, logorare i Tedeschi e costringerli alla resa per esaurimento (strategia indiretta). Prevalse il punto di vista Statunitense. Ciò significò un continuo sottrarre forze statunitensi dal fronte italiano a favore di quello francese. Per sostituirle furono rafforzati il Corpo di Spedizione Francese, il Corpo Polacco, Il Corpo di Spedizione neozelandese, i Reggimenti indiani e gli contingenti provenienti dall’Impero Britannico.

Per gli Italiani questo fu favorevole. L’esigenza di avere truppe in linea in Italia fece recedere i Britannici dal rifiuto di formare unità combattenti italiane dopo l’armistizio, se non in modo simbolico.
Dal I Raggruppamento Motorizzato di 5000 uomini, si passò al Corpo Italiano di Liberazione con 25.000 uomini, per giungere, autunno 1944, ai Gruppi di Combattimento, che ebbero 250.000 uomini combattenti, futura ossatura dell’Esercito Italiano del dopoguerra.

I Comandanti Alleanti ad Algeri nel 1943 dopo l'uscita dell'Italia dalla Guerra






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