H. Alexander |
D. Ike Eisenhover |
Ike parla ai paracadutisti la sera del 5 giugno 1944 alla vigilia dello sbarco in Normandia. |
Nel campo
strategico vi era profonde divergenze strategiche sul come condurre la guerra
alla Germania da parte degli Alleati, Statunitensi e Britannici.
All’inizio
del 1944, gli Statunitensi volevano concentrare tutte le forze disponibili
nello sbarco nel nord della Francia, e poi puntare al cuore della Germania per
porre fine alla guerra (strategia diretta). I Britannici volevano
attaccare su tutti i fronti disponibili,
logorare i Tedeschi e costringerli alla resa per esaurimento (strategia
indiretta). Prevalse il punto di vista Statunitense. Ciò significò un continuo
sottrarre forze statunitensi dal fronte italiano a favore di quello francese. Per
sostituirle furono rafforzati il Corpo di Spedizione Francese, il Corpo
Polacco, Il Corpo di Spedizione neozelandese, i Reggimenti indiani e gli
contingenti provenienti dall’Impero Britannico.
Per gli
Italiani questo fu favorevole. L’esigenza di avere truppe in linea in Italia
fece recedere i Britannici dal rifiuto di formare unità combattenti italiane
dopo l’armistizio, se non in modo simbolico.
Dal I
Raggruppamento Motorizzato di 5000 uomini, si passò al Corpo Italiano di
Liberazione con 25.000 uomini, per giungere, autunno 1944, ai Gruppi di
Combattimento, che ebbero 250.000 uomini combattenti, futura ossatura
dell’Esercito Italiano del dopoguerra.
I Comandanti Alleanti ad Algeri nel 1943 dopo l'uscita dell'Italia dalla Guerra |
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