I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

mercoledì 31 agosto 2016

Un progetto in avvio

Si riceve e volentieri si pubblica, per dare inizio ad una fattiva collaborazione la seguente lettera:

"Sono Giampieri Michele, l'organizzatore della manifestazione di ricostruzione storica "La battaglia di Filottrano" che quest'anno ha avuto la sua seconda edizione. Le scrivo questa mail per informarla che ho felicemente concluso il mio percorso di studi con esito positivo di 110/110 e che ho deciso di intraprendere il percorso del Dottorato di Ricerca, incentrando un progetto relativamente al periodo storico che ci appassiona, ovvero la seconda guerra mondiale. Il mio progetto prevede una ricostruzione generale, prendendo in esame alcuni comuni, dall'ascolano al pesarese, del passaggio del fronte nelle Marche, in un'ottica non solo bellica ma anche antropologica, sociale, politica e di territorio. Un lavoro corposo. Al fine di ciò, gradirei, se possibile, avere un incontro con lei quando si troverà in regione, allo scopo di avere un suo parere, un suo consiglio e discutere in merito alla direzione più adatta da prendere. Colgo anche l'occasione per aver modo di ringraziarla personalmente in seguito ai testi citati per la tesi specialistica e discutere in merito alle ultime novità. Da quasi un anno sono presidente di un'associazione storico-culturale che si occupa di organizzare "La battaglia di Filottrano", curare la rievocazione, aiutare Gianni Santarelli con il museo e raccogliere la memoria storica del nostro paese. Avrò modo di parlargliene quando ci incontreremo. Ho deciso di intraprendere la carriera di Storico e mi auguro di portarla a buon fine e alla luce di ciò, spero di poter beneficiare dei consigli e le dritte di persone esperte nel campo come lei. Spero di avere il piacere di poterla rivedere e discutere di progetti futuri e passare un bel momento. In attesa di un riscontro le auguro una buona giornata."

Ci metteremo al lavoro e speriamo che i risultati scientifici siano degni di nota
mc.

lunedì 22 agosto 2016

Brigata Maiella. Parte V Metauro

(nota redazionale di Federico Mammarella)

e) COPERTURA DELLA LINEA DAL FIUME CESANO AL FIUME

METAURO
(20 - 25 agosto)

Nei combattimenti per l’accesso al fiume Metauro, al gruppo della cavalleria viene affidato il compito [41] di inchiodare il nemico nel settore. La brigata“Maiella” doveva limitarsi ad assicurare il passaggio del fiume Cesano e successivamente a coprire l’ala sinistra (ad ovest) del gruppo di cavalleria occupando gradualmente Montalfoglio (1247) - Fratte Rosa (1150) e di qui poi operare su Isola di Fano (0752) - Monte Raggio (0454).

Avendo già individuato i passaggi del fiume e le posizioni nemiche, la “Maiella” sin dall’alba del 21 agosto inizia due azioni: con un gruppo in dire- zione di San Vito sul Cesano (1045), con l’altro su Montalfoglio. Con quest’ultimo opera strettamente uno squadrone del reggimento Ulani dei Carpazi. Il nemico oppone debole resistenza e circa alle ore 15 ambedue le località vengono occupate.

Il 22 agosto il reparto di Montalfoglio della “Maiella” senza incontrare seria opposizione nemica, occupa Fratte Rosa, mentre altro reparto che muove da SanVito sul Cesano occupa Monte Vecchio [recttiusz Montevecchio] (0848); pattuglie della Brigata raggiungono nella stessa giornata il fiume Metauro.

La giornata del 23 agosto, mentre si effettua l’avvicinamento al fiume degli altri reparti della “Maiella” viene impiegata nell’apprestamento della difesa di tutti i passaggi e nella sorveglianza del nuovo settore, descritto dallo schizzo n.7. Compito della Brigata “Maiella” continua ad essere quello di coprire l’ala occidentale del Gruppo Cavalleria, ma dal 23 agosto essa assume l’incarico supplementare di riconoscere i passaggi del Metauro e di coprire l’avvicinamento del V Corpo Britannico che doveva [42] eseguire un attacco in grande stile.

Nei giorni dal 24 al 26 agosto la “Maiella” conduce intensamente azioni ricognitive dei passaggi del Metauro e dello schieramento difensivo del nemico a nord del fiume. Contemporaneamente la Brigata “Maiella” consegna il suo settore al V Corpo Britannico, che il 26 agosto rimpiazza così il raggruppamento “Lew”.

Già la sola circostanza che tutto l’intero Corpo Britannico presidia il settore tenuto dalla “Maiella” sta a dimostrare che quest’ultima formazione, malgrado le scarse forze, e riuscita a riempire il vuoto abbastanza grave che si era creato fra lo schieramento delle forze alleate.

In questo periodo lo stato fisico delle truppe della “Maiella” era pessimo. Mentre i reparti regolari venivano cambiati nella prima linea entro determinati brevi periodi non superiori ad una ventina di giorni, quelli della “Maiella” restavano in azioni di linea senza venir cambiati anche per più di due mesi e ciò in condizioni fisiche molto difficili. L’estensione del settore da sorvegliare affidato ad un esiguo numero di uomini faceva sì che i singoli reparti della Brigata erano costretti ad operare a distanza di alcuni chilometri gli uni dagli altri senza collegamento tattico e tecnico. In caso di assalto nemico ciascuno di tali reparti doveva contare unicamente sulle proprie forze senza Speranza di qualsiasi aiuto.
Conseguentemente tutti i reparti della “Maiella” dovevano stare sempre in [43] allarme -letteralmente tenere sempre le armi in mano - e ciò non solo per i reparti avanzati ma anche per quelli di riserva e del comando. Questi ultimi benché raggruppati nelle retrovie, erano ugualmente esposti alle forti azioni di pattugliamento e di sortita del nemico a causa dei notevoli spazi vuoti fra i gruppi di prima linea. Le sortite nemiche avevano luogo di continuo: il Comando della Brigata venne per ben due volte direttamente attaccato, una volta ad Arcevia nella notte dal 9 al 10 agosto e l’altra a Piticchio nei giorni 19 e 20 agosto. In più i tedeschi eseguirono una serie di sortite su gruppi avanzati di partigiani.

In conseguenza di questo costante stato di allarme nonché dell’enorme sforzo fisico (la “Maiella” operò sempre su terreno montuoso) gli uomini sono esausti; la mancanza di sapone e di tempo per il bagno provoca a circa il 75% di essi delle irritazioni cutanee, molti hanno i piedi pieni di vesciche e ulcerati. Il pro messo riposo viene revocato all’ultimo momento e per due volte. Dopo l’arrivo al fiume Metauro il riposo sperato viene sostituito dall’ordine di trasferimento immediato sul settore marittimo per le ulteriori attività.

Tale circostanza provoca in un primo tempo un notevole declino del morale del soldato e financo rimostranze per l’ingiustizia e lo sfruttamento cui sarebbe stata fatta segno la Brigata.

Tuttavia, allorché dopo qualche giorno la “Maiella” [44] entra nuovamente in azione, gli umori e le doglianze cessano e tutti si dedicano al lavoro e al combattimento con ardore e spirito di sacrifici