I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

martedì 12 luglio 2016

Il C.I.L. da Jesi al Metauro

AVANZATA SUL METAURO - LIBERAZIONE Dl URBINO (28 AGOSTO), Dl URBANIA (29 AGOSTO) E Dl PEGLIO (30 AGOSTO).
 Allo scopo di garantire, fronte ad ovest, il fianco sinistro della 4a divisione indiana impegnata in attacco nella direzione di Urbino, le truppe del C. I. L. attuarono, nella giornata del 27 agosto, lo schieramento previsto (Schizzo n. 21):
— comando tattico del C. I. L. a Cagli;
— comando della II brigata a Smirra;
— XXIX battaglione bersaglieri sulle posizioni il Bufano - Monte Belvedere - la Serra;
— battaglione «Bafile» a Catonto - Cabaldo - S. Maria;
— battaglione alpini «Monte Granero» su Monte Borea, con una compagnia distaccata su Monte Pietralata; battaglione «Grado» nella zona di Acqualagna;
— IX reparto d'assalto in riserva a sud - est di Pelingo; compagnia bersaglieri motociclisti nella zona di Frontino Vecchio - l'Abbadia, sulla rotabile- Acqualagna -Piobbico, con elementi a Frontino di Naro (q. 457) e a q. 417;
— le artiglierie: IV gruppo someggiato da 75/13 nella zona a est di la Serra; IV gruppo motorizzato da 75/18 nella zona a est di Cabaldo -S. Maria; V sud di Monte l'Arce110 (zona di Acqualagna); gli altri gruppi in movimento per raggiungere: il I gruppo da 105/28 la zona de La Torraccia, il II gruppo da 100/22 la zona di C. Maestade, il CLXVI gruppo da 149/19 la zona ad est della stazione di Cagli.
Essendosi intanto venuto a conoscere che i tedeschi stavano ripiegando, oltre che ad est dove l'attacco della 42 divisione indiana proseguiva favorevolmente, anche dalle posizioni a nord -ovest di Acqualagna sia verso Urbania che verso Fermignano, il comandante del C. I. L. dispose che il 28 mattino:
— il reggimento «S. Marco» e il IX reparto d'assalto, col V gruppo someggiato da 75/13, muovessero oltre il Candigliano sulla displuviale tra il Candigliano e il Metauro; la compagnia bersaglieri motociclisti effettuasse delle puntate esplorative in direzione di Urbino, di Urbania e di Piobbico.
All'alba del 28, infatti, i due battaglioni del reggimento «S. Marco», il IX reparto d'assalto e il V gruppo someggiato iniziarono l'avanzata oltre il Candigliano, raggiungendo prima di sera la parte più settentrionale della displuviale — il tra « il Monte Candigliano Granero e » il e Metauro,il XXIX mentre gli altri due battaglioni bersaglieri — rimanendo in 2° scaglione, provvidero ad estendere e consolidare l'occupazione tra Cagli ed Acqualagna.
Contemporaneamente, sempre nella giornata del 28, la 1a compagnia bersaglieri motociclisti effettuava le previste puntate esplorative distaccando a ventaglio:
— un plotone ad Urbino dove entrò verso le ore 17, prendendo subito collegamento con uno squadrone autoblindo inglese giunto anch'esso da poco in città;
— un plotone verso Urbania il quale, raggiunta la periferia della città, rilevò le alture immediatamente a nord presidiate dal nemico le cui pattuglie si spingevano anche nell'abitato con molta frequenza (ogni 2-3 ore);
— un plotone a Piobbico dove entrò verso le ore 15,30, prendendo collegamento a sinistra con elementi del 270 reggimento lancieri inglese.
Dall'insieme delle notizie che si poterono raccogliere sul nemico, si potè riuscire a sapere che i tedeschi si erano ormai ritirati al di là sulla sinistra del Metauro tenendo occupate varie località a nord di Urbania, tra cui Case Nuove, e avendo una compagnia dislocata a Peglio; artiglierie avversarie furono segnalate su Monte Avorio.
Sulla base di tali notizie dei risultati conseguiti durante l'avanzata, il comandante del C. I. L. diede ordine ai reparti dipendenti di proseguire l'avanzata assegnando questi obiettivi:
— per il reggimento «S. Marco» : Monte di Cal Palmiere, a sud della rotabile n. 73 (est di S. Giovanni in Pozzuolo);
— per il IX reparto d'assalto: Urbania e il crocevia a nord - est di Urbania sul km. 25.
Il 29 agosto alle 7,30, la compagnia bersaglieri motociclisti occupò Urbania, distaccando anche pattuglie a Case Nuove e ai Cappuccini; l'indomani mattina 30, alle ore 7 circa, occupò Peglio che i tedeschi avevano sgombrata nella notte.
Nel frattempo, il giorno 29, nuove posizioni venivano raggiunte dagli altri reparti:
— il reggimento «S. Marco» si schierava col battaglione «Grado» a Monte di Cal Palmiere e, col battaglione « Bafile », a S. Giovanni in Pozzuolo (2 compagnie) e alla stazione di Urbania (I compagnia)
— il IX reparto d'assalto, che aveva raggiunto S. Cipriano, si spostava a sera verso Urbania;
— il XXIX battaglione bersaglieri e il battaglione alpini «Monte Granero» si stavano raccogliendo lungo la rotabile stazione di Cagli - stazione delle Pole;
— l'artiglieria si schierava col : IV gruppo someggiato da 75/ 13 a la Serra (nord -ovest di Cagli), V gruppo someggiato da 75/13 a Monte Santo (est di Urbania), I gruppo (dell'110 reggimento) da 105/28 a S. Maria in Ripuglie (sud - ovest di Fermignano), II gruppo da 100/22 a Camalacarne (sud -ovest di Fermignano), IV gruppo da 75/18 a S. Andrea (sud - est di Urbania), CLXVI gruppo da 149/ 19 nella zona della stazione delle Pole.
Con le ultime occupazioni il C. I. L. era pervenuto in vista degli avancorpi della «linea Gotica», verso il solco del Foglia, della quale si erano avute notizie da tempo[1],
Le difficoltà logistiche[2] si erano aggravate negli ultimi giorni a causa sia della deficienza di salmerie, sia del cattivo stato delle comunicazioni stradali. Per sopperire in qualche modo alla deficienza di salmerie, il comandante del C. I. L. aveva disposto che i muli del battaglione alpini «Monte Granero» venissero riuniti in salmerie e messi a disposizione del IX reparto d'assalto, e che lo stesso si facesse per i muli del IV gruppo someggiato da 75/13 mettendoli a disposizione del XXIX battaglione bersaglieri in previsione che questo dovesse presto essere impiegato in linea.
Ma il 30 agosto pervenne al C. I. L. l'ordine di sospendere ogni attività operativa e trasferirsi indietro.



[1] V.pag 81
[2] Elementi dei vari servizi si erano portati avanti per meglio assolvere il loro compito in vicinanza dei reparti operanti. Così il 28 agosto si erano dislocati a Cagli un nucleo della  51° sezione sussistenza, il 2°autoreparto e la sezione carburanti del CCL autogruppo misto; il 29 la 51° sez.sanità si era impiantata alla stazione di Pole; il 30 il 224° ospedale da campo si era trasferito a Cagli.

sabato 9 luglio 2016

Brigata Maiella Parte VI La Battaglia di Pesaro

(nota redazionale di Federico Mammarella)

VI - LA BATTAGLIA DI PESARO

(28 agosto - 5 settembre)

Alla Brigata “Maiella”, auto trasportata il 27 agosto nel settore marittimo, non vengono più conferiti compiti a sé stanti. Reparti di essa vengono aggregati al H.C.R., che opera lungo la strada 11. 16 ed altri al reggimento Ulani dei Carpazi, destinato ad occidente della detta strada. Il grosso della “Maiella” fa parte del gruppo di riserva del Comandante del Raggruppamento Cavalleria.

Ciascuno dei reparti della Brigata “Maiella” - della forza di una compagnia raggiunge il 28 agosto il proprio reggimento di assegnazione; ambedue vengono immediatamente utilizzati nelle operazioni insieme con gli squadroni di prima linea.

I giorni 29 e 30 agosto trascorrono in intense azioni di pattugliamento sul nuovo settore della zona di Pesaro, fortemente presidiata dal nemico.

Il 30 agosto gli squadroni d’avanguardia di tutti e due i reggimenti entrano nella città, ma devono ripiegare a causa di un forte contrattacco nemico.

Il 31 agosto, all’alba, i due reggimenti rinnovano l’operazione sulla città, rafforzando gli squadroni di prima schiera con i reparti della “Maiella”.

L’attacco del H.C.R. viene immediatamente contenuto al [45] limite sud della città; per contro quello sferrato dal reggimento Ulani dei Carpazi consegue una penetrazione nella periferia incontrando opposizione soltanto in vicinanza dei binari ferroviari.

A causa delle difficoltà in cui vengono a trovarsi le autoblindo nei combattimenti stradali, lo squadrone carpatico viene fatto ritirare. Il 31 agosto e il 1° settembre trascorrono tra forti azioni di pattugliamento rivolte al riconoscimento dei raggruppamenti nemici.

Nella notte dal 31 agosto al 1° settembre i reparti della “Maiella” operando insieme con le formazioni blindate, conducono forti sortite sulla città.

Una sortita effettuata dal reparto del tenente Troilo (aggregato al H.C.R.) lungo il mare sorprende e liquida un osservatorio dell’artiglieria nemica catturando tutto il materiale ottico e l’armamento. Invece una sortita del reparto del tenente Pilli ter { in corporato nel reggimento carpatico) dà luogo ad un combattimento stradale per il quale devono lamentarsi notevoli perdite: vi cadono il tenente Filliter e il tenente La Marco, comandante del nuovo plotone costituito ad Arcevia. Il comando del reparto viene assunto dal sergente Devalerio [rectius: Di Valerio, cfr. l’allegato n. 4], che, dopo aver provveduto all’evacuazione dei feriti, ripiega verso il reggimento carpatico.

Il 2 settembre, dopo breve ed aspra lotta, gli squadroni di ambo i reggimenti, che operano insieme con i reparti della “Maiella”, occupano Pesaro, assumendo posizione di difesa lungo il canale al limite nord della città. [46]

Nelle ore pomeridiane del 2 settembre il reparto della “Maiella” che opera con il reggimento Ulani dei Carpazi, riceve l’ordine di occupare la collina 166 a settentrione di Pesaro (ciò per l’impossibilità delle formazioni blindate di attraversare il canale). L’incarico viene eseguito e il reparto incontra solo debole resistenza di piccole pattuglie del nemico in ritirata. Verso le ore 15 le pattuglie del reparto prendono contatto col XII reggimento Ulani, che, operando ad occidente di Pesaro, ha raggiunto la strada n. 16 a nord della città.

Con la conquista di Pesaro e del colle 166 hanno termine le operazioni effettuate dalla Brigata “Maiella” in unione alle formazioni di cavalleria ed anche col II Corpo Polacco nel settore adriatico.

Il 5 settembre la “Maiella” insieme col Il Corpo passa nelle retrovie per il tanto meritato riposo.

Il 6 settembre si trasferisce a Recanati, ove resta sino a novembre.

La lunga sosta viene utilizzata per la riorganizzazione della Brigata completandone gli effettivi. Il capitano Troilo, inviato precedentemente in Abruzzo, vi procede all’arruolamento di nuovi volontari e di ufficiali.

Il Comandante della “Maiella” invia mezzi di trasporto per rilevarli e nello stesso tempo utilizza i mezzi stessi per far condurre i veterani della Brigata a rivedere le famiglie. Durante il periodo di riposo di Recanati a tutti i partigiani venne concessa una licenza di due settimane; le [47] licenze vennero organizzate in modo che a ciascun soldato fosse assicurato il trasporto.

Contemporaneamente il Comandante riceve per tutta la formazione una sufficiente dotazione di divise invernali, degli attrezzi e delle armi: 4 autoblinde, con mitragliatrici pesanti, e mortai.

Alla Brigata “Maiella”, in aggiunta agli effettivi nuovamente forniti dalla regione abruzzese, viene aggregata una compagnia di comando italiana. Il 1°novembre la consistenza della Brigata è di 37 ufficiali e di circa 1000 soldati ripartiti nelle seguenti 5 compagnie:

a) compagnia di comando (plotone comando, plotone dei trasporti, plotone di amministrazione);

b) 3 compagnie di linea;

e) compagnia armi appoggio.

I soldati della “Maiella” portano le divise inglesi e i berretti italiani.

Quale distintivo della formazione resta confermata la mostrina del tipo cavalleria dai colori nazionali italiani.


Ai primi di novembre il tenente colonnello Lewicki, trasferito al 15° reggimento Ulani, consegna il comando della Brigata al maggiore Josef (Giuseppe)Kopec, che lo tiene sino al termine delle operazioni belliche. [48]