I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli

I Carri polacchi in marcia verso Castelferretti, al bivio di Casteld'Emilio, sotto Paterno 18 lugli
Bivio per Casteld'Emilio, sotto Paterno: La popolazione civile, in maggioranza femminile in quanto gli uomini erano nascosti applaude al passaggio dei carri polacchi

martedì 22 marzo 2011

Il contributo degli Alpini alla guerra di Liberazione


PAGINE DI DIARIO


Sergio Pivetta
Martedì 21 marzo 1944.
Abbiamo di fronte reparti di fanteria e di Gebirjager della Divisione Edelweiss. Con la popolazione si sono comportati bene. Davano pane ai bambini. Costringevano gli uomini a lavorare, ma rispettavano le donne. Poi, sono arrivate le cavallette. I marocchini. Non hanno rispettato nulla. Vandali, perdoni, non si sono accontentati di devastare, rompere, rubare, sfondare mura, tetti, pavimenti, mobili, per cercare merce da asportare; hanno violentato donne, giovani e vecchie, saccheggiato perfino le  chiese. Uno di loro è rimasto ucciso sotto la statua di San Antonio, mentre tentava di muoverla. La popolazione, che dico mai, quei poveri esseri umani sparuti e macilenti che ancora vagano per i casolari in rovina, fanno una pena incredibile. Vivono di quello che offriamo loro, perché più nulla è rimasto di quel poco che avevano. I bambini, poveri pastorelli ricoperti di miseri stracci, sono sempre tra noi. Tra una carezza ed un “Boia fauss” qualcuno porge loro del pane, qualche altro offre dei biscotti…. Molti miei Alpini hanno dei figli, in Val d’Aosta o nella Valtellina. Sono quasi tutti valligiani piemontesi e lombardi; c’è anche qualche friulano, reduce dall’Albania.

Mercoledì  22 marzo 1944.

Un istante fa Mazzuchelli ha lasciato partire inavvertitamente un colpo di mitra. Bianco come un cencio mi fa “Ti ho preso?”. Ed io di rimando “Aspetta un momento, non lo so?”. Poi dopo essermi stirato cautamente, mi sono convinto d’essere rimasto illeso. La pallottola mi aveva sfiorato mentre fortunatamente mi stavo girando; se non mi fossi mosso, mi avrebbe colpito in pieno. Si era conficcata alle mie spalle, nel muro, all’altezza del cuore.
……
Aerei tedeschi……la contraerea apre un fuco micidiale.

Giovedì 23 marzo 1944.

Nevica. Don Pera ha celebrata la Messa. Un semplice rustico altare da campo, in una suggestiva cornice di nevischio. Sullo sfondo le rocciose pareti di Monte Marrone. Attorno, muri di Alpini.[1]

Venerdi 24 marzo 1944

Siamo alla base di partenza. La zona è ben defilata al tiro. In giuro, qualche mina, qualche cadavere insepolto.Sotto un mucchietto di sassi, spuntano i resti di un piede divorato da centinaia di vermi.[2]

Sabato 25 marzo 1944.

Nevica.Probabilmente lassù ci arà tormenta. Quaggiù, a valle, fa piuttosto fresco…….E’ una cosa divertentissima vedere gli Alpini alle prese con lo scatolame americano….”L’uma mai magè tant roba parei”…..”Aiè ‘na jepp mac par on di nui”….. E con fanciullesca curiosità cominciano a trafficare attorno alle scatolette ed ai pacchetti, ognuno dei quali ci riserva una sorpresa.

Domenica  26 marzo 1944.

Siamo a mille metri circa. La temperatura oscilla tra gli 8 e i 10 gradi sotto zero. Ieri Sera e tutta stanotte ha imperversato la tormenta. Tra i pini, il vento sibilava rabbioso. Stamane, sotto le tende, ci siamo svegliati con le coperte bianche di neve, una candida coltre di due.tre centimetri, filtrava tra le fessure. Don Pera celebra nel pomeriggio la S. Messa.

Lunedì 27 marzo 1944.

Il tempo è ristabilito. La squadra esploratori, equipaggiata con materiale artico americano, sale a metà costa per stabilirvi una piccola base che, per il momento, funge da posto avanzato. Tra qualche giorno attaccheremo la parete di Monte Marrone. Uno strapiombo di 600-700 metri. Dovremo salire fino a quota 1700-1800 superando passaggi di secondo grado. Con ghiaccio e neve. Con zaino, armi, viveri e munizioni.

Martedì 28 marzo 1944.

Stanotte è nevicato. Stamane i plotoni che debbono attaccare sono stati equipaggiati. Presto agiremo. Il cannone tuona di continuo. Sono in numeri bocche da fuoco che, dalle vallate, gettano i loro proiettili sulle immediate retrovie della prima linea nemica. Attorno c’è un po’ di tutto. Munizioni, elemetti, oggetti di vestiario, bombe, casse, mine….materiale abbandonato d’ogni genere. Ci sono anche….porca miseria, ne ho ammazzati cinque, cinque bei pidocchietti, vacca naja!

Mercoledì  29 marzo 1944.

I tedeschi tirano su un paesotto, San Pietro. Rispondono le artiglierie alleate In particolar modo le batterie elettriche che sparano a raffica. Un finimondo!


Giovedì 30 marzo 1944.

Un colpo di mortaio a 100 metri. Stanotte hanno tirato molto sulle nostre posizioni. Domani mattina, attacchiamo. Vado, mamma. Lassù con i miei Alpini. Tra quelle bianche cime che ho sempre amato. Avrei preferito battermi contro gli Alleati. Non conta. Porto le fiamme verdi. Qui si tratta dell’onore degli Alpini d’Italia. Quale destino mi attenda non so. Ma ho fede in Dio. Un bacio a te, babbo. Un bacio alle mie sorelle, Leda e Mary. Veglia tu. Mamma, sul tuo Alpino.

Venerdì 31 marzo 1944

Ed eccoci qua. Senza aver sparato un colpo solo. Monte Marrone è nostro. Di tedeschi nemmeno l’ombra. Preceduti dalla squadra esploratori, siamo giunti quassù con una marcia di tre ore. Con il Sottotenente Parodi e con la squadra ho fornita la punta alla Compagnia e..e ho anche rischiato di ruzzolare a valle, più di una volta. Abbiamo dovuto attraversare diversi nevai rapidissimi, e siamo stati anche costretti a superare qualche costone roccioso. Alla nostra sinistra, i Bersaglieri tengono le Mainarde. Alle nostre spalle su Monte Castelnuovo vi sono l’osservatorio e la nostra batteria. Davanti a noi Monte Mare, minaccioso sperone. Là il nemico……Tutto così semplice. Si, per la cronaca. No, almeno per quello che mi riguarda. E’ andata così. Pochi minuti prima che ci muovessimo, stamane, mi chiama il Sottotenente Parodi: “ Sergente, tu va in testa con la tua squadra. Viene con te anche il Sottotenente Guarnirei”. Si parte. Un’ora di avvicinamento, nella boscaglia, poi sbuchiamo all’aperto. Neve, bianco, dappertutto. Attraversiamo cautamente un ripidissimo, pericoloso nevaio. Il Sottotrenenete Guarnirei fa fernare la squadra, fa piazzare il fucile mitragliatore “Bon, adesso andremo avanti…” .. “Signorsì, avanti ragazzi!”….”No, no lori no, mi e ti”….”Noialtri due? Mi e lu soli?.. no saria mejo..” ….No, no, per cossa vustu risciar la pelle dei to omini?..”

Avanziamo con cautela, per un centinaio di metri: “Vidustu qualcosa?”….”No, sior Tenente”…”Sentistu ruomore?”….”Mi no, gnente.”…”Alora ciama i tosati”. Un cenno e la squadra mi raggiunge. Ma il Tenente non mi da nemmeno il tempo di tirarmi su. “Avanti, andremo”….”Signorsì avanti ragazzi.” “ Fermeve, voialtri, ste boni, coverzene le spalle, andremo noialtri due.”.. ”Soli, sior Tenente?” “Soli, soli, dai, movete!”. Altri cinquanta metri, cento metri. Non si sente nulla. “Posso ciamarli, sior Tenente?”….”Adesso sì”….I miei Alpini si avvicinano…così va meglio. “Sergente, andemo”. Faccio piazzare nuovamente il fucile mitragliatore e lo seguo, ormai rassegnato….”Che Dio ne la mandi bona…”
D’improvviso, mi par di sentir qualcosa. Mi fermo. Il Tenente mi fa un cenno. Mi avvicino…”Sentistu gnente?”…”Mi sembra de si, i pararia dei colpi, xe qualchedun che batte”…”Risento anche mi”…”Alora, sior Tenente, li ciamemo? No saria mejo ciamar tutti gli altri?”….”No no, prima andremo a veder…mi me par che i vegna de lassù, mi vado su dritto a destra, se vedemo de sora, ma sta atento, sastu, bocia!”
Quatto quatto, strisciando, passo sotto il roccione, mi inerpico cautamente… trascorrono più o meno dieci minuti…sono quasi sul ciglio…..mi affaccio, trattenendo il fiato, su di un pianoro deserto.. “Adesso mi beccano”…ma  non succede niente…mi guardo intorno.. al centro del pianoro un tronco d’albero..ed i colpi, quei maledetti colpi che adesso si sentono ancora più distintntamente.
“Sacr…” qualcosa si muove. Proprio di fronte a me, dall’altra parte. Afferro il mitra, prendo la mira.. 2Adesso te fasso secco…ma…cosa xelo?” Aguzzo gli occhi…una penna nera spunta piano piano dall’altra parte, la segue un capello e sotto il capello la testa del Sottotenente Guarnirei che mi fa “Sestu ti, Sergente?”.. Mi alzo in piedi. 2Son mi sì, sior Tenente..salo che stavo per tirarghe?….se no gera pere quella penna…”
“Tirarme?” a mi? Ah benon..” Ci guardammo inotnro. Non c’è anima viva. Solo il solito rumore. 2Ma sti colpi, da dove vienli?” “De la, sior Tenente, da quel tronco d’albero” Ci avviciniamo. Dietro il tronco, un picchio.

Sabato 1  aprile 1944. “… la guerra è bella, ma scomoda…”

A parte il federo circa 20 sotto zero, fino ad ora è andata fin troppo bene! Un’escursione, una…prima invernale, una esercitazione ben riuscita, e va là. La cosa più divertente è stato l’ascoltare i resoconti tedesco ed alleato sulla “conquista di Monte Marrone”..” le nostre valorose truppe, dopo aver inferto gravi perdite al nemico, sono state costrette da preponderanti forze nemiche a ripiegare su posizioni prestabilite….” “… le valorose truppe alpine del Corpo Italiano di Liberazione, presa d’assalto, dopo arditissima scalata notturna, la cima di Monte Marrone, hanno travolto l’accanita resistenza nemica, attestandosi saldamente sulla vetta..”

Domenica  2 aprile 1944.

Ieri notte ho avuto freddo.Per forza!Con la tenda piazzata sopra tre o quattro metri di neve! Stanotte è andata un po’ meglio. Ieri sera, però, c’era vento gelido e rabbioso, da far temere che ci portasse via, con la tenda e tutto……si odono raffiche di armi automatiche. Pochi metri sopra le nostre teste fischiano di continuo proiettili di artiglieria e bombe dei nostri mortai. Tirano su Monte Mare. Stamae è venuto a farmi visita Stortoni. Sono stato veramente lieti di vederlo. E’ stato decorato di medaglia di bronzo a Monte Lungo. E’ della famosa 2° Compagnia Bersaglieri: quella che non tornò. MONTE LUNGO! Un nome da ricordare. Un Battaglione di studenti universitari allievi-Ufficiali, trecento ragazzi di ventun anni mandati al macello. ……Da domani ci rifonirà la sussistenza inglese. Va male, si profila un addio all’abbondanza!……Il Generale Utili è salito a farci visita, assieme ad un Ufficiale polacco….Bellissimo pomeriggio, oggi. Fa persino quasi caldo! Ne approfitto per andare a defilar e meglio la tenda…Ma prima…un pensiero a te, mamma, cui forse il cuore dice che tuo figlio è quassù. Sorrdi, mamma, sii sempre serena. La Madonna degli Alpini mi protegge. Ritornerò. E ritornerò s testa alta, perché stò compiendo il mio dovere di Italiano, anche se oggi combatto contro quelle idee che ieri professavo. Non so se questo sia giusto. So soltanto che forse questo contribuirà a far si che domani ci venga lasciato un tozzo di pane per vivere.


Lunedì 3 aprile 1944.

Una pattuglia tedesca di otto uomini è stata sorpresa dalla 1° Compagnia. Due prigionieri, un morto, vari feriti

Martedì 4 aprile 1944

Stamane  mi sono svegliato alle dieci. Sto facendo una “prima linea” alquanto originale.O, perlomeno, alquanto comoda. Giornata primaverile, oggi meravigliosa. Si sta quasi bene a torso nudo. No ho approfittato per sferrare un deciso attacco contro i……carri armati che si stanno annidando tra le pieghe della  mia uniforme. No ho distrutti…16. Beh, cosa sta succdendo? I mortai tirano a tutto spiano su Monte Mare.

Mercoledì 5 aprile 1944.

…con tutto lo scatolame che ci danno, quanta nostalgia di un abuona pastasciutta e di una insalatina….Ieri sera durante il mio turno di sentinella, ho assistito ad uno spettacolo mirabile. Da quassù le vampe delle ocche da fuoco creano una fantasmagoria di luci nella notte. A sinistra, a Montecassino, è un lampeggiante continuo di bagliori rossastr. Tutta la notte il fronte è in rumoreggiare ininterrotto. Secche frustate di colpi in partenza, schianto e boati di proiettili in arrivo. Fiammate, rimbombi…..Tu, S…. tu sei al sicuro, il destino ti ha portato lontano dal fronte. Tu non sai cos’è la guerra. Tu non vedi la guerra. Non puoi capire. Ma non ti invidio. Perché qui, dove tuona il cannone, quassù tra le cime ove adesso sorrido, ed un colpo improvviso potrebbe troncare la mia giovinezza, qui, S…. si indossa la toga virile

Venerdi 7 aprile 1944

Questa notte una nostra pattuglia si è spinta sino a Monte Mare senza incontrare anima viva…. Nella foschia del mattino spazio con lo sguardo sulle vallate sottostanti, seminascoste dalle nubi e sulle catene montuose che si stendono a perdita d’occhi..ed il mio pensiero vola a te, o mamma. Forse volgendo lo sguardo alle montagne, a quei nostri monti che tanto amo, senti battere il cuore. Su altri  monti, meno conosciuti ma non meno suggestivi , su cime non meno belle e non meno aspre, vive Sergio, il tuo Alpino. ..e un motivo, caro tante mamme, un motivo che tu mi cantavi quand’ero ancora bimbo mi ritorna nel cuore, quasi portato dalla lieve brezza che mi lambisce il volto: “Lassù nella casetta sperduta sul confin….viveva una vecchietta, la madre di un Alpin…”…
Ma adesso, allegra, mamma, vado a prendere un po’ di acqua e mi preparo un bel minestrone ( tu lo chiameresti “pasticcio” e ti metteresti le mani nei capelli) Poi prenderò il tè o il caffè, e mi coricherò pensando a te. Più tardi verrà un Alpino a svegliarmi. 2Sergent, a l’è l’ora”. E monterò di sentinella, a vegliare sul sonno tranquillo dei miei compagni. Fa un po’ fresco, di notte, ma quattro ore passano presto, e poi arriva il cambio.

Sabato 8  aprile 1944
Un aereo forse un Macchi, ci ha sorvolato lungamente. L’hanno accolto con un fuoco di contraerea spaventoso. Un bel fegato, quel pilota!…. Aerei americani hanno bombardato Cassino[3] Quando passano, oscurano il cielo, tanto sono numerosi.Penso a quel Macchi solitario, tento di contare i bombardieri americani che, a centinaia, vanno a distruggere le nostre case, le nostre città del Nord, e mi ritrovo sulle labbra un motivetto “Vincere, Vincere, Vincere, e vinceremo in cielo, in terra , in mare.”

Lunedì di Pasqua 10  aprile 1944
E’ il mio turno di guardia. Nel gelo della notte, tengo gli occhi ben aperti. Improvviso un colpo di mitra. Guardo l’orologio: le 3,15. Un altro colpo. Una raffica. Un crescendo di colpi. Appostato tra due rocce, stringo nervosamente il mio mitra, scruto nel buio, ed aspetto. “Se qualcuno mi si para dinanzi, qui “trova lunga” accidenti a loro, proprio questa notte dovevano attaccare?” borbotto con me stesso. Risvegliati bruscamente, arrivano mugugnando, a darmi coraggio, tutti gli altri. Sparano, sulla destra. Sembra vicino. Stanno attaccando la 1° Compagnia. Isolati sul nostro caposaldo da un serie di pareti strapiombanti sul altrettanti precipizi, non possiamo far altro che aspettare. I nostri mortai iniziano un infernale fuoco di sbarramento. I proiettili fischiano che è un piacere. A valle le batterie polacche ed italiane si ridestano. Ha inizio un concerto terrificante di esplosioni. Le artiglierie tedesche rispondono. I nostri c’è la mettano tutta…accidenti, cosa fanno? Stanno sparando troppo basso, tirano addosso a noi..sulle tende, via via al riparo, oltre la cresta, allo scoperto, proprio nel settore del quale stiamo aspettando l’attacco. Ma non viene nessuna. Il fuoco rallenta, diminuisce, poi cessa. Alla 1° Compagnia un caduto, il Sergente Maggiore Falubba. Poi vari feriti. Alcuni morti tra i tedeschi, ritiratesi abbandonando molte armi…..Anche sulle Mainarde un attacco tedesco di diversione. Respinto. Qualche caduto tra i paracadutisti del 184° “Nembo”

Martedì 11  aprile 1944
Mi è caro, oggi, ricordare questa data. 11 aprile: 19° compleanno di mia sorella. Povera cara Leda!….Chissa con quale tristezza, lontana dal babbo prigioniero in Etiopia e dla fratello di cui sicuramente non hai notizie, forse anche del tuo ragazzo, Alpino come me, trascorrerai questa data che un tempo era giorno di festa! Coraggio, verranno giorni migliori, ritorneremo tutti, forse, ci ritroveremo per dimenticare, nella gioia di quel momento, l’amarezza di questi durissimi mesi….E tu? Quante volte rispenso a quell’adagio che tu ben conosci: “La lontananza è per l’amore ciò che il vento è per la fiamma; spegne un piccolo fuoco ravviva un grande incendio”.

Venerdì 14  aprile 1944
La 2° Compagnia, scesa da Monte Marrone, caposaldo di sinistra, il 12, dopo aver avuto il cambio dai bersaglieri, è risalita ieri a dare il cambio alla 1°, al centro dello schieramento, dove è avvenuto l’attacco del Lunedì di pasqua. La 3° Compagnia, che con i suoi arditi era corsa a rinforzare la 1°, contrattaccando a bombe a mano il nemico mettendolo in fuga, è sempre al suo posto, sulla destra, nel bosco. Avrà a sua volta il cambio dalla 1° fra otto giorni.


[1] Nello stesso giorno, alle ore 14 circa a Roma, si svolgevano gli avvenimenti in via Rasella, con l’attacco dei GAP Romani ad una formazione di altoatesini inquadrati in un Battaglione di Polizia in servizio a Roma. (Nota della Redazione)
[2] Alle fosse Ardeatine, la Polizia Tedesca al comando del ten. col. Kappler compie la Rappresaglia per l’attentato in via Rasella, dove sono stati uccisi 33 soldati tedeschi. Sono uccisi 335 italiani, 10 Italiani per un soldato tedesco ucciso. Per i 5 uccisi in più Kappler nel dopoguerra sarà condannato all’ergastolo. ( Nota della redazione)
[3] Il primo bombardamento della Abbazia di Montecassino è del 15 Febbraio 1944.

sabato 12 marzo 2011

I Parte
10 settembre -30 settembre 1943

Elenco cronologico dei passi svolti da parte italiana per il potenziamento dello sforzo bellico del paese in cooperazione con gli alleati.


Allegato 1 al volume presentato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1946 per sostenere le ragioni dell’Italia alla Conferenza della pace.

“Il contributo italiano alla guerra contro la Germania”
Ministero degli Affari Esteri
 Servizio Affari Generali – Ufficio Studi e Documentazione
Roma 1946

10 settembre 1943
Il Generale Eisenhower al Maresciallo Badoglio
Messaggio col quale il Capo del Governo viene invitato ad orientare la nazione in senso avverso ai tedeschi. Il Generale Eisenhower afferma che l’intero futuro e l’onore dell’Italia dipendono da ciò che le sue forze armate sono pronte a fare.

10 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Generale Eisenhower
In risposta al messaggio precedente, il Capo del Governo assicura di avere già disposto perchè le Forze Armate Italiane  agiscano con vigore  contro i tedeschi ed annunzia la diramazione di un messaggio del Re e di un suo proclama alla Nazione. Chiede sia inviato a Brindisi un ufficiale alleato di collegamento e sollecita un concorso rapido e potente degli Alleati.

13 settembre 1943
Il Comando Supremo Italiano al Generale Castellano, Capo della Missione Italiana presso il Comandante in Capo Alleato.
Si fa presente l’effetto deprimente provocato nel popolo italiano dalla pubblicazione, fatta da parte tedesca, delle condizioni di armistizio. Si chiede che venga chiarito che le condizioni della nostra pace saranno in funzione del nostro apporto alla guerra contro i tedeschi.

12 settembre 1943
Il Presidente Roosevelt e il Primo Ministro Churchill al Maresciallo Badoglio.
Messaggio d’incoraggiamento  al popolo italiano. Promessa di una rapida liberazione dell’Italia ed assicurazione di un posto degno tra i vecchi amici dell’Italia.

13 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Presidente Roosevelt e al Primo Ministro Churchill
Risposta al messaggio precedente. Si assicura che tutto il possibile è e sarà fatto da parte del Popolo Italiano e delle Forze armate.

13 settembre 1943
Il capo del Governo riceve l’ammiraglio Power al quale consegna la risposta precedente.
Nel colloquio che ne segue, l’Ammiraglio si dichiara lieto del comportamento della flotta italiana e riafferma la necessità che altre forze armate si affianchino agli Alleati per cacciare i tedeschi dall’Italia.

14 settembre 1943
Colloquio del Capo di S.M. Generale italiano con i Generali Mason, Mac Farlane e Taylor della Missione Alleata.
Vengono trattati vari argomenti: tra l’atro il capo di S.M. Generale fa presente nuovamente che i tedeschi si stanno impadronendo delle Isole Jonie e dalmate, minacciano la Corsica e l’Elba, hanno occupato Rodi e sono in procinto di attaccare Lero, sollecita pertanto una rapida azione alleata. Circa il modo in cui le forze italiane disponibili potranno collaborare con le forze alleate, il Capo di S.M. Generale Italiano  rappresenta le necessità, in materiale e armamenti, ed espone alcune idee sulle operazioni che sarebbe bene compiere per la cacciata dei tedeschi dall’Italia e il recupero delle forze italiane dislocate in territori extrametropolitani.

15 settembre 1943
Il Comando Supremo al Generale  Mac Farlane
Appunto sulla propaganda fatta dai tedeschi circa l’armistizio. Richiesta che da parte Alleata si faccia conoscere che l’applicazione delle clausole d’armistizio è subordinata al contegno italiano, e che gli italiani hanno virilmente agito contro i tedeschi.
Durante tutto il mese di settembre l’azione del comando Supremo tende in modo particolare ad ottenere che gli Alleati intervengano a sostegno delle truppe italiane che combattono in Balcania, nelle isole Jonie e dell’Egeo, in Corsica; o quanto meno, sia concesso inviare dalla Madre Patria tutti quegli aiuti che la situazione permette. Gli Alleati, non solo non intervengono, ma non consentono nemmeno che da parte italiana s’inviino quegli aiuti – particolarmente aerei e navali -che sarebbe possibile inviare.

19 settembre 1943
Colloquio del Capo di S.M. Generale Italiano con il Comm. Stone ed il Generale Mac Farlane.
Il generale Ambrosio insiste sulla necessità di agire al più presto con la propaganda e soprattutto con l’attività operativa.
Riafferma la convenienza di uno sbarco a sud di Ancona o, comunque, di operazioni che accelerino l’occupazione dell’Italia, tenendo presente che, nell’l’Italia settentrionale, si trovano le nostre industrie e che ivi sono aerei, navi mercantili e da guerra in costruzione.

21 settembre 1943
Il Generale Mac Farlane, capo della Missione Militare Alleata presso il Governo Italiano al Maresciallo Badoglio.
Comunica verbalmente che per ordine superiore, le truppe italiane non avrebbero più dovuto partecipare a combattimenti fino a nuovo ordine.

21 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Comandante in Capo Alleato.
Riferendosi alla comunicazione orale del Generale Mac Farlane, telegrafa ribadendo la decisione delle truppe italiane nel volere continuare a partecipare alla lotta contro i tedeschi.
Nessuna risposta viene data a tale telegramma.

22 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Generale Castellano, capo della Missione Italiana presso il Comandante in Capo Alleato.
Istruzione di intervenire presso il generale Eisenhower protestando contro la disposizione alleata secondo la quale il 50mo corpo d’armata italiano dovrebbe avere ormai solo  compiti di retrovia.
Si insiste sul fatto che gli italiani vogliono concorrere col loro sangue alla liberazione del loro paese.

24 settembre 1943
Comunicazione del Generale Mac Farlane
Gli Anglo Americani autorizzano l’impiego di un raggruppamento motorizzato italiano che dovrà essere pronto entro il 30 settembre.
L’approntamento si svolge in mezzo ad enormi difficoltà in quanto gli alleati stessi, a diverse riprese, requisiscono, bloccano o asportano i materiali coi quali si dovrebbe equipaggiare il raggruppamento.

29 settembre 1943
Convegno di Malta
Il Generale Eisenhower invita il Governo Italiano a dichiarare guerra alla Germania, afferma di essere favorevole all’approntamento di divisioni italiane da far combattere contro i tedeschi, e promette di aiutarne l’equipaggiamento con la preda bellica.

30 settembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana.
Viene consegnato un promemoria (che avrebbe dovuto essere trasmesso il giorno precedente a Malta, e non lo fu perché non lo consentì l’andamento della discussione) nel quale è nuovamente prospettata la necessità di ricostruire l’Esercito Italiano che potrebbe così dare un notevole contributo alla causa delle Nazioni Unite. Con un modesto concorso anglo-americano in automezzi per tre divisioni, si potrebbe approntare subito un armata di circa 10 divisioni; a sostegno di ciò si fa osservare che le nostre unità hanno già operato ed operano in cooperazione con gli anglo-americani, in Sardegna, in Corsica e nell’Egeo.
Il promemoria non ottiene alcuna risposta diretta.

II Parte
1 Ottobre - 30 Ottobre 1943

Elenco cronologico dei passi svolti da parte italiana per il potenziamento dello sforzo bellico del paese in cooperazione con gli alleati.


Allegato 1 al volume presentato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1946 per sostenere le ragioni dell’Italia alla Conferenza della pace.

“Il contributo italiano alla guerra contro la Germania”
Ministero degli Affari Esteri
 Servizio Affari Generali – Ufficio Studi e Documentazione
Roma 1946


1 ottobre 1943
Disposizioni per l’approntamento di due divisioni
In seguito alle dichiarazioni del Generale Eisenhower, il Comando Supremo dispone per l’approntamento di una divisione paracadutisti e di almeno due di fanteria; del Comando 51mo Corpo d’Armata e delle divisioni “Mantova”, “Piceno”, e “Legnano”.

3 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana.
Si assicura che in base a quanto concordato nella riunione di Malta, si sta provvedendo alla preparazione  di alcune divisioni scelte da impiegare al più presto in zona  di operazioni. Per aumentare le possibilità di cooperazione, si rappresenta l’opportunità di costituire nuove Grandi Unità utilizzando prigionieri di guerra.

6 ottobre 1943
Colloquio a  S. Spirito tra il Generale Alexander ed il Capo di S.M. Generale Italiano.
Il Generale Alexander prende atto dell’avvenuta costituzione del primo raggruppamento motorizzato, e si dichiara favorevole al ricupero di qualche altra unità.

9 ottobre 1943
Il capo della Missione Militare Anglo-Americana al Capo di S.M. Generale.
Si chiede da parte alleata che gli ufficiali e soldati italiani prigionieri siano autorizzati ad aiutare gli Alleati, a beneficio della causa comune, in servizi non di combattimento ma connessi con lo sforzo bellico.

10 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale  Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana
Il generale Taylor viene interessato perché sia revocato l’ordine alle truppe italiane in Corsica, che si devono trasferire in Sardegna, di cedere ai francesi armi, automezzi e munizioni. Si fa presente che ciò è in contrasto con le disposizioni per l’impiego delle truppe italiane nella penisola.

10 ottobre 1943
Il Sottocapo di S.M. Generale al Capo della Missione Militare Anglo-Americana
Si chiede il trasferimento dalla Sardegna nelle Puglie del 1^ Battaglione Arditi, particolarmente addestrato al sabotaggio.
Quantunque il trasporto possa avvenire con mezzi navali italiani, esso non sarà concesso che dopo successive insistenze, nel marzo 1944.

11 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana.
Viene comunicata l’adesione di massima del Governo italiano alla proposta alleata del 9 ottobre e, a tale scopo, si unisce una dichiarazione del Maresciallo Badoglio da far pervenire ai prigionieri. Con l’occasione, si insiste sul desiderio italiano affinché i prigionieri di guerra – specialmente quelli che si offrano come volontari – possano costituire vere e proprie unità combattenti.

13 ottobre 1943
Il Capo del Governo al Generale Eisenhower
Vengono comunicate le linee del programma tracciato dalla Stato Maggiore Generale Italiano nei riguardi delle Forze Armate da usare contro i tedeschi. Tra l’altro, il Maresciallo Badoglio così si esprime: “Ora che l’Italia ha dichiarato guerra alla Germania, se non si vuole che questo sia un semplice gesto platonico, bisogna che Voi prendiate in considerazione le nostre richieste  in modo da mettermi in condizioni di dare un notevole concorso di forze alle armate ai Vostri ordini. Voi mi avete scritto che l’eventuale miglioramento delle condizioni di armistizio dipenderà dall’azione esplicita del Governo italiano. Ma se Voi non mi aiutate io non potrò esplicare che buona volontà”.

17 ottobre 1943
La Missione Militare Alleata al Capo di S.M. Generale Italiano.
Promemoria riguardante le Forze Armate Italiane, esclusa la Marina (per la quale vigono accordi precedenti).
In contrasto con le dichiarazioni del Generale Eisenhower a Malta, si fa sapere che, per difficoltà di comando, di alimentazione e di rinnovo, non è previsto l’impiego su vasta scala di truppe italiane  combattenti, salvo la brigata rinforzata. Viene invece previsto l’impiego, come truppe ausiliarie, di circa 10 divisioni, oltre al concorso di unità del genio, dei collegamenti ed altre specializzate.
L’Aviazione italiana verrà impiegata nei Balcani.

18 ottobre 1943
Il Generale Taylor al Maresciallo Badoglio (Memorandum con cui viene comunicata la Dichiarazione Anglo-Americano-Sovietica in merito alla cobelligeranza).
La relazione di cobelligeranza fra il Governo dell’Italia ed i Governi delle Nazioni Unite non può di per sé intaccare (affect) le clausole recentemente firmate, che conservano il loro pieno vigore e potranno essere modificate (adjusted) mediante accordo fra i governi alleati in considerazione dell’assistenza che il Governo italiano potrà portare alla causa delle Nazioni Unite.

19 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Alleata
In risposta al promemoria precedente si assicura che la collaborazione italiana in Italia e nei Balcani, continuerà nella maniera più intensa possibile. Si riconferma il desiderio italiano di poter partecipare alla guerra anche in una forma più diretta, e si chiede che possano essere  trasferite nell’Italia continentale due divisioni di fanteria ed una di paracadutisti che si trovano in Sardegna.

22 ottobre 1943
Il Comando Supremo al Capo della Missione Militare Anglo-Americana
Viene proposta agli alleati l’utilizzazione di un battaglione arditi e due di mitraglieri.
Risposta negativa.

 22 ottobre 1943
Il Comando Supremo al Capo della Missione Italiana presso il Comando in Capo degli Alleati.
Viene interessata la Missione Italiana presso il Comando in Capo Alleato affinché insista nel far presente quanto la collaborazione diretta, da noi offerta, sarebbe utile alla causa alleata. Si fanno presenti anche le possibilità di collaborazione dei prigionieri.

Ottobre 1943
Le nostre autorità intervengono più volte per ottenere la revoca, od almeno una attenuamento della disposizione secondo la quale le nostre truppe, che hanno cacciato i tedeschi dalla Corsica, debbono, nel rientrare in Sardegna, abbandonare ai francesi il proprio materiale di guerra.

29 ottobre 1943
La Missione Militare Italiana al Capo di S.M. Italiano
Promemoria nel quale si annunzia la richiesta da parte del Comandante in Capo Alleato, dell’approntamento immediato di una divisione alpina.

30 ottobre 1943
Il capo della Missione Italiana presso il Comando in capo Alleato al Comando Supremo Italiano
Il Generale Castellano riferisce sui tentativi fatti anche da parte sua in merito alla costituzione di reparti operanti italiani. Tratta anche della questione dei prigionieri , facendo presente che il loro trattamento da parte americana è ottimo, meno buono da parte degli inglesi, assolutamente inumano da parte dei francesi, sui quali anche il Generale Eisenhower ha dovuto fare forti pressioni onde indurli ad un diverso atteggiamento.

31 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo del Governo
Di fronte al persistere del duplice atteggiamento anglo-americano, consistente nell’insistere, da un lato, nella propaganda al combattimento, e nel ridurre, dall’altro, il nostro apporto ostacolandolo in tutte le maniere, il Capo di S.M. Generale chiede che la questione sia trattata dal Governo, al di fuori della Missione Militare dei Comandi Alleati locali.


III Parte
1 Novembre - 30 Novembre 1943

Elenco cronologico dei passi svolti da parte italiana per il potenziamento dello sforzo bellico del paese in cooperazione con gli alleati.


Allegato 1 al volume presentato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1946 per sostenere le ragioni dell’Italia alla Conferenza della pace.

“Il contributo italiano alla guerra contro la Germania”
Ministero degli Affari Esteri
 Servizio Affari Generali – Ufficio Studi e Documentazione
Roma 1946



1^ novembre 1943
Il Capo di S.M Generale Italiano al Capo della Missione Militare Alleata
Circa una richiesta di approntare subito, per necessità della 5^ Armata, tutte le unità someggiate esistenti in Sardegna, se ne fanno presente i riflessi fortemente negativi sull’efficienza delle costituende unità dell’esercito, alle quali mancherebbero i quadrupedi per le artiglierie.

8 novembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Italiana presso il Comando in Capo Alleato
Viene comunicato il nuovo ordinamento dell’Aeronautica e vengono date istruzioni di segnalare al Comando in Capo le possibilità di impiego delle forze Aeree Italiane e quelle di produzione di materiale aeronautico.
13 novembre 1943
Il Comando Supremo Italiano al capo della Missione Militare Italiana presso il Comando in Capo Alleato
Si richiedono chiarimenti per contrasti fra le disposizioni date dalla Missione Militare Alleata in Italia e le decisioni del Comandante in Capo Alleato circa il nostro concorso alle operazioni.

15 novembre 1943
Il Comando Supremo Italiano al Capo della Missione Militare Italiana presso il Comando in Capo Alleato
Istruzione di intervenire presso il Comando in Capo Alleato poiché, contrariamente a quanto esso aveva stabilito in precedenza, la Divisione “Cremona”, rientrando dalla Corsica, è stata costretta, dalla Missione  Alleata stabilita in quell’isola, a lasciare anche i cannoni da 47-32.
 L’azione slegata tra Comando in Capo e Missione Militare Alleata nuoce all’approntamento dei reparti, in quanto vengono tolti alle nostre disponibilità, materiali che dovrebbero servire per l’armamento delle unità richieste dal Comando Alleato stesso.

19 novembre 1943
Il Capo della Missione Militare Italiana presso il Comando in Capo Alleato al Comando Supremo Italiano
Nel riferire sulle trattative in corso per l’approntamento della Divisione “Legnano”, comunica che molte difficoltà sono frapposte dagli Alleati per l’esecuzione di questo progetto già approvato.
Il Comando in  Capo Alleato ordina intanto di sospendere ogni trattativa in merito.

23 novembre 1943
Colloqui tra il nuovo Capo di S.M. Generale Italiano, Maresciallo Messe, ed il Generale Joice, Capo della Commissione di Controllo Alleata
Il Maresciallo Messe nel riaffermare la volontà italiana di cooperare attivamente nel campo operativo e nelle retrovie, espone il suo punto di vista sui provvedimenti da prendere: in particolare chiede che gli americani vengano incontro alle nostre necessità, se non aiutandoci attivamente, per lo meno evitando di asportare i nostri materiali e restituendoci quelli già asportati.

24 novembre 1943
Le nostre questioni sono prospettate al Generale Taylor.

25 novembre 1943
Il Comando Supremo alla Commissione Alleata di Controllo
Si fa presente che le continue nuove richieste, da parte di vari Comandi anglo-americani, di armi e di munizionamenti italiani, provocano serio danno all’approntamento dei reparti italiani.

29 novembre 1943
Il Capo di S.M.Generale Italiano al Capo della A.C.C.
Si precisano gli intendimenti del Comando Supremo Italiano circa la completa collaborazione da dare agli anglo-americani nel senso già espresso nel colloquio del giorno 23. Si fanno nuovamente presenti le misure da emanare, per rendere più fattiva questa collaborazione.
Lo stesso giorno il capo do S.M.Generale Italiano rappresenta nuovamente al Generale Taylor come sia ardua la ricostituzione di grandi Unità Italiane date le difficoltà derivanti da continue richieste di personale e materiale da parte degli anglo-americani.


IV Parte
1 Dicembre - 31 Dicembre 1943

Elenco cronologico dei passi svolti da parte italiana per il potenziamento dello sforzo bellico del paese in cooperazione con gli alleati.


Allegato 1 al volume presentato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1946 per sostenere le ragioni dell’Italia alla Conferenza della pace.

“Il contributo italiano alla guerra contro la Germania”
Ministero degli Affari Esteri
 Servizio Affari Generali – Ufficio Studi e Documentazione
Roma 1946


4 dicembre 1943
Il Capo della A.C.C. al Comando Supremo
Si comunica che il punto di vista espresso dal Capo di S.M. Generale è stato reso noto al Comando in Capo Alleato.

11 dicembre 1943
Il Capo di S.M.Generale Italiano segnala alle Autorità Alleate che numerosi quadrupedi lasciati in Corsica dalle Unità italiane stanno morendo per denutrizione e per mancanza di cure; prospetta l’opportunità di esaminare se non sia il caso di farne restituire almeno una parte da utilizzare, sia per far fronte alle esigenze anglo-americane, sia per la ricostituzione delle Unità italiane.

13 dicembre 1943
Il Capo di S.M.Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
In riferimento ad una richiesta di mortai da 81 e da 45 con relativo munizionamento, si fa presente che le truppe italiane, così menomate moralmente e materialmente, qualora fossero ulteriormente private del loro superstite materiale bellico, non sarebbero più in grado di assolvere bene i compiti ad essi affidati dal Comando in Capo Alleato; si chiede pertanto di voler riconsiderare detta richiesta.

17 dicembre 1943
Il Presidente della A.C.C. al Capo di S.M. Generale Italiano
Fa presente di avere inoltrato al Comando in Capo Alleato le osservazioni del Capo di S.M. Generale. Contemporaneamente segnala una nota di armi e munizioni da mettere subito a disposizione del Comando in Capo Alleato.

18 dicembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C
Assicura di aver impartito disposizioni per la consegna delle armi e delle munizioni di cui all’ultima richiesta e contemporaneamente fa presente che in tal modo verrà compromessa la possibilità di far fronte anche ai compiti minimi previsti per l’Esercito Italiano dal promemoria della Missione Militare Alleata del 17 ottobre.

20 dicembre 1943
Incontro di S. Spirito
Ad esso presenziano tra gli altri, i Generali Eisenhower ed Alexander, ed i Marescialli Messe e Badoglio. Viene trattato l’argomento della maggior partecipazione italiana  alle operazioni.

24 dicembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
In relazione a nuove richieste alleate di quadrupedi, si fanno presenti le difficoltà nelle quali vengono a trovarsi le truppe italiane in corso di approntamento. Il. 6 gennaio  il Generale Taylor comunica che, per necessità operative, non è consentito di recedere dalla richiesta.


V Parte
1 Gennaio - 31 Gennaio 1944

Elenco cronologico dei passi svolti da parte italiana per il potenziamento dello sforzo bellico del paese in cooperazione con gli alleati.


Allegato 1 al volume presentato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1946 per sostenere le ragioni dell’Italia alla Conferenza della pace.

“Il contributo italiano alla guerra contro la Germania”
Ministero degli Affari Esteri
 Servizio Affari Generali – Ufficio Studi e Documentazione
Roma 1946




1^ gennaio 1944
Il Capo di S.M Italiano al Presidente della A.C.C.
Nuove insistenze per l’impiego di truppe italiane combattenti.

12 gennaio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
Si prospetta il punto di vista del Comando Supremo Italiano circa l’impiego della Divisione “Cuneo” come unità combattente. L’unità si trova in Palestina, dove è stata trasferita su ordine alleato, dopo aver aspramente combattuto contro i tedeschi nelle isole dell’Egeo. Con essa sono pure i resti della Divisione “Regina” ed elementi minori facenti parte di alcuni presidi di dette isole.
In precedenti colloqui tra il Generale Wilson ed il generale Soldarelli era già stato concordato di riordinare tali truppe nella Divisione “Cuneo” da impiegare come Grande Unità combattente. In realtà la Divisione “Cuneo” non solo non è stata  impiegata, ma, benché i suoi componenti non siano stati catturati dalle autorità americane, essi non sono nemmeno rimpatriati dal Medio Oriente dove hanno avuto un trattamento sostanzialmente non dissimile da quello dei prigionieri di guerra cooperatori.

20 gennaio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
Si chiede che le truppe italiane in Corsica continuino ad essere considerate come operanti alle dipendenze del Comando Alleato secondo quanto stabilito a suo tempo dal Comando in Capo Alleato. Ciò in relazione ad un ordine della Missione Militare Alleata nell’isola, secondo il quale esse devono venir poste alle dipendenze del Comando francese come elementi lavoratori.

7 febbraio 1944
Il Capo della Missione Militare  Italiana presso la A.C.C. al Comando Supremo
Il Generale Castellano riferisce circa  i passi compiuti da lui in recenti colloqui coi Generali Wilson e Devers (rispettivamente Comandante in Capo e Comandante in seconda nel Mediterraneo) in merito alla nostra partecipazione alla guerra.

8 febbraio 1944
La A.C.C. al Capo di S.M. Generale Italiano
Vengono preannunziate direttive circa il prossimo impiego di truppe italiane.

17 febbraio 1944
La Commissione A.C. al Comando Supremo
Vengono segnalate le modifiche del Comando delle Forze Alleate alle direttive per le Forze Armate Italiane. In sintesi esse stabiliscono:
- forza presente, compresi CC.RR., non superiore ai 500.000 uomini di cui 390.000 dell’esercito;
- i magazzini italiani in Continente ed in Sardegna sono a disposizione della parte italiana;
- una divisione deve essere equipaggiata con riserve italiane e portata in linea in una data prossima;
- due altre divisioni tenute in Puglia ed in Calabria con compiti di sicurezza il cui impiego in operazioni va ritenuto possibile (totale forza delle tre divisioni non superiore ai 32.000 uomini);
- il resto dell’esercito italiano (“Sabauda” esclusa) rimane a disposizione del generale Alexander per le divisioni della Sardegna e del continente, in relazione al compito di sicurezza interna a nord della linea Napoli-Foggia;
- un elenco di reparti da mettere a disposizione degli Alleati entro febbraio  e marzo per un complesso di 45.000 uomini e altra aliquota per dopo marzo, di 65.000;
- un trasporto mensile di 10.000 uomini dalla Sardegna.
Il Gnerale Duchesne preannuncia una riunione che sarà presieduta dal Generale Mac Farlane allo scopo di esaminare e discutere il programma in questione.

18 febbraio 1944
La Sottocommissione Alleata al Capo di S.M. Generale Italiano
Si comunica che la Divisione “Cuneo” sarà trattenuta in Palestina ed il suo personale impiegato parte come lavoratori e parte organizzato in compagnie genio zappatori; ciò è in contrasto con le precedenti intese intercorse in proposito tra il generale Soldarelli ed il generale Wilson che prevedevano l’impiego della Divisione come Grande Unità combattente.

27 febbraio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano alla Commissione Alleata
Il Capo di S.M. rappresenta il caso della Divisione “Cuneo” pur non entrando in merito ai motivi che hanno causato un cambiamento nell’impiego cui le truppe dovevano essere destinate, fa rilevare come questi reparti non  debbano essere considerati come prigionieri di guerra e propone il rimpatrio graduale, dati o gravi riflessi che detta decisione avrà sul morale delle truppe. La posizione dei militari della “Cuneo” è ancora oggetto di successivi molteplici interventi del Comando Supremo presso le Autorità Alleate, sia presso gli organi di governo, essenzialmente per la questione del loro status, modificato poi arbitrariamente da “cobelligeranti” a “prigionieri cooperatori”. Non si otterranno in proposito risultati positivi.